Sicilia
Crocetta e Lombardo sotto inchiesta
Sono accusati di aver mandato in rovina il castello svevo di Augusta

Dal nostro corrispondente della Sicilia
Mentre ci si interrogava sull'inoltro al parlamento europeo di una richiesta per l’immunità del governatore siciliano, Rosario Crocetta, PD, probabilmente indagato per fatti risalenti al periodo in cui è stato parlamentare a Bruxelles, è arrivata una batosta giudiziaria sul ducetto siciliano. E' indagato, insieme all'ex-governatore, Raffaele Lombardo, MPA, e a 4 dirigenti regionali per omissione di atti d’ufficio, danneggiamento del patrimonio archeologico storico e artistico e per omissione di lavori in edifici che minacciano rovina.
L’inchiesta della procura di Siracusa prende in esame la vicenda del disfacimento strutturale del Castello Svevo di Augusta, nella provincia aretusea. Il Nucleo Tutela del patrimonio culturale dei carabinieri di Siracusa su disposizione del GIP ( giudice delle indagini preliminari) Michele Consiglio, ha dovuto mettere i sigilli al monumento che, attualmente pericolante, costituisce una grave minaccia per lavoratori e turisti che frequentano la struttura.
L’indagine è scaturita da una denuncia di Italia Nostra , l’associazione in difesa dei beni architettonici e paesaggistici nazionali. Secondo la tesi dell’accusa, i danneggiamenti sarebbero dovuti esclusivamente alla mancata manutenzione e all’abbandono del monumento da parte della Regione Siciliana, responsabili i massimi vertici della regione.
Il governatore Crocetta come al solito nega tutto. Ormai è un ritornello: lui non c'entra mai nulla in quello che succede in Sicilia e se ne tira sempre fuori: “Sono assolutamente estraneo a tutta questa vicenda. Se il procuratore di Siracusa mi avesse chiamato gli avrei consegnato le carte che dimostrano come il mio gabinetto il 7 luglio del 2014 abbia trasmesso all’assessorato regionale ai Beni culturali la pratica subito dopo avere ricevuto la segnalazione dal ministero dei Beni culturali”.
Il procuratore nel corso dell'inchiesta avrebbe dovuto chiamarlo per accordarsi con lui che gli avrebbe inviato dei documenti? Ma che senso dello Stato borghese ha Crocetta? Dietro le righe di questa dichiarazione si legge tutta l'ideologia da ducetto fascista che pervade la sua attività politica. Lui si sente il centro di tutto e il procuratore è stato inopportuno a non consultarsi con lui prima di indagarlo.
Come Crocetta, nega anche l'ex governatore MPA Raffaele Lombardo: lui però ha un'altra posizione: non c'entra nulla perché presidente e assessori hanno solo funzione di indirizzo politico, mentre la gestione è affidata ai dirigenti e ai funzionari. Girala come vuoi, chiamalo “indirizzo politico” o altro, ma è il governo che taglia i fondi alla gestione e alla manutenzione dei beni architettonici e questa è una bella responsabilità, certamente anche del governo Lombardo.
Il caso del Castello Svevo di Augusta è solo la punta dell'iceberg dello stato di abbandono in cui versano da qualche anno i beni artistici, culturali, architettonici e paesaggistici siciliani. Con oltre il 26,4% del patrimonio italiano, la Sicilia dovrebbe attrarre fondi pubblici per la manutenzione ordinaria e straordinaria dei siti che invece versano in uno stato di abbandono totale, con grande danno al turismo. Oltre 111 siti languono tra immondizia, mancanza di collegamenti telefonici e mancanza di custodia. I musei sono privi di personale, di servizi e di pulizia ordinaria e costretti a chiusure anticipate. I centri storici delle città siciliane hanno un'altissima percentuale di edifici a rischio crollo.
Insomma quello che dovrebbe essere il fiore all'occhiello dell'economia siciliana, il turismo dei beni culturali, è stato completamente abbandonato dai governi nazionali e regionali che negli ultimi anni si sono susseguiti e hanno trattato il settore soltanto quando hanno dovuto tagliare fondi e privatizzare.
Ammesso e non concesso che Crocetta abbia passato il 7 luglio 2014 una carta (una) sul Castello Svevo di Augusta, ciò non lo solleva dalla responsabilità dell'abbandono di quel sito, come dello sfacelo del patrimonio siciliano, così come non può spacciarsi per innocente Lombardo.
Noi auspichiamo che la magistratura vada fino in fondo nella vicenda e che Crocetta e Lombardo paghino per le loro evidenti responsabilità.

24 febbraio 2016