La Cassazione conferma il sequestro del Muos

Dal nostro corrispondente della Sicilia
Un'altra straordinaria vittoria del movimento No Muos è stata segnata il 25 gennaio.
Per effetto del pronunciamento della Corte di Cassazione, che ha rigettato il ricorso dell'avvocatura dello Stato, che agiva per conto del governo Renzi, resta infatti sotto sequestro l'impianto militare Usa Muos, in via di realizzazione nella riserva del Sughereto di Niscemi, in provincia di Caltanissetta.
Per effetto della sentenza rimane in vigore l'ordinanza emessa il 1 aprile del 2015 dal Gip (giudice per le indagini preliminari) della Procura di Caltagirone, Ettore Cavallaro, poi confermata il 27 aprile del 2015 dal Tribunale del riesame di Catania, presieduto da Maria Grazia Vagliasindi. La Cassazione ha anche condannato il ministero della Difesa del governo Renzi al pagamento della spese processuali.
Un primo sequestro del Muos era stato adottato nell’ottobre del 2012, su richiesta dell’allora procuratore Francesco Paolo Giordano, ex-procuratore di Caltagirone, che aveva ritenuto illegittime le autorizzazioni concesse dalla regione Sicilia. Il sequestro era stato poi annullato dal Tribunale del riesame di Catania, che invece valutava validi gli atti del governo dell’isola. Ma nel febbraio 2015, il Tar di Palermo, accogliendo il ricorso del Comune di Niscemi, aveva annullato tutte le autorizzazioni delle Regione, imponendo il blocco dei lavori. Per la Procura di Caltagirone non si è posto più il problema sulla legittimità delle autorizzazioni, perché non esistono più e quindi il Muos è abusivo. Da qui l'ordinanza emessa il 1 aprile del 2015 dal Gip Cavallaro.
Non possiamo che esprimere soddisfazione per la decisione della Corte di Cassazione, che sconfessa la linea del governo Renzi e quella del cagasotto Rosario Crocetta, governatore siciliano del PD, che con il suo atteggiamento scorretto e antipopolare ha favorito l'avanzamento della costruzione del MUOS.
Ma siamo consapevoli che la battaglia contro il Muos è ancora lunga e complessa. Formalmente dal Dipartimento di Stato americano non arrivano dichiarazioni e Renzi favorevole al Muos, tace, dopo aver incassato il colpo. Tuttavia un problema politico esiste, perché in questo momento, in cui la tensione internazionale esplode, il sistema satellitare diventa di fondamentale importanza per gli imperialisti nelle loro guerre di aggressione nel nord Africa, non soltanto per la Casa Bianca, ma a ogni partner della Nato, compreso il governo Renzi, che potendo beneficiare del servizio per tutto ciò che concerne le aggressioni imperialiste nel Magreb e in Medio oriente, non si arrenderà certo facilmente alla sentenza della Cassazione.
Si tratta, dunque, di continuare ed estendere la lotta. Anzitutto mettendo in discussione la politica estera imperialista e guerrafondaia del governo Renzi, che comporta l'aumento della spesa militare, l'acquisto di nuovi e sempre più micidiali armamenti, la crescente povertà e insicurezza del territorio italiano, la sua devastazione, l'esposizione dell'Italia ai rischi di ritorsione da parte dell'IS, la partecipazione alla NATO, i patti militari imperialisti tra l'Italia e gli USA. In questa prospettiva si deve tornare a mettere all'ordine del giorno la storica parola d'ordine della chiusura della base di Sigonella, di cui l'impianto di MUOS di Niscemi è elemento integrante e ultima avanzata frontiera tecnologico-militare.

3 febbraio 2016