Venezuela
Il socialdemocratico Maduro perde le elezioni
Fallito il cosiddetto “socialismo del XXI secolo”

 
La coalizione antichavista Mud (Mesa de Unidad Democratica) formata da 18 partiti ha conquistato la maggioranza dei due terzi del parlamento, con 112 seggi su 167; solo 55 seggi sono andati al Partito socialista unito del Venezuela (Psuv), il partito del presidente, il socialidemocratico Nicolas Maduro nelle elezioni politiche del 6 dicembre. Il risultato, convalidato dal Consiglio nazionale elettorale, consegna al Mud la maggioranza qualificata che gli potrebbe permettere di riformare la Costituzione, approvare leggi autonomamente, scavalcare veti dell’esecutivo, rimuovere magistrati del Tribunale Superiore di Giustizia e financo convocare un referendum per porre fine al mandato presidenziale dell’erede di Chavez e chiudere la parentesi bolivariana durata 17 anni.
Uno dei leader del Mud, Henrique Capriles, chiedeva a Maduro “di mettersi agli ordini del parlamento al fine di lanciare il dialogo nel paese”. Il presidente invece dichiarava una “guerra istituzionale” all’Assemblea non appena si sarà insediata all’inizio di gennaio; ad ogni misura che prenderà il parlamento “risponderemo con una reazione, costituzionale, rivoluzionaria, e soprattutto socialista" affermava a caldo, a urne appena chiuse.
A mente fredda definiva la pesante sconfitta subita dalla coalizione di governo alle elezioni per il rinnovo dell’Assemblea Nazionale come una vittoria della democrazia e della Costituzione. E tentava di spiegare la sconfitta elettorale come una conseguenza della guerra economica lanciata dal capitalismo contro il governo: "Ha vinto la guerra economica, il capitalismo selvaggio e parassitario, e ora si impone un piano controrivoluzionario per smantellare lo stato democratico di giustizia e diritto. Ma noi, con la costituzione in mano, difenderemo il nostro popolo. Non è tempo di piangere, ma di lottare. Consideriamo questa sconfitta come una sberla salutare per svegliarci. Un’occasione per riflettere sugli errori e per uscire dalle catacombe, come i cristiani dopo la morte di Gesù: e per costruire, uniti, nuove vittorie. Abbiamo perso una battaglia. Per adesso". Un proclama che la dice tutta sulla capitolazione di Maduro al capitalismo, neanche scalfito dai 17 anni della "rivoluzione bolivariana" avviata dal suo maestro e predecessore Hugo Rafael Frias Chavez. La sconfitta del socialdemocratico Maduro segna anche il fallimento della teoria del cosiddetto "socialismo del siglo XXI", ossia la "nuova" teoria di conquista del socialismo lanciata da Chavez, che altro non era che una rimasticatura di revisionismo.

16 dicembre 2015