Il PMLI ricorda la Rivoluzione Culturale Proletaria Cinese invitando i giovani a fare come le Guardie rosse

 
In occasione del 50° Anniversario della Rivoluzione Culturale Proletaria cinese, immortale capolavoro ideato e diretto da Mao, che cade il 16 maggio, la Commissione giovani del CC del PMLI ha pubblicato un appello dal titolo: “Giovani prendete esempio dalle Guardie Rosse per cambiare l’Italia”. L’appello infatti afferma che le Guardie Rosse di allora erano giovani “impegnati nella lotta per creare un mondo nuovo con una gioventù finalmente libera da piaghe come lo sfruttamento, l'oppressione e la povertà. Le loro speranze erano le stesse dei giovani di oggi che non si rassegnano al futuro di lavoratori precari che gli promette il capitalismo, ma sognano un mondo migliore”.
“Fare come le Guardie Rosse”, continua l'appello, “significa innanzitutto combattere il capitalismo e l'imperialismo, che negano ai giovani le loro aspirazioni di cambiamento, ma anche il riformismo, il revisionismo, il parlamentarismo, il legalitarismo e il pacifismo perché ne frenano e ingabbiano le lotte; combattere la cultura e l'istruzione borghesi che veicolano la concezione capitalista del mondo e promuovono la concorrenza, l'edonismo, il disimpegno, il razzismo e l'omofobia; quindi lottare per il socialismo, l'unica alternativa reale e vincente al sistema capitalista. Significa armarsi del marxismo-leninismo-pensiero di Mao e dare la propria forza al Partito del proletariato, mettere al primo posto gli interessi della rivoluzione, del proletariato e del socialismo e non gli interessi personali ed essere risoluti nella lotta di classe”.
L’appello ribadisce che “Solo con la lotta i giovani possono ottenere l'abolizione del precariato e il lavoro stabile, a tempo pieno, a salario intero e sindacalmente tutelato per tutti. Solo con un grande movimento studentesco unitario, fondato sulla democrazia diretta, si può conquistare la scuola e l'università pubbliche, gratuite e governate dalle studentesse e dagli studenti. Solo ricercando l'unità d'azione con tutte le altre forze sociali e politiche anticapitaliste e antirenziane è possibile mettere in campo una potente opposizione sociale nelle fabbriche, nei luoghi di lavoro, nelle scuole, negli atenei e nelle piazze per buttare giù Renzi e cambiare veramente l'Italia”. Innanzitutto gli si possono assestare duri colpi astenendosi alle elezioni del 5 giugno e votando No al referendum di ottobre sulla controriforma del Senato.
Il documento è pubblicato sul numero di questa settimana de “il bolscevico”, organo del PMLI, e sul sito del Partito http://www.pmli.it/articoli/2016/20160511_20i_docGiovaniGRCP.html
 
L’Ufficio stampa del PMLI

14 maggio 2016