Contro la centrale a biomasse e per il diritto alla salute
La popolazione mugellana scende in piazza
Chieste le dimissioni del neopodestà Ignesti e della giunta di “centro-sinistra” di Scarperia San Piero
Comunicato dell'Organizzazione di Vicchio del PMLI: No alla centrale a biomasse di Petrona

Dal corrispondente dell'Organizzazione di Vicchio del Mugello del PMLI
Sabato 23 gennaio in oltre trecento hanno manifestato a Scarperia contro la costruzione della centrale a biomasse in località Petrona. Il concentramento era nel parcheggio del plesso scolastico e il corteo si è concluso in piazza dei Vicari sotto la sede del comune di Scarperia San Piero a Sieve (Firenze).
Al corteo hanno partecipato anche famiglie con bambini a simboleggiare la forte preoccupazione per il devastante impatto ambientale e l'inquinamento che produrrà la centrale se venisse costruita.
L'iniziativa è stata molto animata con tamburi, campanacci e fischietti. Diversi i cartelli contro la centrale tra cui “Ci avete preso le pensioni ed i nostri risparmi, almeno l'aria lasciatecela”, “No al Mugello dei fuochi”, “No inceneritore, sì alla salute”. Non sono mancati gli slogan da parte dei partecipanti come “Senza la gente non si decide niente”, “Al Mugello non si brucia, al Mugello non si brucia” e sotto la sede del comune c'è stato il coro “Dimissioni, dimissioni!” riferito al sindaco Ignesti ed alla giunta di “centro-sinistra” di Scarperia San Piero.
Al corteo hanno preso parte anche gli attivisti del “Coordinamento toscano per il diritto alla salute” e del “Comitato No aeroporto di Campi Bisenzio” (Firenze). Presente anche una bandiera dei No TAV.
Durante il comizio finale i manifestanti hanno chiesto a gran voce all'amministrazione comunale di smettere di appoggiare il progetto della centrale a biomasse e di ascoltare la popolazione. Sotto accusa anche la città metropolitana di Firenze alla quale è stato chiesto di far decadere l'autorizzazione del progetto alla Renovo, la ditta costruttrice, per il mancato rispetto delle prescrizioni invece di salvare il progetto concedendogli in modo anomalo un mese di proroga, che è stata “l'ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso” .
Nei giorni scorsi ha preso posizione, attraverso il settimanale mugellano”Il Galletto”, anche Paolo Omoboni, ex Psi, sindaco di Borgo San Lorenzo, l'altro comune in mano al “centro-sinistra” interessato dagli effetti della centrale per la vicinanza al sito, anche se questa non ricade nel suo territorio, che ha ricondotto la questione all'assurda tesi che in Italia esiste la libertà d'impresa per cui non si può impedire il progetto. Come se il diritto alla salute della popolazione si potesse subordinare alla vigente libertà d'impresa, leggi diritto d'arricchirsi di pochi.
Dalle varie istituzioni borghesi non c'è da aspettarsi niente di buono, bene fa la popolazione mugellana a tenere alta la mobilitazione contro l'inquinante progetto che gode dell'appoggio in una forma o nell'altra delle varie amministrazioni a guida del “centro-sinistra”.
Il 30 gennaio l'Organizzazione di Vicchio del Mugello del PMLI ha diffuso un comunicato stampa (che pubblichiamo a parte) in cui fra l'altro si sottolinea che: “La centrale a biomasse di Petrona non va costruita. E' giusta la contrarietà della popolazione e fa bene a mobilitarsi portando la protesta in piazza mettendo al centro la responsabilità della giunta comunale di Scarperia San Piero di 'centro-sinistra' e del sindaco Ignesti che sta foraggiando la costruzione dell'impianto di Petrona”.

3 febbraio 2016