Falsificando la storia e discolpando Hitler
Netanyahu attribuisce ai palestinesi la colpa dell'olocausto degli ebrei
Il premier sionista nazista vuole infangare la Terza Intifada

 
A Gerusalemme, di fronte alla platea del 37esimo Congresso sionista mondiale, il premier sionista nazista Benjamin Netanyahu ha affermato il 20 ottobre che Adolf Hitler non aveva alcuna intenzione di sterminare gli ebrei, voleva solo espellerli, ma fu convinto dal gran muftì di Gerusalemme Haj Amin al-Husseini, scaricando sui palestinesi la colpa dell'olocausto degli ebrei. "Hitler all'epoca non voleva sterminare gli ebrei ma espellerli. Il Muftì andò e gli disse 'se li espelli, verranno in Palestina. 'Cosa dovrei fare?' chiese e il Muftì rispose 'Bruciali'", sono le parole della vergognosa falsificazione della storia da parte di Netanyahu, che da una parte discolpava Hitler e dall'altra gettava fango sui palestinesi e infangava la Terza Intifada.
Le parole di Netanyahu erano contestate financo dal leader dell’Unione sionista laburista, Isaac Herzog, che accusava il premier di "trivializzare l’Olocausto con una pericolosa distorsione storica" e di fare il "gioco dei negazionisti dell'Olocausto". Secco il commento di Steffen Seibert, il portavoce di Angela Merkel, che da Berlino affermava: "conosciamo bene l'origine dei fatti ed è giusto che la responsabilità sia sulle spalle dei tedeschi. Non c'è nessun motivo per cambiare la storia".
Il segretario generale dell'Olp, Saeb Erekat, dichiarava che "a nome delle migliaia di palestinesi che hanno combattuto assieme alle truppe alleate in difesa delle giustizia internazionale, lo Stato di Palestina denuncia quelle affermazioni, moralmente indifendibili ed infiammatorie" e sottolineava che "gli sforzi palestinesi contro il regime nazista sono profondamente radicati nella nostra storia. La Palestina non li dimenticherà mai, anche se sembra che il governo estremista di Netanyahu lo abbia fatto". Con le sue dichiarazioni "Netanyahu ha incolpato i palestinesi dell'Olocausto, assolvendo completamente Adolf Hitler dell'odioso ed inaccettabile genocidio del popolo ebraico", denunciava Erekat.
"Non ho avuta alcuna intenzione di sollevare Hitler dalla responsabilità per l'Olocausto e la soluzione finale" replicava Netanyahu, in partenza da Tel Aviv per la visita a Berlino, "Hitler è stato responsabile della soluzione finale e dello sterminio dei sei milioni. Fu lui a prendere la decisione ma è ugualmente assurdo ignorare il ruolo avuto dal mufti. Che incoraggiò Hitler, Ribbentrop, Himmler e altri a sterminare gli ebrei europei". Declassare il Muftì da responsabile a "suggeritore" non è certo un gran passo indietro da parte del leader sionista nazista che già nel 2012, in un suo intervento al parlamento di Tel Aviv aveva definito al-Husseini "uno dei più importanti architetti dell’Olocausto".
Una convinzione smentita dalla quasi totalità degli storici, compresi quelli israeliani, che ricordano l'alleanza tra Hitler e il Muftì che si sono incontrati nel 1941, quando lo sterminio degli ebrei era già in atto. E che ricordano come al-Husseini, nominato muftì dal Protettorato inglese della Palestina, sia stato contestato dalla maggioranza degli arabi-palestinesi e dai leader islamici. Tanto che in tutto il nordafrica, dal Marocco all'Egitto, in Albania sono tante le testimonianze di famiglie musulmane che accolsero gli ebrei nelle loro case.
Secondo Netanyahu e i sionisti l'odio dei palestinesi nei loro confronti non nascerebbe dal progetto neocolonialista della Grande Israele, dello Stato ebraico, ma trarrebbe origine dall’Islam e sarebbe prosperato con la collaborazione degli arabi con i nazisti durante la seconda guerra mondiale. Una falsificazione della storia che non ha mai trovato conferma nei fatti.
La demonizzazione dei palestinesi tentata dal leader sionista nazista risponde comunque alle sue esigenze politiche attuali di fronteggiare la rivolta palestinese. Lo confermava quando ha sostenuto che "non voleva assolvere Hitler" e ha aggiunto che il suo scopo era quello di dimostrare che "il padre della nazione palestinese, senza che ci fosse alcuna occupazione israeliana, già allora sobillava per la distruzione degli ebrei. Purtroppo è una figura ancora ammirata nella società palestinese". Aggiungendo falsità a falsità dato che I palestinesi non hanno mai riconosciuto al religioso il ruolo di "padre della nazione palestinese". Quella di Netanyahu è una distorsione consapevole della storia per colpire i palestinesi e infangare la Terza Intifada.
 

28 ottobre 2015