Per una sopraggiunta inidoneità fisica
Sciopero all'Electrolux di Forlì contro il licenziamento di un operaio

 
Le rappresentanze sindacali dello stabilimento Electrolux di Forlì il 29 gennaio scorso rispondevano con uno sciopero immediato di un'ora al termine di ogni turno per protestare contro l'allontanamento dal proprio posto di lavoro un lavoratore dopo che il medico gli aveva certificato una inidoneità fisica che gli consentiva di poter svolgere la propria mansione solo seduto. Di fronte a tale certificazione l'azienda gli inviava una lettera con cui lo sospendeva dal lavoro senza retribuzione dichiarando l'impossibilità a trovargli una mansione adeguata alle prescrizioni mediche e avviava la procedura di licenziamento per giustificato motivo mentre il suo responsabile durante il turno di lavoro lo prelevava platealmente dalla linea di montaggio e lo accompagnava fuori dallo stabilimento.
Una nota delle Rsu parla di “episodio senza precedenti, vergognoso e intimidatorio nel Gruppo Electrolux” sottolineando come “la politica aziendale di limitare o eliminare dai reparti posizioni idonee ai lavoratori diversamente abili o con limitazioni sia in contrasto con le normative europee e nazionali” e annunciava altre iniziative di lotta.
Il segretario generale della Fiom Cgil di Forlì denunciava che in “Electrolux il lavoro è duro e quasi il 40% dei dipendenti ha maturato, nel corso degli anni, ridotte capacità fisiche a causa di lavori usuranti, esattamente come l’operaio allontanato dal lavoro. È dunque chiaro che con questo provvedimento l’azienda abbia voluto lanciare un segnale intimidatorio ai tanti lavoratori con problemi fisici, in modo da dissuaderli dal far valere i propri diritti, tra cui quello a una postazione lavorativa adatta al proprio stato di salute. Bloccare questo tentativo di licenziamento – concludeva - è un elemento di tutela per tutti coloro che nello svolgere il proprio lavoro vanno incontro a un deterioramento delle proprie condizioni fisiche”.
Contro il provvedimento della multinazionale svedese e per l'immediato reintegro del lavoratore scendevano in lotta i lavoratori degli altri stabilimenti del gruppo dopo una serie di assemblee. Il 5 febbraio alla veneta Electrolux di Susegana allo sciopero di un'ora e mezza a fine turno incrociava le braccia oltre l'80% dei 1.100 addetti denunciando che “se passa l'idea che un inabile o parzialmente può essere licenziato, invece di predisporre delle condizioni per farlo lavorare, sarà una strage negli stabilimenti: solo all’Electrolux di Susegana sono 300”.
Il 10 febbraio scioperavano i lavoratori di tutto il comprensorio di Forlì che bloccavano per alcune ore la via Emilia. Il 12 febbraio gli scioperi a scacchiera continuavano nei vari stabilimenti italiani.

24 febbraio 2016