Tutto il PMLI appoggia lo Stato Islamico contro la santa alleanza imperialista

 
Organizzazioni di Modena e Castelvetro di Modena del PMLI
Le Organizzazioni di Modena e Castelvetro di Modena del PMLI, in forma congiunta, nello spirito della collaborazione politica e pratica che da sempre le unisce e come conseguenza della loro totale unanimità sulla questione,
CONSIDERANO
il saluto del compagno Scuderi e il rapporto del compagno Erne alla 5ª Sessione plenaria del 5° CC del Partito eccellenti documenti marxisti-leninisti e antimperialisti, che delineano con estrema chiarezza e coerenza la linea antimperialista del PMLI in politica estera facendo un quadro più che esauriente della situazione mondiale con specifico riferimento ai cambiamenti avvenuti con la nascita dello Stato Islamico e con l'ingresso di altre superpotenze imperialiste, soprattutto Cina, Russia e India, nella competizione inter-imperialistica con USA, UE e Giappone,
APPOGGIANO
la posizione dialettica del Partito sulla situazione internazionale e sulle lotte dei popoli e degli Stati antimperialisti, in particolare l'IS, sviluppata e articolata alla 5ª Sessione plenaria. Da oltre dieci anni, con le invasioni di Afghanistan e Irak, e di recente con le ingerenze in Libia e Siria, per non parlare della secolare oppressione della Palestina, l'imperialismo ha messo a ferro e fuoco il Medio Oriente e l'Africa settentrionale suscitando la rabbiosa reazione antimperialista dei popoli arabi, anche se guidati da forze islamiche con strategie, talvolta tattiche, e un'ideologia che non ci appartengono. La contraddizione principale al momento è fra gli Stati imperialisti oppressori e i popoli e Stati arabi e islamici oppressi. Il nostro sostegno va quindi alla loro lotta antimperialista per scacciare gli invasori dal Medio Oriente e dall'Africa settentrionale, anche se non ne condividiamo per niente la cultura religiosa, l'organizzazione sociale di tipo feudale, diversi metodi e atti,
APPOGGIANO
la posizione espressa dalla 5ª Sessione plenaria sulla resistenza del popolo curdo, che sosteniamo nella sua lotta per l'autonomia contro l'imperialismo turco assassino e l'attacco dell'IS, che non condividiamo, e sulla Terza Intifada del popolo palestinese,
SOSTENGONO
l'appello al nostro popolo a mobilitarsi con ogni mezzo contro i piani di guerra dell'imperialismo,
ESPRIMONO
indignazione per la strumentale, meschina e vigliacca campagna mediatica antimarxista-leninista e solidarietà al compagno Scuderi e ai compagni romani e napoletani per le provocazioni e aggressioni subite, e
SI IMPEGNANO
a propagandare, nelle dovute forme e con vigilianza rivoluzionaria, la posizione antimperialista del PMLI alle masse popolari, invitando anzitutto i propri simpatizzanti e amici ad intervenire nell'apposita rubrica aperta su “Il Bolscevico”.
 
