Servizi di trasporto inefficienti e stipendi d'oro ai dirigenti e consulenti
La scandalosa gestione di Fse
Con un deficit di 311 milioni elargisce 220mila euro annuali al direttore generale

L'ex amministratore unico delle Ferrovie del Sud Est (Fse), Luigi Fiorillo, e altri sei imputati fra alti dirigenti e consulenti esterni, il prossimo 8 aprile dovranno comparire davanti al Giudice per l'udienza preliminare (Gup) del tribunale di Bari per rispondere della gigantesca truffa transnazionale fatta di sprechi e consulenze d'oro che nel corso degli ultimi 20 anni attraverso lo scandaloso "sistema a raggiera” attuato da Fiorillo ha condotto il sistema ferroviaro pugliese al collasso: 311 milioni di debito; 272 milioni spesi in esternalizzazioni e consulenze; 123 milioni di sofferenze nei confronti della banca Bnl; 50 milioni per incarichi elargiti all'ingegner Vito Antonio Prato per l'elettrificazione delle linee; 27 milioni di onorari percepiti in 10 anni dallo studio legale Schiano; 5,6 milioni spesi per i treni Stadler mai usati perché privi di climatizzatori e con finestrini non apribili e per questo mai entrati in servizio, ma per i quali l'azienda continuerà a pagare, fino al 2021, circa 490mila euro di leasing.
Il primo stipendiato d'oro nella relazione sul dissesto delle Fse che il 26 marzo il sub commissario Domenico Mariani ha consegnato alla Procura generale della Repubblica di Roma, alla Procura regionale della Corte dei conti per il Lazio e all'Autorità nazionale anticorruzione (Anac), è l'ex amministratore unico Fiorillo per il quale neanche i commissari ministeriali sono riusciti a ricostruire la remunerazione corrisposta da Fse per tutti i 23 anni trascorsi in azienda. Quel che è certo è che tra il 2004 e il 2015 Fiorillo ha percepito una remunerazione totale lorda di 13 milioni 750mila euro. Gli “anni d’oro” per l'ex amministartore unico Fse sono quelli che vanno dal 2004 al 2007, quando arriva a percepire quasi due milioni e mezzo all’anno. In questo triennio “risultano corrisposti, attraverso un contratto di collaborazione co.co.co, importi complessivi pari a 7,6 milioni di euro”.
Un compenso faraonico, fanno notare i commissari, che è stato stabilito dall’assemblea dei soci di Fse e inoltre non va dimenticato che Fiorillo ha percepito un altro milione di euro in qualità di dirigente distaccato di Trenitalia. Nel suo ruolo di assistente al responsabile unico del procedimento (Rup), Fiorillo ha percepito compensi lordi per 4,9 milioni di euro. Non solo. In merito a questi incarichi conferiti dal Rup a Fiorillo nella relazione i commissari fanno tra l'altro notare che tutto ciò è avvenuto in “palese conflitto di interessi sia tra quest’ultimo quale amministratore unico e Fse, quale società appaltante e sia tra il Rup e il medesimo Fiorillo, in quanto il secondo nomina il primo, il primo nomina il secondo assistente del Rup”.
Nelle oltre 100 pagine della relazione spiccano fra gli altri i nomi delll'ingegner Vito Antonio Prato titolare della Prato Engineering Srl con varie sedi a Lecce, Milano e un distaccamento anche in Bulgaria, che ha percepito da Fse nell'arco di un quindicennio circa 50 milioni di euro. Poi c'è Sandro Pacella, il geometra impegnato nelle riunioni di lavoro europee, strettissimo collaboratore di Ercole Incalza, grand commis del ministero dei Trasporti fin dal 2003 ma con stipendio da 137 mila euro all'anno a carico di Fse; quando gli analisti della Deloitte su richiesta dei commissari hanno chiesto informazioni su di lui, dagli uffici del ministero dei Trasporti è stata fornita “esclusivamente una comunicazione del 15 maggio 2013 del ministro Maurizio Lupi” con cui quest'ultimo segnalava la presenza di Pacella al gabinetto del ministero sin dal 2003 come membro dei seguenti gruppi: Alto Livello diretto da Karel Van Miert, gruppo di lavoro relativo al Corridoio 8. Nella stessa comunicazione di Lupi si fa notare la necessità per Pacella di continuare a seguire questi progetti, "in quanto sia nel corridoio Helsinki- La Valletta sia nell'area Balcani il ruolo del nodo di Bari è rilevante e quindi, di converso, anche quello di Fse che opera in tale nodo". Insomma, fondamentale per collegare Helsinki a Bari. Arrestato nell'ambito dell'inchiesta di Firenze sulle grandi opere, Pacella ha lasciato Fse a fine febbraio. Insieme a Pacella c'è anche Carlo Beltramelli, che ha fornito a Fse non solo 20 carrozze polacche della Varsa, ma anche le 3 automotrici della Stadler inutilizzabili; Beltramelli è legato alle Fse attraverso la sua controllata Filben srl che a sua volta controlla per la Sil che a sua volta “operando in totale conflitto di interessi” ha fornito servizi alla Fse per oltre 402 mila euro. E poi c'è il superavvocato romano Schiano, titolare dell'omonimo studio legale, che negli anni si è occupato del contenzioso di Fse con un ammontare di onorari pari a 27 milioni di euro già intascati a cui si aggiungono altri 15 ancora dovuti da Fse.
