Valdisieve
Il PMLI tinge di rosso il corteo della Valdisieve (Firenze). I compagni intonano “Bella ciao” e tutta la piazza risponde. La celebrazione snobbata da tutti i partiti istituzionali. Nel pomeriggio iniziative a Berceto
Chiavacci per conto dell'Anpi di Rufina, invita la popolazione a mobilitarsi per opporsi ad ogni mira interventista italiana in Libia o in Medio Oriente

Dal corrispondente dell'Organizzazione di Rufina del PMLI
Molte iniziative hanno celebrato il 71° Anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo in Valdisieve, a cominciare da alcune proiezioni promosse dalla Sezione ANPI di Rufina nei giorni immediatamente precedenti il 25 Aprile, fino a giungere alla manifestazione che come ogni anno si tiene a Pontassieve, organizzata dalle amministrazioni comunali di Pontassieve, Pelago e Rufina, e dall’ANPI locale.
Il corteo ha attraversato le vie del comune onorando i caduti per la Resistenza con corone di fiori ma, nonostante l’accompagnamento musicale, nessuna canzone popolare o antifascista è stata intonata. Al termine del percorso, il breve comizio finale nel quale i rappresentanti delle tre amministrazioni con i soliti interventi di circostanza ma, quest’anno, con l’aggravante di ribadire la necessità di salvaguardare la Costituzione, tacendo sia sul fatto che proprio il loro partito (il PD) la sta demolendo giorno per giorno con una insistenza senza precedenti, sia sul fatto che nel prossimo autunno ci sarà il referendum sulle riforme costituzionali del nuovo duce Renzi.
L’Organizzazione di Rufina del PMLI coi suoi simpatizzanti ha partecipato al corteo donandogli la propria connotazione di classe, mentre per l’ennesima volta l’iniziativa è stata disertata da tutti i partiti istituzionali, nessuno escluso. Le compagne e di compagni hanno diffuso volantini sul 25 Aprile e hanno sventolato fieramente le rosse bandiere dei Maestri e del PMLI.
Al termine del comizio che stava per concludersi senza alcuna canzone antifascista, i nostri compagni hanno iniziato a cantare “Bella ciao” e, come se non aspettasse altro, l’intera piazza ha risposto unendosi al coro. Un bel segnale di forte legame con la popolazione, rafforzato dai numerosi apprezzamenti che i compagni hanno ricevuto.
Nel pomeriggio un’altra importante iniziativa si è tenuta a Berceto, nel comune di Rufina, dove oltre alla Liberazione, si è commemorato anche il 72° anniversario dell'eccidio degli 11 innocenti, fra i quali numerose donne e bambine e 2 giovanissimi partigiani. All’iniziativa, molto sentita e partecipata dalla popolazione, il compagno Enrico Chiavacci è intervenuto per conto della sezione ANPI di Rufina, sottolineando tra l'altro la necessità di attualizzare l’antifascismo sul fronte dell’opposizione alla guerra imperialista in Medio Oriente, sul diritto al lavoro, sul dilagare dei movimenti neofascisti e alla loro vergognosa libertà di scorrazzare per le nostre città senza alcun problema, sulla questione dei migranti.
Chiavacci, dopo la sua analisi, ha affermato: “Ma che mondo è questo? Non certo quello al quale aspiravano i nostri partigiani, ma neanche quello che possono accettare i moderni antifascisti quali noi, a ragione, ci professiamo”. Ha concluso invitando a partecipare in forze alla campagna per il referendum costituzionale d’autunno per votare un NO deciso alla controriforma e al governo Renzi.
Anche Ubaldo Nannucci, presidente del Comitato provinciale dell’ANPI, è intervenuto rafforzando questo tema e entrambi gli interventi sono stati molto applauditi.
Nonostante la palese difficoltà degli esponenti politici, tutti PD, nessuna risposta alle questioni più contraddittorie è giunta dagli amministratori che si sono susseguiti negli interventi e tanto meno dal presidente del Consiglio regionale toscano, Eugenio Giani, che ha “elegantemente” sbrigato la propria pratica di rappresentanza. L’iniziativa è proseguita poi con letture e canti, stavolta popolari ed antifascisti, e ha mostrato che, nonostante tutti gli attacchi e tutte le revisioni storiche, la Resistenza è saldamente ancorata nelle menti e nel cuore di gran parte della popolazione di Rufina.
 
 
 

27 aprile 2016