Organizzazione di Biella del PMLI
L'Organizzazione di Biella del PMLI esprime il suo più totale appoggio al documento del Comitato centrale del Partito, presentato dal compagno Erne in occasione della 5ª Sessione plenaria svoltasi lo scorso 11 ottobre a Firenze. Il documento è nel suo insieme un utilissimo quanto indispensabile testo che indica la posizione del Partito nell'attuale scenario internazionale dominato dall'imperialismo e, allo stesso tempo, rappresenta una rossa bussola che ci indica la via da percorrere. In luogo ai pomposi documenti degli intellettuali borghesi che, allo scopo di imbrogliare le masse, si perdono in inutili giri di parole il Documento è chiaro, preciso e puntuale e mette a nudo le contraddizioni internazionali tra paesi oppressori e paesi oppressi distinguendo, nel solco del marxismo-leninismo-pensiero di Mao, in modo netto la contraddizione principale da quelle secondarie. I governi, comitati d'affari delle rispettive borghesie, di Stati uniti, Inghilterra, Francia, Italia e di molti altri paesi della Nato da un lato e dall'altro il governo russo guidato da Putin in appoggio ad Assad. I popoli arabi del Medioriente con le loro molteplici divisioni etnico-religiose (Sunniti, Sciiti, Alawiti) ed il popolo curdo. I governi collaborazionisti dei paesi arabi e mediorientali, appoggiati dagli imperialisti, da un lato e lo Stato islamico dall'altro. Lo Stato nazista sionista da un lato e dall'altro i palestinesi, con i popoli dei paesi confinanti, sue vittime. La situazione non potrebbe essere, almeno all'apparenza, più ingarbugliata e difficile da comprendere.
Quale la corretta posizione per un autentico antimperialista marxista-leninista? Il Documento, come un rosso faro, illumina le tenebre create ad arte dalla borghesia per ingannare le masse. A fronte di mille contraddizioni secondarie ve ne è una principale, quella tra gli imperialisti oppressori e i popoli suoi vittime. Chiaro a questo riguardo il fronte su cui essere schierati ed il nemico contro cui combattere. Come affermato dal Documento, nella sua brillante sintesi effettuata dal Segretario generale compagno Giovanni Scuderi, una santa alleanza imperialista si è schierata contro lo Stato islamico. Lo scopo è distruggere questa nuova realtà, occuparne il territorio e spogliare le popolazioni locali di tutte le loro risorse. Può il PMLI sostenere questa alleanza? No, non può assolutamente farlo. Il PMLI non può che stare dalla parte degli antimperialisti che lottano per la loro libertà e la loro indipendenza. Questo ci rende di fatto alleati dell'IS e schierati al suo fianco nella sua giusta lotta. Nella sua alleanza, di fatto, con l'IS il PMLI ne sposa e condivide tutte le scelte, le decisioni e le azioni dell'IS? No, come afferma il Documento del CC, tra noi e l'IS ci sono differenze assolutamente insanabili ma che, al momento devono essere in secondo piano nel nostro fronte antimperialista. Dovere di ogni sincero rivoluzionario è infatti sostenere ogni vero movimento antimperialista che lotta contro l'imperialismo per la libertà del proprio popolo. Tale sostegno deve essere tale indipendentemente dalla politica e dalla ideologia di questi movimenti, anche se questi fossero anticomunisti.
L'Organizzazione di Biella del PMLI non può che essere totalmente, idealmente e materialmente schierata con il Partito che, con questo Documento, ha ancora una volta dimostrato di avere una testa rossa da gigante. Riteniamo nostro dovere fare tutto il possibile affinché anche il suo corpo diventi presto quello di un Gigante Rosso.
 
Organizzazione di Vicchio del Mugello (Firenze) del PMLI
L'Organizzazione di Vicchio del Mugello del PMLI esaminati il saluto del compagno Giovanni Scuderi, Segretario generale del PMLI, e il rapporto del compagno Erne alla 5ª Sessione plenaria del 5° CC del PMLI, esprime il proprio appoggio militante alla linea che ne è scaturita.
E' un'analisi scientifica dell'attuale situazione internazionale e coglie pienamente il suo sviluppo negli ultimi anni con l'entrata in campo dei combattenti antimperialisti islamici. Questa situazione si è creata con la scomparsa di quei bastioni antimperialisti che erano l'URSS di Stalin e la Cina di Mao.
Non era facile fornire una visione chiara a tutto il Partito, al proletariato e alle masse popolari. E' una presa di posizione ben articolata che squarcia la cortina di fumo mediatico spanto a piene mani dalla classe dominante borghese. Il punto centrale a cui ruota tutto attorno è che i combattenti dell'IS combattono l'imperialismo, gli tolgono spazio per cui hanno il nostro appoggio. Fermo restando che non concordiamo con certe forme di lotta, come quando fanno strage di civili. Che poi è il punto d'appoggio per tirare fango su questi movimenti da parte degli imperialisti come se loro non ne combinassero di cotte e di crude in Siria, Irak Afghanistan e trattano l'IS come se questo non controllasse un ampissimo territorio con il suo Stato e le sue leggi, come se fosse un gruppo terrorista e basta.
Se i governi imperialisti volessero veramente risolvere la problematica basterebbe che non si ingerissero più negli affari interni di questi paesi secondo il diritto internazionale in modo che questi possano risolvere le proprie contraddizioni interne. Insomma, di questa situazione che si è venuta a creare a livello internazionale sono responsabili i paesi imperialisi.
Il tempo e la storia daranno ragione a livello di massa alla posizione del Partito nei confronti degli imperialisti. Gli stessi partigiani erano accusati delle peggiori nefandezze. Col tempo sarà di più facile comprensione a livello di massa come tutti gli avvenimenti storici d'altronde, anche grazie allo sviluppo del Partito che fa sentire “la campana” del proletariato. Perché il problema è anche che mancano forze forti nei paesi occidentali ma anche in Russia, Cina, Giappone che vadano contro la reazione come per esempio era al tempo del Vietnam.
Nel frattempo il nostro compito è combattere l'imperialismo di casa nostra che è il maggior contributo che possiamo dare al movimento antimperialista internazionale.
W la lotta antimperialista dei popoli!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!
 
