A Bologna
Gli studenti contestano Salvini
La polizia protegge il leader fascioleghista e carica selvaggiamente i contestatori

Dal nostro corrispondente per l'Emilia-Romagna
Giovedì 5 maggio il leader fascioleghista della Lega Nord Matteo Salvini è tornato a Bologna. Lo ha fatto su invito del rettore dell'Università bolognese Francesco Ubertini (che recentemente ha difeso a spada tratta il filo-imperialista prof. Panebianco contestato dagli studenti) e nel pieno della campagna elettorale per le comunali che a Bologna si terranno il prossimo 5 giugno e dove la candidata leghista Lucia Borgonzoni contenderà la poltrona all'attuale sindaco PD, e ricandidato, Valerio Merola, al M5S Massimo Bugani, all'ex leghista Manes Bernardini per “Insieme Bologna” e a Federico Martelloni per “Coalizione civica”.
Tornando a Bologna Salvini ha ricevuto la stessa “calda” accoglienza ricevuta nel novembre scorso: le contestazioni degli antifascisti e antirazzisti che lo hanno “braccato” durante la sua calata in città, protetto da un ingente dispiegamento di “forze dell'ordine” che come sempre lo blindano dalle contestazioni, confermandosi uno dei più ”coccolati” esponenti del regime neofascista imperante.
“Crediamo che la presenza di Salvini, in via Zamboni, rappresenti una provocazione da respingere. La Lega Nord è un corpo estraneo a Bologna, lo abbiamo detto molte volte, mostriamo a Salvini, alla Borgonzoni e a tutta la cricca di fascioleghisti che questo non è un posto per loro”. Così i manifestanti che hanno poi tentato di raggiungere la facoltà di Ingegneria dove si era saputo che era stato spostato l'incontro tra il rettore e Salvini, ma quando hanno provato a risalire via Risorgimento, a poca distanza dalla facoltà, sono stati caricati più volte e selvaggiamente dalle “forze dell'ordine” che hanno impedito a colpi di manganello l'accesso all'università agli stessi studenti che hanno denunciato: “Non ci fanno entrare per far spazio a Salvini, il rettore dovrà assumersi la responsabilità politica di tutto questo, delle manganellate e dei feriti”.
Se a causa della repressione poliziesca i giovani non sono riusciti a impedire lo svolgimento dell'incontro hanno però evitato la passerella di Salviniche alla vigilia aveva sfrontatamente affermato: “Prenderò un caffè in Zona Universitaria”. Infatti “oggi per le strade del quartiere universitario, di Salvini non si è vista nemmeno l’ombra”.
Salvini è poi è stato contestato anche all'interno dell'università dagli studenti entrati per frequentare le lezioni e a studiare prima che la polizia bloccasse l'accesso all'ateneo. Salvini non ha mancato di apostrofare i contestatori come “delinquenti” affermando che “se studiassero di più farebbero meglio alla costruzione del loro futuro”. Ma è proprio quello che i giovani che lo hanno giustamente contestato stanno cercando di fare battendosi contro la “Buona scuola” di Renzi che limita il diritto allo studio in quanto rappresenta un ulteriore e importante tassello della privatizzazione della scuola nel nostro Paese, di cui stesso il leader leghista è fautore.
Il corteo è poi tornato e ha bloccato i viali di circonvallazione, in Zona Universitaria per concludersi davanti al Rettorato chiedendo la rimozione del ritratto di colui che fu rettore durante la “repubblica di Salò”, il nazifascista Goffredo Coppola, che da troppo tempo campeggia indisturbato in ateneo.
La lunga mattinata di lotta si è conclusa alla Feltrinelli sotto le due Torri, dove, come hanno rivendicato gli attivisti di Hobo: “raccogliendo l'invito di Salvini a 'svuotare le librerie', abbiamo ripulito il negozio dal suo libro 'Secondo Matteo', ridotto in brandelli e affidato all'unico luogo che lo può ospitare, cioè la pattumiera della storia”.
Il PMLI esprime pieno appoggio alle contestazioni anti-Salvini e solidarietà militante ai giovani feriti durante gli scontri.
Gli esponenti del regime neofascista, come Salvini e come il capo del governo Renzi, devono trovare ovunque le contestazioni dei lavoratori, degli studenti, dei pensionati e capire di non essere i benvenuti, in nessun luogo, mai!

11 maggio 2016