Al Congresso provinciale dell'Anpi di Forlì-Cesena i delegati si dichiarano per il NO al referendum sulla “riforma” del Senato
Forte e applaudito intervento di Branzanti contro il “museo del fascismo”, la controriforma del Senato e la guerra allo Stato islamico
Il “museo del fascismo” a Predappio “costituisce anche un insulto alla memoria di tutti i partigiani comunisti, che costituirono la parte più risoluta e combattiva della Resistenza”
Il sindaco Drei (PD) e i parlamentari del PD e di Scelta civica abbandonano il congresso dopo i loro interventi senza ascoltare il dibattito

Dal corrispondente della Cellula “Stalin” di Forlì
Sabato 12 marzo si è svolto, presso la “Casa del lavoratore” di Bussecchio, a Forlì, il Congresso provinciale dell'Anpi di Forlì-Cesena. Vi hanno partecipato un centinaio di delegati di tutte le fasce di età e di entrambe i sessi, presenti anche 4 ex partigiani e una staffetta, accolti calorosamente.
Una volta elette le varie Commissioni si è passati subito ai saluti del sindaco Pd Davide Drei, e dei parlamentari Di Maio del Pd e Molea di Scelta Civica.
Drei ha detto che il Comune sta lavorando ad un regolamento per vietare (solo) piazza Saffi alle organizzazioni neofasciste, mentre Di Maio ha difeso il progetto del “museo del fascismo” che il sindaco Pd di Predappio vuole realizzare nella ex Casa del fascio, e invitato opportunisticamente a non dividersi sulla questione del referendum contro la controriforma costituzionale, visto che all'interno dell'Anpi il “Sì” è fortemente minoritario, tanto che nella Direzione nazionale il “No” è passato senza contrari e con appena 3 astenuti.
Ha poi preso la parola il Segretario provinciale dell'Anpi, in scadenza di mandato dopo 7 anni, Carlo Sarpieri, che ha toccato vari punti del Documento congressuale, cercando di addolcire il “No” al referendum e difendendo la posizione dell'Anpi provinciale che sta partecipando al progetto del “museo del fascismo” a Predappio, ammettendo che sono giunte numerose proteste e richieste di chiarimenti anche dall'Anpi nazionale.
Al termine del suo intervento il sindaco, i parlamentari e l'inevitabile “codazzo” se ne sono andati snobbando il dibattito che ne è seguito, ma al quale è stato riservato uno spazio di appena 3 minuti ad intervento, un tempo contestato da molti e per forza di cose sforato dai più facendo terminare il congresso ben oltre l'orario che evidentemente era stato malamente stabilito in modo troppo restrittivo.
Sono stati una quindicina i delegati che hanno preso la parola, i più si sono detti per il “No” al referendum sulla controriforma costituzionale (e nessuno si è schierato a favore), qualcuno però avrebbe preferito che l'Anpi non avesse dato un'indicazione precisa di voto per evitare possibili rotture interne, qualcuno ha contestato il Pd per non partecipare alle manifestazioni antifasciste, ha rimproverato sindaco e parlamentari per non essere rimasti ad ascoltare gli interventi, e ha chiesto di fare un regolamento che vieti solo Piazza Saffi ai neofascisti, e non invece tutte le piazze di tutti i comuni del forlivese. Una ex staffetta ha invitato i militanti del Pd a mettere in primo piano la Costituzione, altri hanno denunciato il revisionismo imperante, in particolare sulla questione delle foibe. Qualcuno si è detto favorevole al museo a Predappio ma alle condizioni elencate da Sarpieri (come fosse l'Anpi a stabilirle) altri invece hanno detto che il contesto e le promesse non fanno sperare nulla di buono. Hanno preso la parola anche l'ex partigiano del Battaglione Corbari Sergio Giammarchi che ha sottolineato l'importanza della discussione ma anche dell'unità nell'Anpi, e il senatore Sergio Flamigni, ex partigiano che ha parlato della Resistenza e dell'importanza del “No” al referendum sulla controriforma costituzionale legandola, seppur indirettamente, al progetto della P2 sul quale lui ha indagato in quanto membro della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla loggia di Licio Gelli.
Tra gli altri è intervenuto il compagno Denis Branzanti in qualità di delegato al Congresso. Egli ha letto un forte intervento (pubblicato a parte) che è stato applaudito a più riprese proprio nei passaggi principali, cioè quando ha detto che il regolamento al quale starebbe lavorando il Comune per vietare Piazza Saffi alle organizzazioni neofasciste, sempre che venga approvato, deve comprendere tutti i luoghi pubblici, al che una staffetta partigiana ha detto “dovevano restare qui ad ascoltare queste cose” riferendosi al sindaco e ai suoi accoliti che se ne sono andati prima del dibattito, quando ha detto che la nascita e la diffusione dell'IS “sono le conseguenze proprio delle guerre imperialiste che da 25 anni vengono scatenate in Medio Oriente, a partire dalla prima guerra del Golfo. La verità è che è la barbarie dell’imperialismo che genera barbarie”, e quando ha detto che il museo del fascismo che il sindaco Pd di Predappio Frassineti vuole aprire nella ex Casa del fascio, con la colpevole partecipazione proprio dell'Anpi, “costituisce anche un insulto alla memoria di tutti i partigiani comunisti, che costituirono la parte più risoluta e combattiva della Resistenza”.
Al termine dell'intervento il compagno è stato molto applaudito. Diversi “bravo!” si sono levati dai delegati e molti di essi si sono avvicinati per stringergli la mano, fargli i complimenti per l'ottimo intervento e per aver detto le cose che nessun'altro aveva detto. Essi hanno condiviso la denuncia della partecipazione dell'Anpi al progetto del “museo del fascismo”. Particolarmente apprezzati i complimenti di un ex partigiano che si è avvicinato anche per criticare l'Anpi per il sostegno al “museo del fascismo” a Predappio e ha poi raccontato diversi episodi della Resistenza alla quale ha partecipato, come anche l'avversione per gli inglesi che entravano nelle città solo quando erano già state completamente ripulite dai nazifascisti da parte dei partigiani ai quali intimavano poi la consegna delle armi entro 3 giorni pena la fucilazione; questa cosa il partigiano ci ha detto di non averla fatta, e di aver difeso tale scelta anche nel corso di un'intervista che gli fece anni fa una troupe televisiva britannica.
Al termine del dibattito ha preso la parola Lidia Menapace, staffetta partigiana, femminista facente parte del primo nucleo del trotzkista “il manifesto”, già senatrice del Prc e facente parte del Comitato nazionale dell'Anpi, che ha criticato papa Francesco il quale viene spacciato come di “sinistra” ma rimane il capo di uno Stato teocratico, e ha sostenuto il “No” al referendum costituzionale. Mentre le conclusioni sono toccate nuovamente al presidente provinciale dell'Anpi Sarpieri che ha letto il documento conclusivo congressuale dove, tra l'altro, ha ribadito l'appoggio dell'Anpi al progetto del “museo del fascismo” a Predappio “fino a quando non si verificheranno aspetti celebrativi” e “condiviso la cautela del governo italiano di fronte ad azioni unilaterali sullo scenario internazionale”, mentre l'Anpi chiede anche nel documento congressuale, addirittura un intervento militare unitario contro l'IS, quindi in violazione dell'art.11 della Costituzione.
Sono poi stati votati il documento congressuale provinciale e quello nazionale approvati con 4 astenuti, il nuovo Comitato provinciale dell'Anpi e i 4 delegati al Congresso nazionale in programma dal 12 al 15 maggio a Rimini.

23 marzo 2016