Oltre 5 mila i manifestanti
Il PMLI in piazza a Napoli contro l'esercitazione Nato “Trident Juncture”
La Cellula “Vesuvio Rosso” al fianco delle masse in lotta per la pace e a sostegno dei popoli delle nazioni oppresse
Un nostro militante è stato vigliaccamente aggredito da un gruppo di falsi comunisti che dopo avergli rubato due bandiere del Partito, hanno sputato sulla falce e martello, intimandogli di uscire dalla manifestazione

Dal corrispondente della Cellula “Vesuvio Rosso” di Napoli
Il 24 ottobre a Napoli, da piazza del Gesù, è partito il corteo promosso dai comitati No Trident per manifestare contro l’esercitazione Nato “Trident Juncture 2015”: “la più grande esercitazione Nato dalla caduta del Muro di Berlino”, cominciata il 3 ottobre e che andrà avanti fino al 6 novembre coinvolgendo i territori di Italia, Spagna e Portogallo e che proprio nella città partenopea ha insediato uno dei due comandi dell’esercitazione (l’altro è la sede Nato olandese di Brunssum).
E' evidente che l'Alleanza atlantica si prepara a sostenere l'imperialismo americano e quello europeo in una possibile guerra contro l'imperialismo russo o contro il socialimperialismo cinese.
Circa 5 mila manifestanti sono scesi in piazza per dire no alle “ingerenze delle potenze imperialiste in altri paesi, alla militarizzazione dei territori, alle servitù militari e alla devastazione ambientale, alle campagne razziste e xenofobe”.
Al corteo promosso dal Comitato Pace e Disarmo con Pax Christi, il padre comboniano Alex Zanotelli, Un Ponte Per, i richiedenti asilo dei centri migranti di Napoli e Campania, Acli, Lavoratori in lotta contro la schiavitù, i Precari Bros, i comitati per l’acqua pubblica e molte altre sigle e movimenti fra cui i No Muos siciliani, i NoDal Molin di Vicenza, i Cobas, le associazioni degli immigrati che collaborano con gli USB, i comitati di Palestina libera che hanno esposto la bandiera nazionale palestinese sul Maschio Angioino, centri sociali napoletani e in ultimo doveroso citare la partecipazione della Fiom che attraverso striscioni e parole d’ordine in modo eloquente si è evinto che è questione fondamentale schierarsi contro la guerra dei paesi imperialisti che attualmente conducono due conflitti:quello in oriente che porta distruzione e povertà e quello nei nostri paesi attraverso lo sfruttamento del lavoro, tagli alla scuola e sanità, rendendo la vita del popolo impossibile da sostenere.
Alla manifestazione ha preso parte anche la Cellula “Vesuvio Rosso” di Napoli del PMLI che è stata oggetto di una grave, vigliacca e intollerabile aggressione da parte di un gruppo di falsi comunisti che dopo aver ripetutamente intimato a un compagno, che in quel momento era solo, di uscire dalla manifestazione e gli si sono scagliati contro e gli hanno rubato due bandiere del Partito e su una ci hanno anche sputato sopra.
Atti fascisti e antiPMLI senza precedenti che la dicono lunga sul falso antimperilaismo di questi gruppi che non si rendono conto di fare oggettivamente il gioco della destra dell'imperialismo italiano che ha invocato apertamente l'intervento della magistratura per sanzionare giuridicamente l'appoggio del PMLI allo Stato islamico.
Evidentemente ai falsi comunisti all'interno di Rifondazione e Rete dei comunisti, e agli "autonomi" anarcoidi "ultrasinistri" e trotzkisti, non è andata giù la posizione che ha preso il Partito sullo Stato islamico, e quindi ci aggrediscono nel tentativo di intimidirci, di tapparci la bocca e di impedirci di far giungere alle masse la nostra voce antimperialista.
Ciononostante la Cellula del PMLI ha coraggiosamente sfilato fino al termine del corteo senza mai cedere il passo.
Al termine del corteo i manifestanti hanno ribadito le ragioni della protesta e rilanciato i punti essenziali della piattaforma che fra l'altro prevede l'immediata attuazione alla delibera comunale che prevede la denuclearizzazione dei porti di Napoli; la liberazione dalle servitù militari (Territori o beni, del settore pubblico o privato, che in determinati momenti vengono sequestrati e destinati a scopi militari – ndr) sul territorio di Napoli e riadattarle per scopi sociali.
Il PMLI chiede di sciogliere la Nato, quest'alleanza militare dell'imperialismo occidentale nata col collante dell'anticomunismo ed oggi operante nella cosiddetta "lotta al terrorismo", assieme allo Stato islamico su scala planetaria. Il suo "nuovo concetto strategico" ha decretato che può intervenire dentro e fuori i suoi confini dove e tutte le volte che ritenga minacciate la stabilità e la sicurezza degli alleati, in tutti i campi e settori, in maniera unilaterale e insindacabile. In questo scenario non c'è una ragione una che giustifichi la sua esistenza. Nell'immediato occorre battersi affinché l'Italia esca da questa alleanza imperialista, iniziando dallo smantellamento delle sue basi, militari e logistiche, presenti nel nostro Paese, che già più di una volta sono servite da trampolino per aggressioni militari a popoli e Stati sovrani.
Siamo fermamente contrari alla esercitazione Nato “Trident Juncture 2015” e condanniamo il governo Renzi per averle messo a disposizione il comando di Napoli, le basi e i porti della Sardegna.

28 ottobre 2015