La FGC ammessa nella federazione mondiale della gioventù democratica diretta dai neorevisionisti
Il vicesegretario Lang rivendica la continuità della giovanile del PC di Rizzo con la Fgci revisionista

L'ammissione, il 9 novembre, nella Federazione Mondiale della Gioventù Democratica, è stato per il Fronte della Gioventù Comunista (FGC) l'occasione per accreditarsi nuovamente come l'erede dell'ex FGCI, ossia l'organizzazione giovanile del PCI revisionista. Ciò è avvenuto quasi contemporaneamente all'articolo di Rizzo sulla compiacente “Unità”, con il quale il segretario del sedicente nuovo PC cui la FGC fa riferimento, ha recuperato tutto il revisionismo di Gramsci e coperto l'opportunismo di Berlinguer.
L'operazione è avvenuta tramite l'intervento che Lorenzo Lang, vicesegretario nazionale del FGC, ha pronunciato alla 19a Assemblea generale del FMGD, svoltasi dal 9 al 12 novembre all'Avana, nella Cuba del ritorno sfacciato al libero mercato. “Da oggi”, ha detto infatti, “la gioventù italiana torna a fare la sua parte all'interno della Federazione Mondiale della Gioventù Democratica”, sottinteso dopo la liquidazione della FGCI. L'eredità di quest'ultima viene raccolta anche dal CC del FGC nel suo comunicato del 9 novembre, dove ricorda esplicitamente con orgoglio (come del resto lo stesso Lang) che “per ben 28 anni consecutivi la Federazione Giovanile Comunista Italiana ha avuto la presidenza della Federazione Mondiale, facendo parte fino al suo scioglimento del Consiglio Generale”.
Così facendo, il FGC fa salva tutta la storia della FGCI, di cui si proclama erede, comprese le direzioni e le linee di Occhetto, D'Alema, Cuperlo e soci che si misero contro le grandi agitazioni giovanili e studentesche in Italia, su tutte il '68 e il '77, e agirono sempre da avanscoperta a destra per il PCI, promuovendo posizioni socialdemocratiche, piccolo-borghesi, interclassiste e pacifiste, quali la democrazia borghese come “valore universale” già nel '77 e cancellando ogni richiamo al socialismo fin dai primi anni '80. In ciò, scontrandosi spesso con la sinistra dei movimenti giovanili e studenteschi, per non parlare della stessa base sinceramente comunista del FGCI. D'Alema addirittura la traghettò fuori dal FMGD da destra per riproporre “in chiave internazionale” il “compromesso storico” di Berlinguer, per poi entrare nel 1987 (segreteria Folena) nell'Internazionale giovanile socialista. Lo scioglimento della FGCI, avvenuto persino prima della liquidazione del PCI, non fu che il coronamento di questa progressiva decomunistizzazione, non il risultato di “derive opportuniste e revisioniste” presentatesi nei suoi “anni finali”, come sostiene invece il FGC.
Fa specie che nel 2008 l'organizzazione giovanile dei “Comunisti italiani” sia entrata nella FMGD rivendicando quella stessa storia e spacciando addirittura la Federazione per una “internazionale delle giovanili comuniste e di sinistra”.
Il FGC vive del resto la gigantesca contraddizione fra l'immagine rivoluzionaria e antirevisionista che vuole darsi e il recupero dell'intera esperienza della FGCI, che non è mai stata un'organizzazione coerentemente comunista pur camuffandosi come tale. Ma questa contraddizione pende vistosamente a destra perché se non si va a fondo nella critica e nel ripudio del revisionismo, addirittura giustificandone e recuperandone la storia, si finisce inevitabilmente per farne propria anche la linea, le concezioni e i metodi. E la fraseologia rivoluzionaria si riduce ad un guscio vuoto.
Lo conferma la stessa scelta di entrare nella FMGD. Essa (WFDY nella sigla inglese) fu fondata il 10 novembre 1945, su impulso dell'URSS di Stalin e degli allora partiti comunisti, con lo scopo di creare una forte organizzazione giovanile internazionale antimperialista, ma fu successivamente dominata dai revisionisti sovietici e perse molto del suo smalto antimperialista iniziale. Sopravvissuta al crollo del muro di Berlino, oggi è una ong riconosciuta dall'ONU diretta dai neorevisionisti, raggruppa le ali giovanili di numerosi partiti sedicenti comunisti o apertamente socialdemocratici e sostiene i regimi revisionisti e persino la Russia imperialista: è emblematico che un rappresentante del governo russo abbia proposto di ospitare a Mosca o Sochi l'edizione 2017 del Festival della gioventù e degli studenti che la Federazione tiene ogni tre-quattro anni.
Come possono i giovani che si considerano sinceramente comunisti e che aspirano al cambiamento sociale dare fiducia a chi vuole raccogliere la linea revisionista e controrivoluzionaria della FGC? Come possono i giovani antimperialisti riconoscersi in chi dà credito all'imperialismo russo, che sta bombardando la Siria e i territori dello Stato islamico provocando nuova morte e distruzione ai già martoriati popoli che vi abitano? Chiudano una volta per tutte con il revisionismo comunque mascherato e diano la loro forza intellettuale e fisica al PMLI per imprimere una svolta rivoluzionaria alla lotta di classe contro il capitalismo e il governo Renzi che gli regge il sacco, al movimento studentesco, alle lotte giovanili ed all'opposizione contro i nuovi piani di guerra dell'imperialismo.

9 dicembre 2015