Siria
Bombardati diversi ospedali ad Aleppo

 
In Siria almeno formalmente è in vigore dal 27 febbraio scorso una tregua fra i due schieramenti imperialisti che si vogliono spartire il paese, quello dell'opposizione al governo di Damasco sostenuto da Usa, Arabia saudita, Turchia che partecipa direttamente alla guerra come alcuni paesi dell'Unione europea e quello che vede alleati la Russia, il regime di Assad, l'Iran e gli Hezbollah libanesi; la tregua non vale ovviamente per la guerra comune dei due schieramenti contro lo Stato islamico. Ma è una tregua che comincia a scricchiolare e a farne le spese è ancora una volta il popolo siriano come nel caso dei bombardamenti del 27 aprile a Aleppo, la città rimasta sulla linea del fronte fra i tre schieramenti.
L'aviazione di Damasco, secondo quanto denunciato dalle opposizioni, ha colpito Aleppo con almeno quattro raid, almeno uno dei quali ha distrutto in particolare l’ospedale al Quds, sostenuto da Medici Senza Frontiere (Msf), e alcune abitazioni vicine nel quartiere di Sukkari che si trova nella parte della città sotto il loro controllo. Sotto le macerie dell'ospedale si sono contate una trentina di vittime e oltre cento feriti. Fra i morti anche l'ultimo pediatra che era rimasto ad Aleppo.
Il responsabile di Msf in Siria ha condannato il nuovo vergognoso attacco contro strutture sanitarie in Siria e ha ribadito che gli ospedali non possono essere un obiettivo delle bombe.
Il regime di Assad ha negato ogni responsabilità mentre il portavoce del ministero della Difesa russo ha avanzato l'ipotesi che potesse essere stato "un aereo appartenente a un paese della cosiddetta coalizione anti-Isis" che i radar di Mosca avrebbero rilevato in volo la sera del 27 aprile nello spazio aereo di Aleppo.
Mentre era ancora in corso l'ipocrita balletto dello scarico di responsabilità, il 29 aprile un nuovo raid aereo su Aleppo colpiva una clinica situata nel quartiere di Al-Marja, causando il ferimento di diversi civili. E come se non bastasse il 3 maggio si registravano 14 morti e decine di feriti in seguito al bombardamento delle opposizioni sull'ospedale Al-Dabbeet, nel quartiere di Muhafaza, nel settore di Aleppo controllato dal regime. Secondo la Croce rossa il bilancio degli ultimi 7 giorni di aprile della "tregua" è di almeno 200 civili uccisi a Aleppo.

4 maggio 2016