Organizzazione di Rufina (Firenze) del PMLI
L’Organizzazione di Rufina del PMLI ringrazia il Partito tutto, il compagno Giovanni Scuderi ed il compagno Erne per il grande sforzo fatto nell’argomentare sia attraverso la relazione, sia nella mirabile sintesi del Segretario generale, che chiarificano completandosi a vicenda una questione di rilevante importanza tattica e strategica come quella della guerra, dell'imperialismo e di ciò che è direttamente connesso come l'immigrazione, la povertà ed il saccheggio di vaste aree del pianeta.
Poiché troppo giovani, non eravamo al fianco del PMLI ai tempi della rivoluzione Khomeinista ma ben ricordiamo il manifesto che portammo in piazza a Pontassieve per uno scorso 25 Aprile sul quale era scritto, fra l'altro, "Viva la resistenza irachena" alla luce dell'attentato di Nassirija nel quale persero la vita oltre una decina di militari dell’arma dei carabinieri; grandi critiche ci piovvero sulla testa in quel momento – fino a sfiorare l’estromissione dal corteo - ma alla fine della vicenda, quando le acque si fecero più chiare per tutti - abbiamo segnato noi un punto dal momento in cui tutte le menzogne imperialistiche - prima su tutte le leggenda delle armi di distruzione di massa - furono riconosciute come una bufala colossale, che aveva il solo scopo di giustificare l’aggressione e destabilizzare quel Paese.
Quella fu una ulteriore prova della lungimiranza del Partito in politica estera.
Siamo certi che alla lunga questa posizione pagherà anche se al momento, a livello nazionale così come a livello locale, le reazioni sono spesso negative. Come sapete, qui da noi il PRC ha immediatamente revocato la proposta di celebrare insieme l'anniversario della Rivoluzione d'Ottobre. Ciò ovviamente non ci preoccupa più di tanto anche se auspichiamo che non ci vengano del tutto chiuse in faccia le porte che con l’attività dei compagni militanti e simpatizzanti abbiamo con fatica aperto.
In tal caso arretreremmo nel perseguire il nostro obiettivo principale che è quello di stringere al Partito gli elementi più avanzati del proletariato italiano, nonché gli studenti, da sempre sensibili ai temi della guerra e attenti alle posizioni sullo scacchiere nazionale ed internazionale.
Speriamo che anche stavolta essi sappiano alla fine riconoscere il vero contenuto e le ragioni della nostra posizione e che non si facciano condizionare da chi userà senz'altro la questione, aiutati dalla propaganda mediatica, per farci terra bruciata intorno.
Anche noi come gli altri compagni ci siamo chiesti se la definizione di vero e proprio "appoggio" diretto all'IS nel comunicato inviato, possa pregiudicare dunque rapporti con le masse intrecciati su altri fronti.
La strumentalizzazione di chi ha citato piccole frasi del comunicato è parsa evidente; così come è nostro compito (e il Partito l'ha assolto) quello dell'essere diretti, franchi e chiarificatori anche su una questione così complessa, difficile e spinosa, preparata da lungo tempo dai media di regime con la vicenda delle teste tagliate e del messaggio reazionario ed oscurantista dell'integralismo religioso che ha avuto grande impatto sulla popolazione e della quale, in prima analisi, forse anche noi siamo stati un po' condizionati.
Sappiamo che questi sono gli strumenti di cui dispone l'imperialismo per affermare il “pensiero generale” che gli comoda e per questo la nostra critica e la nostra analisi non può e non deve fermarsi qui. Sarebbe un po’ come se i partigiani italiani, anziché andare sui monti a combattere i nazifascisti si fossero “conformati” all’immagine dell’orco bolscevico e del mostro comunista, fidandosi dei carnefici fascisti al potere.
Abbiamo compreso lo sforzo del Partito nell’aprire un dibattito sulla questione che, come risposto in nota precedente e come già evidente dall'ultimo numero del giornale che segue quello relativo alla 5ª Sessione, in parte è già iniziato e che condividiamo poiché siamo certi che il Partito saprà gestire al meglio attraverso le ampie argomentazioni e la dialettica che lo contraddistingue, il profondo dibattito che seguirà.
In ogni caso non dobbiamo mai perdere l’occasione di rimarcare le pesanti e insanabili divergenze che abbiamo con l’IS, evidenziandole quanto più possibile nei nostri documenti o volantini. Questo aspetto ha a nostro avviso la stessa importanza tattica dell’appoggio all’IS stesso per essere compresi dalle masse più avanzate.
Nel frattempo occorrerà forse stringere un po’ di più i denti di come siamo soliti fare fra le masse in tempi recenti.
Concludendo, siamo certi che si tratta di un "investimento a lungo termine", certi anche che il Partito sarà pronto a percepire ogni possibile variazione anche internamente all'IS stesso se un domani non rappresentasse più una opposizione reale all'imperialismo occidentale e russo.
 
