Congresso della sezione di Rufina (Firenze) dell'ANPI
Gli antifascisti rufinesi vogliono viva ed attuale la Resistenza
La sezione appoggia il NO al prossimo referendum sulla “riforma” costituzionale. Dibattito vivo ed interessante.
INCISIVO ED APPLAUDITO IL SALUTO DEL PMLI.RUFINA

Dal corrispondente dell'Organizzazione di Rufina del PMLI
Nei giorni 29 e 30 gennaio si è tenuto il Congresso della sezione “Martiri di Berceto” di Rufina dell'ANPI, nel quadro dei lavori per il 16° Congresso Nazionale dell'Associazione. Di fronte a decine di partecipanti si è sviluppato per due giorni un confronto aperto, deciso ed interessante che ha mostrato la grande volontà degli antifascisti rufinesi di tenere vivi ed attuali gli insegnamenti della Resistenza.
Alla presidenza, oltre ai compagni della locale sezione, erano presenti il partigiano Silvano Sarti, Presidente onorario del Comitato provinciale di Firenze e Natale Benvenuti, partigiano di Pontassieve. Ha fatto una fugace quanto gradita comparsa anche il partigiano rufinese Dino Rossi, purtroppo l'ultimo testimone diretto della Resistenza che oggi può vantare il comune di Rufina.
Nella serata d'apertura, dopo le relazioni della Presidente, del segretario e del tesoriere della sezione, tutte largamente condivise e apprezzate per il costante, propositivo e proficuo lavoro svolto durante il mandato, il compagno Loris Sottoscritti ha portato il saluto dell'Organizzazione di Rufina del PMLI, e con essa di tutto il Partito, direttamente invitata ai lavori.
L'intervento (che pubblichiamo a parte) è stato molto applaudito ed ha di fatto aperto un approfondito e franco dibattito che si è protratto per tutta la serata ed è continuato all'indomani; dibattito che grazie ai numerosi interventi ha toccato, spesso in maniera critica, alcune posizioni dell'ANPI ritenute poco incisive, non risparmiando né la politica antidemocratica del governo Renzi, tantomeno il pericoloso aumento di episodi direttamente collegati ai gruppi neofascisti anche sul territorio, ritenuto fino a pochi anni fa, immune al pericolo fascista data la sua lunga tradizione di sinistra. Ma d'altra parte, come denunciato in più di un intervento, quando di stampo neofascista sono le politiche di governo, c'è poco da star tranquilli; serve oggi più che mai unirsi e rinsaldarsi, assieme a tutti gli antifascisti per attualizzare con forza gli insegnamenti della Resistenza. L'abissale distanza che ormai divide anche l'ANPI locale e non solo dallo stesso PD è stata confermata nell'intervento del capogruppo del PD rufinese Davide Majone, che nel suo intervento di circostanza ha affermato che “il PD condividerà con l'ANPI tante battaglie ma non quella sul NO al prossimo referendum costituzionale”, senza considerare che la divergenza su questo tema, che abbraccia praticamente tutte le controriforme istituzionali imposte dal Governo PD di Renzi, pongono di fatto i due organismi su binari completamente differenti ed inconciliabili. Ci auguriamo fortemente che i compagni dell'ANPI comprendano a pieno questa differenza sostanziale fra chi vuole difendere la Costituzione e chi vuole definitivamente affossarla.
Il Congresso ha approvato anche un ordine del giorno sulla messa al bando dei gruppi neofascisti. Nell'iniziativa, spazio anche alla CGIL che attraverso la segretaria della Camera del Lavoro del Valdarno-Valdisieve, ha presentato le linee principali della “Nuova carta dei diritti universali”, leggasi Nuovo Statuto dei Lavoratori che fra l'altro ha destato qualche perplessità in più di un partecipante. Indirettamente, alla proposta capitolazionista della CGIL, hanno risposto i compagni dell'ANPI che attraverso la commissione politica, hanno proposto 14 emendamenti al testo originale, approvati tutti all'unanimità, dei quali l'ultimo per ordine rivendicava il diritto al lavoro stabile, a salario pieno e sindacalmente tutelato quale unico modello accettabile.
Il Congresso ha poi fra l'altro proposto riferimenti alla Grecia ed al tradimento operato da Tsipras alla luce del referendum con il quale il popolo greco aveva gridato NO ai diktat della troika, questione dimenticata dal documento, e sulla guerra in Medio oriente ha proposto di aggiungere una frase molto importante: “ogni ingerenza militare esterna che è essa stessa causa diretta delle problematiche mediorientali e nord africane, non può essere altro che condannata nel rispetto dei principi della nostra Costituzione e nel rispetto della sovranità dei Paesi. Bisogna anche ricordare che spesso è la barbarie che genera barbarie ”.
Inoltre, sono state proposte critiche ai governi “tecnici” e alla loro antidemocraticità, denunce dirette alla finanza ed alle multinazionali, la totale assenza di punti di riferimento parlamentari per il popolo italiano ed in particolare per i lavoratori, i disoccupati e le donne, parità nei diritti civili per tutti, l'importante distinzione fra guerra ingiusta (di occupazione e di rapina) e guerra giusta di liberazione, clamorosamente scomparso nel documento nazionale dell'Associazione.
In ultimo gli antifascisti rufinesi hanno proposto specifici riferimenti al diritto al lavoro ed alla casa che, ancora una volta senza spiegazione, non hanno trovato riferimenti espliciti nel documento. Infine hanno dichiarato appoggio, come tutta l'ANPI del resto, al NO ed ai comitati per il no che sorgeranno in zona, al prossimo referendum confermativo sulla controriforma costituzionale di Renzi. Alcuni emendamenti, approvati all'unanimità o per acclamazione, al documento politico del 16° Congresso nazionale sono stati proposti dal compagno Enrico Chiavacci.
Un Congresso, quello dell'ANPI di Rufina, di qualità e altamente proficuo che ci auguriamo possa dare slancio all'unità antifascista e aprire una nuova stagione di confronto e di presenza costante sul territorio.

3 febbraio 2016