Gran Bretagna
Corbyn: “Trattare con lo Stato islamico”

 
Sono pochissime le voci che si smarcano dall'asfissiante propaganda imperialista che demonizza l'IS per santificare la guerra per la sua “estirpazione”, tentando di convincere le masse popolari a appoggiare quella che viene presentata come l'unica risposta possibile al “terrorismo jihadista” ovvero la distruzione dello Stato islamico per mezzo dei bombardamenti. Poco spazio ha invece l'idea della cessazione dei bombardamenti, di un riconoscimento almeno di fatto dell'IS e della necessità di una trattativa per uscire dall'escalation di guerra.
Trattare con l'IS non significa condividere la sua ideologia, cultura, tattica, strategia e tutti i suoi metodi di lotta, azioni e obiettivi ma non è negando la sua realtà e la sua legittima aspirazione a ridisegnare i confini ingiustamente stabiliti dalle potenze colonialiste che si può dare un contributo alla lotta per la pace in quella martoriata regione ed evitare che si estanda ancora di più la guerra che incendia per ora tutto il Medio Oriente e che è arrivata fino all'interno dei Paesi della santa alleanza imperialista.
Questa la logica anche dell'intervento del nuovo leader laburista Jeremy Corbyn che in una recente intervista alla rete televisiva inglese BBC dedicata alla politica estera proponeva di aprire un canale di comunicazione con l'Is per trovare una “soluzione politica” alla crisi siriana. “Deve esserci una via” per aprire un canale di comunicazione con lo Stato islamico, “il dialogo è forse una parola sbagliata da usare, credo che debba essere capito quali siano i loro punti di forza e di debolezza”, affermava Corbyn.
Il leader laburista sottolineava come diversi governi del Medio Oriente siano già in contatto con l'IS, contatti dimostrati dagli scambi di ostaggi avvenuti in questi mesi, e come sia ineludibile questo tipo di comunicazione con il califfato per ottenere una soluzione politica in Siria.
Contrario alle guerre in Afghanistan e Iraq condotte dal suo predecessore Tony Blair, Corbyn prima di diventare leader del Labour si era schierato contro l’ipotizzato intervento contro Bashar Assad in Siria e i bombardamenti anti IS avviati un anno e mezzo fa dagli Usa.

20 gennaio 2016