Anche Assad compra il petrolio dell'IS

Alla faccia della polemica scatenata da Putin sull'acquisto da parte della Turchia del petrolio dell'IS risulta che il petrolio dell'IS viene comprato anche dal governo di Bashar al Assad, sostenuto da Mosca, da quando al regime è venuta a mancare proprio la provincia siriana di Deir Ezzor, ex riserva di petrolio del clan Assad, sottratta dall'IS al controllo di Damasco.
La produzione che si attesta tra i 34mila e i 40mila barili al giorno, come rivela un'inchiesta del Daily Beast, viene acquistata per la maggior parte dai residenti dello Stato Islamico. Il secondo consumatore non è la Turchia, come sostiene Putin, gridando allo scandalo per rinfocolare le tensioni antimperialiste, ma proprio il regime di Bashar Al Assad.
Assad ha sempre acquistato il petrolio proveniente dalle aree conquistate dall'IS, tramite un intermediario, George Haswani, un siriano con nazionalità russa e siriana legato al clan degli Assad, addestrato in Russia e messo a capo di una compagnia di progettazione d’impianti, la HESCO, che si occupava degli impianti di estrazione poi conquistati dallo Stato Islamico.
IS vende al regime di Assad anche il gas naturale. Rivelazioni che mettono a nudo tutte le ipocrisie usate dagli sciacalli alla guida delle potenze imperialiste per farci accettare la guerra all'IS. Addirittura Putin, che accusa la Turchia per rinfocolare la tensione in Medio oriente, è esso stesso coinvolto nel commercio di petrolio e non sarebbe da stupirsi se anche altre potenze imperialiste, che spingono per la guerra all'IS, fossero coinvolte, a partire dalla stessa Francia.
Diventa sempre più evidente che una delle ragioni dell'accanimento imperialista contro l'IS nasce proprio dal fatto che i combattenti antimperialisti dello Stato islamico hanno sottratto ai regimi fantoccio delle potenze imperialiste, e dunque a queste stesse, la gestione di un settore di vitale importanza, quello dell'estrazione del petrolio.
Comunque sia, queste rivelazioni sottolineano come l'IS abbia un sistema di estrazione, trasporto e commercio del petrolio che non potrebbe esistere senza l'appoggio della popolazione. Dispongono di ingegneri, alcuni provenienti dall'Europa, di tecnici e di operai in grado di gestire il processo di estrazione e stoccaggio, di centinaia di camion e relativi autotrasportatori e di un congruo numero di intermediari che provvedono a esportare petrolio fuori dallo Stato, con proprie autocisterne. L'IS è uno Stato, ha un esercito ed ha una popolazione che lo sostiene. Bisogna farla finita con tutte le ipocrisie che vengono sparse a piene mani dalle potenze imperialiste per farci accettare la guerra contro di esso. Bisogna battersi per costringere le potenze imperialiste a rinunciare alle risorse depredate ai Paesi della regione e lasciare che le popolazioni locali si autodeterminino e risolvano da sole i conflitti attualmente in atto nella regione.

5 gennaio 2016