Che ne pensate di quest'Europa?

Buongiorno,
questa Europa così com'è ad oggi non va bene, si tratta di un'Europa dominata dagli speculatori, da chi è contro i lavoratori.
Voi cosa ne pensate di questa Europa? Non sarebbe meglio uscirne per ritornare ai vecchi Stati nazionali e lottare per il socialismo?
Alessandro - Firenze
 
Siamo assolutamente d'accordo con te. L'Unione europea non è un'unione di popoli bensì un'unione di monopoli capitalistici e di grandi centri finanziari. É una superpotenza imperialista nata, strutturata e organizzata per competere, a livello finanziario, economico e militare, con le altre superpotenze mondiali, Usa, Cina, Russia, Giappone, per il predominio mondiale.
Essa non è nata per perseguire il benessere dei lavoratori europei, ma anzi per sfruttarli e opprimerli ancor più intensamente e per servire meglio gli interessi dei rispettivi monopoli che dettano la linea ai vari governi nazionali, in particolare per espandersi verso la conquista di nuovi mercati e fonti energetiche e di materie prime. La Ue è un inferno per il proletariato e le masse popolari dei Paesi aderenti, obbligati dalle sue ferree leggi monetarie, basate sull'euro e sulla Banca centrale, ed economiche, basate sui parametri di Maastricht e del Fiscal compact, a perseguire in casa propria politiche ferocemente liberiste e antipopolari di “lacrime e sangue”; come lo strangolamento della Grecia, favorito dalla capitolazione di Tsipras, e anche la dura penalizzazione del nostro Paese stanno tristemente a dimostrare.
Basti pensare anche solo al famigerato Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti (TTIP), questo nuovo mostro del capitalismo mondiale che si sta trattando in gran segreto con gli Usa passando sopra la testa dei popoli europei, per comprendere che la Ue non risponde agli interessi delle masse dei rispettivi Paesi ma solo a quelli dei grandi monopoli e delle grandi multinazionali private, che voglio fare tabula rasa delle regole e dei vincoli che intralciano il libero mercato capitalista e il conseguimento dei massimi profitti, infischiandosene della salute e dei diritti delle popolazioni.
Anche le sue istituzioni riflettono la sua natura imperialistica, antidemocratica e antipopolare. Il parlamento europeo, la sola istituzione eletta a suffragio universale, è solo un inutile e dispendiosissimo orpello, che non conta nulla nel determinare le decisioni politiche più importanti e vincolanti, che vengono prese invece da ben altri organismi elitari nominati e controllati dall'alto, quali il Consiglio europeo dei capi di Stato e di governo, la Bce e la Commissione europea. Organismi al cui interno, oltretutto, comandano solo i rappresentanti degli Stati più forti dell'Unione, attualmente quelli dell'Europa centro-settentrionale, con in testa la Germania, più la Francia. Mentre l'Italia del nuovo duce Renzi, per quanto cerchi di fare la voce grossa in Europa invocando la “flessibilità” economica, non può uscire dai rigidi binari della politica dettata da Berlino, Francoforte e Bruxelles.
La Ue imperialista è anche una superpotenza militare, che in alleanza e allo stesso tempo in competizione con gli Usa, pratica sempre di più una politica espansionista, aggressiva, neocolonialista e interventista, sia sul versante orientale, in Ukraina e nel Baltico, contro la Russia imperialista del nuovo zar Putin, sia sul versante meridionale: verso il Mediterraneo dove le sue flotte militari scorrazzano ormai dappertutto, e verso il Nord Africa e il Medio Oriente, come dimostra la sua partecipazione armata a tutti i conflitti in corso in quelle regioni, dall'Afghanistan all'Iraq, dalla Siria alla Libia.
La Ue si è dimostrata essere anche una superpotenza razzista, xenofoba e fascista, incapace di difendere e garantire i diritti umani, la solidarietà e l'accoglienza. Ed è sempre più orientata ad applicare politiche di respingimento, anche con la costruzione di muri e di reticolati di retaggio nazista alle sue frontiere interne, contro i migranti e le masse di disperati. Anche da essa stessa creati con la sua politica di ingerenza imperialista e di sfruttamento in Africa e in Medio Oriente.
Per tutti questi e anche per mille altri motivi la Ue è pertanto irriformabile, e le due sole scelte possibili sono di accettarla così com'è oppure combatterla per distruggerla. Non esistono vie di mezzo, come predicano certe forze della “sinistra” borghese e false comuniste, che cercano di illudere i lavoratori e le masse che sia possibile “democratizzarla” e “cambiarla” in senso popolare, tesi che mirano solo a coprire a sinistra le istituzioni europee e che hanno già dimostrato tutto il loro miserevole fallimento, come la Lista Tsipras per un'”altra Europa” naufragata insieme al vergognoso voltafaccia di Syriza.
Ci sono poi altre forze come la Lega Nord e il Movimento 5 Stelle che chiedono l'uscita dell'Italia dall'Euro, ma si mantengono ambigue sull'uscita dalla Ue, talora avanzando ipotesi di “rinegoziazione” delle condizioni per la permanenza nell'Unione. Ma la sola uscita dall'euro non risolverebbe il problema, perché sicuramente verrebbe fatta pagare a caro prezzo al nostro Paese, come dimostra il criminale ricatto terroristico esercitato contro il popolo greco per costringerlo a restare nell'Unione e accettare gli ulteriori e più feroci sacrifici che gli sono stati imposti.
Perciò non basta uscire dall'euro, ma occorre uscire anche e soprattutto dalla Ue, se si vuole veramente liberarsi da ogni vincolo e recuperare la sovranità nazionale: e non solo a livello economico, finanziario e monetario, ma anche politico e militare, se non si vuole restare coinvolti in nuove guerre imperialiste, come quella che potrebbe innescarsi alle frontiere orientali dell'Europa. La recuperata indipendenza e sovranità nazionale creerebbe inoltre un terreno più favorevole nel nostro Paese per la ripresa della lotta di classe anticapitalista per far avanzare le istanze dei lavoratori e delle masse e, in prospettiva, per la conquista del potere politico da parte del proletariato e l'instaurazione del socialismo.
Solo il socialismo può portare all'Europa dei popoli. Ma per aprirgli la strada bisogna prima distruggere la Ue. Nel frattempo lottiamo per opporci strenuamente alle sue politiche liberiste e antipopolari e a sue nuove avventure militari contro altri Paesi e altri popoli. In primo luogo lottiamo contro l'imperialismo italiano rappresentato dal governo del nuovo duce Renzi che va abbattuto. L'unico modo, tra l'altro, per tirare fuori l'Italia dalla guerra imperialista contro lo Stato islamico.
 

25 maggio 2016