Critiche a Deng Xiaoping
Gennaio 1976

La politica delle “tre direttive come asse”, enunciata da Xiaoping, non è stata analizzata insieme all’Ufficio politico e non è stata nemmeno discussa dal Consiglio di Stato, senza menzionare il fatto che non mi è stata riferita. Eppure si usa questa formula. Costui non prende in considerazione la lotta di classe e non l’ha mai considerata come l’asse attorno a cui ruota tutto il resto nel corso della sua storia. È rimasto al “gatto bianco o nero”, non gli interessa se si tratti di imperialismo o di marxismo.
A detta sua, tutte le campagne fanno spesso vittime fra i veterani e i quadri con esperienza. Ma allora le lotte contro Chen Duxiu, Qu Qiubai, Li Lisan, Luo Zhanglong, le lotte contro Wang Ming e Zhang Guotao e le lotte contro Gao-Rao, Peng Dehuai, Liu Shaoqi e Lin Biao1 hanno fatto questo tipo di vittime?
Dice inoltre che l’educazione è in crisi e che gli studenti non studiano. In realtà è lui a non studiare: non capisce nulla di marxismo-leninismo e rappresenta la borghesia. La sua promessa di “non rimettere mai in discussione in verdetti” non è per niente affidabile.
Xiaoping non ha mai parlato con onestà. Tutti lo temono e non osano rivolgergli la parola. Inoltre, non ascolta le opinioni delle masse. Quando si ha un incarico dirigente, questo stile di lavoro è un problema notevole.
Il suo è ancora un problema in seno al popolo: se sarà orientato nel modo corretto, forse non diventerà un problema fra il nemico e noi, come è invece avvenuto con Liu Shaoqi e Lin Biao. Fra Deng da una parte e Liu e Lin dall’altra esistono delle differenze: Deng è disposto a fare autocritica, mentre Liu e Lin fondamentalmente non hanno mai dimostrato questa disponibilità. Va aiutato. Criticare i suoi errori significa aiutarlo, non bisogna esagerare. La critica è necessaria, ma non vanno assetati colpi mortali. Verso chi ha commesso errori e presenta dei difetti, la politica del nostro Partito è sempre stata quella di imparare dagli errori passati per evitare quelli futuri e curare la malattia per salvare il paziente. Dobbiamo aiutarci reciprocamente, correggere gli errori, realizzare l’unità e svolgere al meglio il nostro lavoro.
 
Direttive importanti del presidente Mao , circolare n. 4/1976 del CC del PCC, 3 marzo 1976.
 
NOTE
 
1. Mao elenca i capi di numerose cricche revisioniste interne al PCC sconfitte dai marxisti-leninisti cinesi nel corso della storia del Partito. Chen Duxiu, Qu Qiubai e Li Lisan controllarono il PCC con le loro linee opportuniste di destra e di “sinistra” dalla sua fondazione nel 1921 fino al 1930, cui subentrò la linea opportunista di “sinistra” di Wang Ming fino al 1935, quando trionfò la linea di Mao. Zhang Guotao tentò una scissione nel PCC nel 1938, senza successo. Gao Gang e Rao Shushi tentarono il colpo nel 1954 ma furono sconfitti. Peng Dehuai fu mandato in avanscoperta da Liu Shaoqi per attaccare le comuni popolari agricole e opporsi alla linea di Mao sul Grande Balzo in avanti, ma cadde in minoranza alla sessione plenaria del CC del PCC svoltasi nell’agosto del 1959. Peng fu riabilitato da Deng già nel 1978. Le cricche di Liu Shaoqi e Lin Biao furono sconfitte rispettivamente al IX congresso (1969) ed al X congresso (1973).

30 dicembre 2015