Il governatore Emiliano, segretario regionale del PD, si tira fuori da ogni responsabilità
Arrestato il sindaco PD di Brindisi
Consales è accusato di scambio di favori con una società di rifiuti
Azzerata l'amministrazione di “centro-sinistra” nuove elezioni a giugno

Un vero e proprio tsunami politico-giudiziario ha spazzato via l'intera amministrazione di “centro-sinistra” a Brindisi con conseguenti dimissioni in blocco del consiglio comunale e nuove elezioni amministrative a giugno prossimo.
All'alba del 6 febbraio su richiesta dei Pubblici ministeri (Pm) Giuseppe De Nozza e Savina Toscani il neopodestà piddino Mimmo Consales è stato arrestato con l'accusa di corruzione, abuso di ufficio e truffa nell'ambito di un filone d'inchiesta che riguarda la gestione dei rifiuti cittadini.
In manette anche l’imprenditore Luca Screti, amministratore della Nubile srl, l’azienda incaricata dal comune di Brindisi per il trattamento, biostabilizzazione e produzione di combustibile solido secondario (Css) derivato da rifiuti urbani e la cui lavorazione, gestione ed utilizzo deve avvenire in impianti autorizzati secondo quanto prescritto dal decreto legislativo n.152/06 (Testo Unico dell'Ambiente).
Ai domiciliari è finito anche il commercialista, Massimo Vergara, capo ufficio amministrazione della Nubile srl
Nell’inchiesta risulta indagata anche una quarta persona, Marcello Caramuscio, dipendente della ditta Nubile srl.
In ballo c'è una tangente di circa 36 mila euro che l'imprenditore Screti ha pagato al sindaco Consales per ottenere dal Comune di Brindisi l'appalto per lo smaltimento dei rifiuti e trattamento del Css.
L’inchiesta è partita due anni fa. Nel mirino degli inquirenti c'è il maneggio di denaro e la cessione delle quote associative della News sas, l’agenzia di comunicazione di proprietà di Consales incaricata dal medesimo di gestire il servizio di rassegna stampa del Comune. Dalle indagini è emerso che Consales, in qualità di azionista di maggioranza della News sas, aveva un debito pregresso per contributi non versati al Fisco di 485mila euro. Una parte di questo debito, circa 315mila euro, era già passato ad Equitalia per la riscossione. Indagando sul pagamento del debito, gli investigatori arrivano al commercialista Vergara, che ha tra i suoi clienti sia Consales che la società Nubile di Screti e scoprono che quest'ultimo ha pagato una parte del debito di Consales con Equitalia, circa 36 mila euro; ottenendo in cambio la gestione dell’impianto di biostabilizzazione senza peraltro rispettare il capitolato d’appalto. Cosa che avrebbe comportato un conferimento in discarica di una quota di molto superiore rispetto a quanto previsto con un vantaggio economico per l’imprenditore Screti di circa 3,2 milioni di euro solo nel 2014 e un danno erariale per i Comuni dell’Ambito brindisino di circa 500 mila euro per il pagamento delle tariffe e dell’Ecotassa.
L’impianto è stato ora sequestrato ed è stato anche appurato come non fosse mai entrato in funzione a pieno regime e soprattutto non fosse a norma da tempo.
Nell'ordinanza di custodia cautelare (oltre 500 pagine) firmata dal Giudice per le indagini preliminari (Gip) Giuseppe Licci è riportato anche il nome del testimone-chiave che ha permesso agli inquirenti di incastrare Consales. Si tratta di Cosimo Saracino, capo ufficio dello staff di Consales designato su incarico strettamente fiduciario. Lo chiamavano “il sindaco” e solo a lui Consales permetteva di prendere la parola in sua vece, di rispondere alle domande dei colleghi e, a quanto pare, pure di prendere i soldi della Nubile e portarseli a casa in busta chiusa per poi versarli a Equitalia.
Saracino, inquisito fin dalla prima inchiesta sulla News sas, ha mollato il sindaco e l’incarico a Palazzo di città, e ha raccontato tutto il mercimonio che avveniva in comune comprese le buste di mazzette prese in consegna dalla Nubile e custodite nella propria abitazione consapevole del contenuto e soprattutto del fatto che dopo due o tre giorni avrebbe dovuto consegnarle a Leonardo Cofano, uno dei dipendenti di Equitalia “costretti” (sempre secondo la Procura) dal direttore dell’agenzia di Brindisi, Giuseppe Puzzovio, a mettere a disposizione il proprio conto corrente per trasformare quei contanti in assegni circolari utili a estinguere il debito di Consales.
Di fronte a tutto ciò appare a dir poco ridicolo l'atteggiamento del governatore pugliese nonché segretario regionale del PD Michele Emiliano che ora grida allo scandalo e si erge a paladino della moralità imponendo l'azzeramento della giunta comunale di Brindisi e nuove elezioni a giugno prossimo.
Sul banco degli imputati Consales ci è finito a partire dal 2013 accusato di concussione e con processo ancora in corso per la proroga dell’affidamento del servizio di rassegna stampa e call center del Comune all'agenzia di comunicazione specializzata in ufficio stampa, News Sas, dello stesso Consales. Mentre nei giorni scorsi Consales ha assunto nel proprio staff il figlio di un consigliere comunale che col proprio voto, di fatto, aveva salvato la maggioranza in aula.
Non solo. Consales è riuscito a battere anche un record mondiale essendo il quarto sindaco di Brindisi finito in manette negli ultimi 30 anni. Il primo fu il capobastone DC, Bruno Carluccio, finito in carcere nel 1984 per interesse privato, omissione di atti d’ufficio e peculato per distrazione.
Negli anni Novanta toccò al mariuolo del PSI di Craxi, Giuseppe Marchionna, accusato di avere rilasciato una autorizzazione illecita per la spiaggia di Palm Beach. Nel 2003 toccò al sindaco berlusconiano, Giovanni Antonino, che fu arrestato insieme all'intera giunta per corruzione e concussione e patteggiò poi una pena di 3 anni e 6 mesi di reclusione. DC, PSI, FI, PD: ecco chi ha dipanato il filo nero della corruzione negli ultimi trent'anni in Puglia.

17 febbraio 2016