Per “corruzione nella sanità” in Lombardia
Arrestato Mantovani (FI), vice di Maroni
Indagato l'assessore leghista Garavaglia. Arrestati anche Di Capua e Bianchi

Dal nostro corrispondente della Lombardia
Quale ulteriore dimostrazione del marcio delle istituzioni borghesi del regime neofascista lo scorso 13 ottobre è stato arrestato e portato nel carcere di San Vittore dalla Guardia di Finanza, su ordine del gip Stefania Pepe, nell'ambito dell'indagine chiamata “Entourage” coordinata dal pm Giovanni Polizzi, il vice del caporione fascio-leghista presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ed ex assessore alla Salute Mario Mantovani (FI) che oltretutto, proprio quella mattina, avrebbe dovuto aprire i lavori della cosiddetta “Giornata della trasparenza” (sic).
In passato il “numero due” della giunta lombarda era stato anche senatore e sottosegretario alle infrastrutture nel quarto governo Berlusconi e neopodestà di Arconate (Milano). Assieme a lui sono stati arrestati il suo assistente Giacomo Di Capua e il dirigente del Provveditorato opere pubbliche Angelo Bianchi, che risulterebbe aver mantenuto il suo incarico solo grazie alle pressioni di Mantovani.
I tre avrebbero truccato gare e esercitato pressioni per favorire una fitta rete di cooperative e società che si occupano prevalentemente di costruire case di riposo per anziani e centri per ragazzi disabili ricevendo milioni di euro all'anno di contributi pubblici e che risulterebbero controllate da Mantovani tramite prestanome. Emergerebbe inoltre, tra l'altro, che una gara d’appalto da 11 milioni di euro sul trasporto dei malati dializzati sarebbe stata truccata da Mantovani su richiesta dell'assessore leghista responsabile del Bilancio Massimo Garavaglia, che risulta quindi indagato. Secondo la Procura di Milano Mantovani avrebbe posizionato molti dei suoi uomini nei posti chiave delle istituzioni: Regione, Asl e Provveditorato opere pubbliche. Da alcune intercettazioni emergerebbe che il direttore generale dell’Asl Milano1 cui si riferisce il bando incriminato, Giorgio Scivoletto, anch'egli indagato, si riferisce a Mantovani chiamandolo sempre “il capo”.
Nell'ordinanza di arresto si legge che Mantovani, in qualità di senatore e di vicepresidente della giunta regionale lombarda “promuoveva presso stazioni appaltanti pubbliche il conferimento in favore dell’architetto Gianluca Parotti degli incarichi professionali” relativi a una serie di appalti. Il gip ha stimato dodici interventi dell'imprenditore in favore del politico tra progettazioni, pratiche di destinazione d'uso, mediazioni nella compravendita e arredo di interni ottenendo, in cambio, incarichi in otto appalti pubblici in vari comuni.
Le ipotesi di reato contestate per gli arrestati e gli indagati, che riguardano il periodo dal giugno 2012 al 2014, sono turbative d’asta, corruzione e concussione e le indagini avrebbero anche fatto emergere il cospicuo patrimonio di Mantovani che comprenderebbe, tra l'altro, molti immobili dei quali alcuni di notevole pregio.
La giunta regionale di Maroni sta quindi dimostrando come continuino indisturbate corruzioni e ruberie, seguendo le orme della precedente, guidata dal ciellino Roberto Formigoni e come sia pertanto sempre più urgente abbatterla.

21 ottobre 2015