Campi Bisenzio – Firenze
L'assemblea dei lavoratori GKN respinge la piattaforma della Fiom per il rinnovo del contratto di lavoro

Pubblichiamo qui di seguito la presa di posizione dei lavoratori della GKN di Campi Bisenzio – Firenze sulla piattaforma presentata dalla Fiom per il rinnovo del contratto di lavoro.
Una posizione analoga è stata presa da delegati Fiom Piaggio e Continental di Pontedera. Essi ritengono che “la Fiom propone di accettare tutto quello che in questi anni ha giustamente combattuto”.
Anche il Comitato Parma metalmecanica “per il No” critica duramente la piattaforma ufficiale della Fiom, anche sul metodo. Nel merito sostiene che si tratta di “una piattaforma fumosa e poco chiara, sulle richieste salariali, ma che cede sul tavolo dei diritti”. Ed aggiunge: “La Fiom assume completamente i contenuti del 10 gennaio, dalle deroghe al CCNL, da cui si escludono i minimi salariali, all'autolimitazione del diritto di sciopero con la proposta delle clausole di raffreddamento nel contratto in funzione dell'esigibilità degli accordi”.
 
L’assemblea dei lavoratori GKN dichiara la propria contrarietà alla piattaforma FIOM per il rinnovo del CCNL metalmeccanico: i lavoratori GKN riuniti in assemblea respingono la piattaforma FIOM per il contratto nazionale 2015. Questa piattaforma fumosa e poco chiara rischia di disperdere potenzialmente un intero patrimonio di mobilitazione (...).
L’attuale proposta di rinnovo contrattuale FIOM a nostro avviso apre a:
– la logica delle tutele crescenti tipiche del Jobs Act, considerando la disponibilità a non applicare l’articolo 18 ai nuovi assunti “per un periodo da convenire”;
– la logica dell’Accordo del 10 gennaio sulla rappresentanza che contiene concetti come esigibilità degli accordi, deroghe al contratto nazionale e clausole di raffreddamento;
– apre, implicitamente al contratto nazionale FIM e UILM, visto che non si specifica se l’attuale rinnovo avviene sulla base del contratto unitario 2008 o su quello FIM e UILM del 2012.
Alcuni esempi.
1) Orari di lavoro
Nella piattaforma “si richiede, in caso di aumento dell’utilizzo degli impianti, l’istituzione della 4^ squadra fino a 18 turni e l’introduzione della 5a squadra oltre i 18 turni; anche al fine di rafforzare i livelli occupazionali”.
“Nessuno scambio tra assunzioni e diritti”: questo è stato per anni un concetto centrale della FIOM. Qua invece è il sindacato che invita le aziende a saturare gli impianti esistenti sfondando sul terreno del riposo settimanale, in cambio di eventuali nuove assunzioni.
Ricordiamo che:
– il sistema della plurisettimanalità e/o dei 18-20 turni finisce per farci lavorare il sabato e la domenica come fossero giorni normali, con grave ricaduta sul terreno della socialità, del salario, della famiglia e del reale diritto al riposo,
– le aziende non assumono per farci un favore, ma per proprio bisogno,
– le nuove assunzioni in regime di Jobs Act sono di fatto regali alle aziende e possono rapidamente essere trasformate in licenziamenti, mentre i nostri diritti vengono persi una volta per sempre,
– le aziende passano rapidamente da “picchi” produttivi a dichiarare crisi e a portare via le produzioni, mentre un cambio dell’orario di lavoro strutturale ci priva definitivamente di pezzi della nostra vita.
Aggiungiamo che:
– il sindacato si deve battere per assunzioni a partire dagli attuali orari di lavoro, visto che quasi ovunque lavoriamo sotto organico e con ritmi inaccettabili,
– non siamo per saturare gli impianti esistenti lavorando 7 giorni su 7, ma per chiedere aumenti di capacità produttiva attraverso investimenti e di conseguenza assunzioni che permettano di accrescere la produzione lavorando da lunedì a venerdì. NO ALLO SCAMBIO DI DIRITTI PER ASSUNZIONI!
2) Sanità Integrativa
La piattaforma FIOM apre al concetto di sanità integrativa, dopo aver pesantemente contestato in passato il fondo Meta Salute di FIM e UILM. La FIOM propone una sanità integrativa pagata dalle aziende e con “l’obiettivo di privilegiare e qualificare la struttura del SSN”. Ma questo tipo di sanità integrativa non esiste perché non si capisce in quale modo la destinazione di capitale aziendale verso strutture sanitarie private possa prefigurarsi lo scopo proposto.
A nostro avviso incentivare la sanità privata significa umiliare la sanità pubblica, essendone concorrenziale, e non privilegiarla.
3) Clausole di raffreddamento: protesta senza disturbare?
La piattaforma rivendica che “l’attivazione del sistema di partecipazione negoziata potrà dar luogo, con il consenso di tutte le parti interessate, a una procedura di confronto/raffreddamento per esaminare i problemi e ricercare soluzioni senza che le parti procedano ad azioni unilaterali”. A nostro parere è un modo fumoso per dire questo: in caso di rottura delle trattative, il sindacato è imbrigliato in una rete di procedure per cui non può procedere a dichiarare agitazione o sciopero ma deve passare da una serie di passaggi che ne rallentano l’azione, facendo calare la tensione in fabbrica e di conseguenza disperdendo il momento utile per procedere con una protesta riuscita.

11 novembre 2015