Bonus elettorale di Renzi ai diciottenni
I giovani devono poter usufruire gratuitamente della cultura e dello sport

Renzi ha infilato nella legge di stabilità, approvata alla Camera lo scorso 20 dicembre, un bonus di 500 euro per partecipare ad “iniziative culturali e sportive”, da destinare a chi compirà 18 anni nel 2016. Il nuovo duce si gongola di avere rilanciato la cultura, ma la sua non è altro che una trovata pubblicitaria.
Innnazitutto, non si capisce per quale motivo i destinatari siano solamente i diciottenni: per stimolare l'interesse e l'accesso alla cultura, non serve forse un piano ben più organico, che coinvolga i giovani in generale? Inoltre, perché non operare delle oculate distinzioni di reddito, e quindi destinare più soldi a chi proviene da famiglie bisognose, togliendoli a quelle abbienti e ricche che non ne hanno alcun bisogno? Perché, infine, non intervenire seriamente a favore dell'istruzione pubblica, tagliare le tasse e destinarvi più fondi, al posto che demolirla e renderla sempre più costosa ed esclusiva, come è stato fatto con la “Buona scuola”? Perché, contestualmente, non rafforzare le attività extracurriculari, che languono prive di fondi? Questo mentre è sempre più difficile per le famiglie povere acquistare il materiale didattico e i libri.
Inoltre non ha senso legare il “rilancio della cultura” alla “lotta al terrorismo” (ormai il mantra di tutte le azioni del governo), lasciando non troppo implicito che i combattenti islamici antimperialisti, anche all'interno dei Paesi imperialisti, compiano i loro attacchi perché ignoranti e non in risposta alla guerra ultradecennale che devasta il Medioriente, oltre che in conseguenza delle politiche discriminatorie e islamofobiche della maggior parte dei governi europei, compreso il nostro, ed al degrado delle periferie. Ma è qui che il governo smaschera il suo becero razzismo, perché non potranno beneficiare del bonus... proprio i giovani nati o cresciuti in Italia figli di genitori extracomunitari! Quindi una fetta notevolissima dei ragazzi maghrebini, arabi, sudamericani, asiatici ecc. che affollano le classi italiane, resteranno totalmente esclusi. Il piddino Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio della Camera, ha avuto la faccia tosta di ammettere candidamente che “è mancato il coraggio di estenderlo anche ai ragazzi stranieri residenti in Italia anche se nati altrove”, rimandando tutto a “prossimi provvedimenti”. Cioè alle calende.
Meglio che niente? In realtà no, perché dietro questo tappabuchi che in realtà fa acqua da tutte le parti, il governo nasconde il fatto che non sta prendendo assolutamente nessuna misura per risolvere veramente i problemi legati all'accesso all'istruzione ed alla cultura.
Renzi pensa di poter andare avanti a elemosine e paghette, ma è chiaro che ai giovani serve ben altro. L'accesso ai musei, al teatro, al cinema, allo stadio, alle palestre, alle piscine e a tutte le manifestazioni musicali, teatrali, culturali e sportive deve essere gratuito per gli studenti e i giovani disoccupati e scontato del 50% per il resto dei giovani. Contemporaneamente bisogna finanziare l'istruzione pubblica e la cultura, prendendo i soldi dall'esorbitante spesa militare per la guerra imperialista (a cui la legge di stabilità destina 500 milioni di euro). Il materiale didattico deve essere fornito gratuitamente agli studenti, i quali devono avere la possibilità di ricevere anche ripetizioni gratuite. Ogni scuola deve essere dotata di una biblioteca attrezzata e fornita. Le aule scolastiche devono essere aperte per attività extrascolastiche autogestite dai giovani.
Invece il bonus di Renzi è propagandistico e demagogico e puzza di operazione elettorale. Fallita, peraltro. Secondo recenti sondaggi, il 55% dei diciottenni è orientato per l'astensione (Ipr Marketing) e l'affluenza alle elezioni politiche fra chi ha meno di 25 anni sarebbe inferiore al 50% (Demopolis).

5 gennaio 2016