Basti pensare che nel solo triennio 2013-2015 le spese legali di Fse sono passate da 1,9 a 8,1 milioni di euro. Tra i consulenti di Fse figura Stefania Maritati: dal 2006 al 2011 ha avuto un contratto per un compenso forfettario di 7500 euro mensili. Dal luglio 2011 l'incarico è stato rinnovato per altri 5 anni alle stesse condizioni. Ma lauti incarichi sono stati affidati anche allo studio dell'ex presidente della provincia di Bari, Marcello Vernola: ex DC-Margherita e poi Forza Italia; console Onorario della Macedonia a Bari dal 2010; dal 2014 presidente di Velga srl, società di vendita di energia elettrica e gas, consigliere di amministrazione di IPM spa, impresa portuale di Bari.
Per non parlare dell'archivista Rita Giannuzzi che insieme al marito Franco Cezza, commercialista di Maglie, e al figlio avvocato Gianluca Cezza, ha percepito 3 milioni di euro in un decennio di lavoro per mettere a punto l'archivio delle Sud Est.
Forse il personaggio più bizzarro di tutta la scandalosa gestione delle Sud Est è forse Giovanni Sabato, dipendente distaccato presso l'ambasciata della Repubblica di Macedonia a Roma per “svolgere inizative relative al Corridoio 8” con l'obiettivo di accorciare le distanze tra Fse e Macedonia. Nel 2013 per Sabato le Sud Est hanno sostenuto costi totali pari a “133mila euro (di cui 16mila per premi) e altri 133mila nell'anno fiscale 2014”.
Tra le carte spunta persino un indennizzo d'oro, 98 euro all'ora oltre ai 220mila di stipendio annuo, per la "trasferta al contrario" del direttore del personale, Francesco Larocca, che per motivi di salute svolgeva la sua attività dalla sua abitazione di Roma dove l'azienda aveva trasferito mobili dell'ufficio, computer, fax e sistema di video conferenza. Per la sua attività percepiva annualmente 220mila euro e una indennità di trasferta ogni volta che si recava a Bari (98 euro orari). "Si configura – scrivono i commissari – il paradosso della trasferta al contrario non per recarsi fuori dall'azienda, ma in azienda". A disposizione del direttore del personale e dello stesso Fiorillo che risiedevano a Roma c'erano perfino un autista e un'auto di rappresentanza. I commissari hanno calcolato che per i cinque dipendenti di Fse che hanno lavorato negli anni scorsi dalla loro sede di Roma l’azienda ha speso nel 2014 circa 1,6 milioni di euro, di cui 1,4 solo per pagare il personale e gli uffici messi a disposizione.
A tutto ciò si sommano i costi astronomici dei corsi di formazione, produzione di software e altri servizi, costati ben 116 milioni di euro aggiudicati con l'affidamento diretto, senza gara d'appalto. Mentre ammontano a 83 milioni i soldi che le tre società (Centro Calcolo, Bit e Eltel) che fanno capo ai fratelli Eugenio e Ferdinando Bitonte hanno percepito negli ultimi dieci anni per gestione biglietti, buste paga e altri servizi. L'accordo con il Centro Calcolo è cessato a fine 2015, ma Fse ad aprile 2015 si era impegnata ad assumere tutti i dipendenti delle società che svolgevano il servizio biglietteria e buste paga.
Di fronte a questa scandalosa gestione e sperpero di denaro pubblico senza precedenti nella storia, viene da chiedersi: ma dov'erano e cosa hanno fatto il governatore trozkista Niki Vendola e l'ex magistrato piddino e suo successore alla Regione Michele Emiliano mentre il servizio di trasporto pubblico pugliese veniva spolpato dalla banda Fiorillo?

20 aprile 2016