Organizzazione di Uras (Oristano) del PMLI
L'Organizzazione di Uras, in data 1° novembre 2015, dopo aver letto e studiato, quindi compreso, il saluto del compagno Giovanni Scuderi “Appoggiamo lo Stato Islamico contro la santa alleanza imperialista”, nonché la relazione presentata dal compagno Erne “La situazione internazionale e la lotta antimperialista del PMLI”, entrambi datati 11 ottobre 2015 e presentati dai compagni in oggetto alla 5ª Sessione plenaria del 5° Comitato centrale del Partito, dichiara:
La difficile comprensione del testo del compagno Erne, data la complessità degli avvenimenti accaduti si può dire dalla creazione dello Stato di Israele, passando per la rivoluzione khomeinista, merita ancora un maggior approfondimento, a nostro modo di vedere, per quanto riguarda l'analisi del neonato Stato Islamico, in particolare per quanto riguarda la sua capacità economica.
L'analisi politica nel complesso invece ci convince molto, il compagno Erne ha fatto un lavoro enorme nel mettere a punto questo documento che si può definire storico e fondamentale per il Partito.
Era infatti necessario che il PMLI facesse pulizia aggiornata del pensiero unico borghese, secondo il quale l'Occidente dev'essere un esportatore di democrazia e libertà nel mondo. Le potenze imperialiste si sono invece dimostrate più volte capaci di esportare morte, e importare nei propri Paesi le ricchezze degli Stati sovrani che periodicamente radevano al suolo.
Ma i documenti presentati da Erne e da Scuderi sono condivisibili per la loro qualità marxista-leninista e l'indubbia applicazione del pensiero di Mao alla situazione internazionale. Infatti con questi documenti si è riusciti ancora una volta a trovare la contraddizione principale, a partire poi dalle quali si potranno risolvere quelle secondarie, e cioè partire dalla lotta contro l'imperialismo da parte dei popoli oppressi da esso, nella quale noi del PMLI ci dobbiamo con forza schierare.
Per questo motivo, anche se nutriamo i nostri dubbi sull'organizzazione IS, come d'altronde viene benissimo spiegato nei documenti, e non condividendo la forma della lotta, l'Organizzazione di Uras si schiera apertamente con il compagno Giovanni Scuderi dalla parte dello Stato Islamico nella lotta all'imperialismo. Una volta sconfitto l'imperialismo, SOLAMENTE allora i popoli facenti parte dello Stato Islamico, autonomamente, dovranno risolvere le contraddizioni che sicuramente si saranno create. Il PMLI quel giorno si schiererà dalla parte giusta. Ma se ora facessimo l'errore di seguire la via indicata dalle formazioni false comuniste italiane, che appoggiano Putin convinti che questo sia il salvatore del Medio Oriente, e non vedendo che è in corso invece una sfida fra imperialisti (USA e Russia), allora perderemmo le nostre qualità di marxisti-leninisti.
Che il nostro messaggio alle masse sia chiaro. Non dobbiamo sbagliare portando alle masse messaggi diversi, dobbiamo spiegare interamente il nostro pensiero, seguendo il rapporto del compagno Erne e applicando la direttiva del compagno Scuderi.
L'Organizzazione di Uras sarà impegnata il 3 novembre nel Poligono di Teulada al Presidio antimilitarista organizzato dalla Rete No Basi Ne Qui Ne Altrove, dove per la prima volta porteremo sul campo il nostro pensiero antimperialista.
Viva il saluto del compagno Scuderi!
Viva il rapporto del compagno Erne!
Viva il PMLI e il proletariato italiano schierato al fianco dei popoli oppressi dal cancro imperialista!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!
 
Organizzazione di Caltagirone (Catania) del PMLI
Condividiamo in pieno le posizioni del Partito sull’IS poiché si tratta del frutto di riflessioni che non subiscono la benché minima influenza borghese, che non scaturiscono da convinzioni errate che i media nazionali vogliono trasmettere riguardo allo Stato Islamico. Chiaramente non potremmo mai e poi mai condividere l’ideologia che guida l’IS nella sua opposizione all’imperialismo occidentale, ma il non condividere i metodi e le ideologie che vi stanno dietro non può voler dire che non bisogna opporsi all’alleanza delle potenze occidentali contro di esso, ossia un’alleanza che va contro la libertà che ogni popolo ha di autogestire le proprie contraddizioni interne senza l’intervento dell’imperialismo.
In quanto marxisti-leninisti abbiamo il dovere di difendere l’autodeterminazione dei popoli e di lottare contro il capitalismo e l’imperialismo.
Teniamo alta la bandiera dell’antimperialismo!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!
 

4 novembre 2015