Contromanifestazione nella capitale
Gli antifascisti romani non lasciano campo libero ai neofascisti di Casapound

 
Dal corrispondente della Cellula "Rivoluzione d'Ottobre" di Roma
Sabato 21 maggio a Roma si sono svolti in contemporanea una provocatoria manifestazione a carattere nazionale organizzata da Casapound e la contromanifestazione nella quale sono scesi in piazza un universo variegato di associazioni, movimenti e attivisti antifascisti riuniti sotto la sigla "CasaPound not welcome“ (CasaPound non è benvenuta).
La capitale era sotto l'assedio di un grande assembramento di "forze dell'ordine" anche perché nei giorni precedenti c'erano stati segnali delle tensioni crescenti, come l'assalto al banchino di Casapound a Torpignattara e il blitz dei neofascisti di Forza Nuova (anche loro candidati alle elezioni comunali) nella sede del Gay Center a Testaccio al grido "La perversione non sarà mai legge".
I neofascisti hanno sfilato per le strade della capitale con l'obiettivo di arrivare a Colle Oppio (a due passi dal Colosseo) per un concerto che ha visto la partecipazione di diverse band dichiaratamente fasciste, italiane e non. Scopo di questo evento è stato anche quello di offrire tribuna elettorale al candidato sindaco di Casapound, che ha infatti tenuto un comizio. Tra gli striscioni e i manifesti venivano celebrati i cosiddetti “come gli eroi del Piave” del primo conflitto mondiale imperialista mentre spiccavano slogan razzisti, guerrafondai e sciovinisti come "Prima gli italiani", "Italia risorgi, combatti e vinci", ecc. Tra le bandiere presenti in prima fila quelle dei neonazisti greci di Alba Dorata.
Durante la sfilata i tartarugati neri sono stati oggetto di un lancio di uova da un palazzo di via Merulana.
Nella contromanifestazione degli anitifascisti, chiamati a raccolta tra gli altri dall'ANPI, si poteva leggere tra l'altro: "Contro ogni fascismo io non dimentico", in ricordo del decennale della morte di Renato Biagetti, giovane ucciso a Focene dopo un concerto reggae da due neofascisti, "Roma Libera, No ai fascisti vecchi e nuovi". Ribadita la denuncia che la manifestazione neofascista, Costituzione alla mano, andava vietata. Clamoroso peraltro che diversi media l'abbiano documentata con tanto di inviati e collegamenti in diretta.
II candidato sindaco di Sinistra italiana Stefano Fassina era in piazza con gli antifascisti, di fatto cavalcando l'onda e spostando il discorso nel campo mediatico, vedi lo sterile scambio di battute via twitter con la candidata di Fratelli d'Italia e Lega Nord, l'ex ministro Giorgia Meloni.

25 maggio 2016