Autocritica dei leader delle Guardie rosse di Pechino dopo un colloquio con Mao

L'importante documento che riportiamo qui di seguito si riferisce a un colloquio tra Mao e i leader delle Guardie rosse di Pechino.
Questo colloquio si tenne il 28 luglio del 1968, la notte dopo che una fazione di Guardie rosse dell’Università Qinghua (Pechino), guidata da Kuai Dafu, ebbe aperto il fuoco su una squadra operaia di propaganda giunta nell’ateneo per mettere fine agli scontri violenti che, da tempo, stavano impegnando diversi gruppi di Guardie rosse. Questi scontri erano totalmente al di fuori della linea di Mao per la Rivoluzione culturale proletaria e le stavano causando gravi danni, in quanto, oltre a portare sofferenza e distruzione alle masse, inducevano molti operai e studenti al disimpegno e alla passività, disgustati dall’entità delle violenze.
L’autocritica del 30 luglio, firmata dai dirigenti delle Guardie rosse di Pechino, da cui emerge l’atteggiamento corretto, premuroso, educativo, critico e autocritico di Mao, è sufficiente a spazzare via tutte le falsificazioni, pubblicate su “il manifesto” trotzkista del 19 maggio 2016 circa il rapporto fra questi e le Guardie rosse, svelando che non le volle mai reprimere nel sangue dopo essersene servito per i propri scopi, bensì le incoraggiò all’unità e a imparare dai propri sbagli.
Vanno naturalmente considerati superati i giudizi positivi su Lin Biao, che allora era il successore designato di Mao ma che avrebbe poi tradito rivelandosi un rinnegato e arrivista.
Per “ordine del 3 luglio”, “ordine del Guangxi” e “ordine dello Shaanxi” (queste ultime sono province cinesi) si intendono direttive con le quali il Comitato centrale del Partito comunista cinese ordinava l’interruzione degli scontri armati.
 
 
Il 28 luglio, dalle 3:30 di notte alle 8:30, il nostro grande dirigente il presidente Mao e il suo stretto compagno d’armi il vicepresidente Lin Biao hanno convocato noi cinque. L’essenza delle importanti direttive date dal Presidente è che dobbiamo accogliere e sostenere l’ingresso delle squadre operaie di propaganda del pensiero di Mao Zedong di Pechino nel piccolo numero di università dove si verificano scontri armati, affinché diffondano le ultime direttive del presidente Mao e l’ordine del 3 luglio e persuadano gli studenti a interrompere gli scontri, consegnare le armi e rimuovere le barricate. Da noi ci si aspetta sostegno e rispetto per l’Esercito popolare di Liberazione.
All’incontro erano presenti il Primo ministro e i compagni Chen Boda, Kang Sheng, Jiang Qing, Yao Wenyuan, Xie Fuzhi, Huang Yongsheng, Wu Faxian, Ye Qun e Wang Dongxing. Erano presenti anche altri compagni, fra cui Wen Yucheng, Wu De e Huang Zuozhen.
Il presidente Mao era estremamente in salute. Non appena ci ha visti entrare, ha stretto la mano a ciascuno di noi, quindi ci ha invitato a sederci.
La compagnia Jiang Qing ha detto: “Non ci vediamo da molto tempo”.
Il presidente Mao ha detto: “Non ci siamo visti nemmeno a Tian’anmen e non abbiamo parlato. Così non va! Voi siete i classici tipi che ‘non visitano mai un tempio senza una ragione’, eppure io ho letto tutti i vostri giornali e so tutto della vostra situazione”.
Il grande dirigente il presidente Mao ha grande cura di noi, piccoli generali delle guardie rosse, e si preoccupa molto del movimento della Grande Rivoluzione culturale nelle università. Ci ha fornito insegnamenti di immensa importanza e profondità. I punti salienti e lo spirito delle istruzioni del presidente Mao sull’interruzione degli scontri armati che riportiamo di seguito, sono state elaborate in base ai nostri appunti e potrebbero quindi non essere del tutto precise.
Il presidente Mao ha detto:
Oggi vi abbiamo convocati per discutere degli scontri nelle università. Secondo voi cosa andrebbe fatto? Voi fate la Grande Rivoluzione Culturale da due anni! Attualmente voi non lottate, non criticate e non vi trasformate. Sì, lottate, ma la vostra è lotta armata. Il popolo, gli operai, i contadini, i cittadini, la maggior parte degli studenti non sono affatto contenti; non è contenta nemmeno la maggioranza degli studenti dei vostri istituti. Persino nella fazione che vi sostiene serpeggia il malcontento. Vi siete separati dagli operai, dai contadini, dai soldati, dai cittadini, dalla stragrande maggioranza degli studenti. Alcune università hanno avuto degli scontri con le cricche nere, ma non sono abbastanza. Al momento si ingrossa la fazione degli indifferenti, perché le due fazioni in cui vi siete divisi non fanno che combattersi. Al momento non si porta avanti la lotta-critica-trasformazione, bensì la lotta-critica-cacciata, la lotta-critica-dispersione? Ho detto che dobbiamo continuare ad avere le università e ho parlato delle facoltà di ingegneria, ma non ho mai detto che dobbiamo chiudere le facoltà umanistiche senza alcuna distinzione. Ma il vecchio sistema e i vecchi metodi non funzionano più. Il sistema scolastico va semplificato e l’istruzione va rivoluzionata. Inoltre ci vuole la lotta culturale, non la lotta militare.
Secondo me vi siete separati dalle masse. Le masse non vogliono la guerra civile. C’è chi dice che l’ordine del Guangxi vale solo per il Guangxi, e che l’ordine dello Shaanxi vale solo per lo Shaanxi1 quindi noi possiamo lavarcene le mani. Ora comunico un ordine a valenza nazionale: chi continuerà a ribellarsi con violenza, ad attaccare l’Esercito popolare di Liberazione, a sabotare le linee di comunicazione, ad assassinare e ad appiccare incendi, è un criminale. Quella minoranza di individui che faranno orecchie da mercante e continueranno imperterriti nelle loro attività, sono da considerarsi banditi e gente del Kuomintang, e vanno perciò catturati. Se resistono, vanno distrutti.
Il vicepresidente Lin ha detto:
Attaccare i dirigenti avviatisi sulla via capitalista è una buona cosa. Occorre lottare contro i mostri e i demoni anche nel regno della letteratura e dell’arte. Attualmente alcuni non lo stanno facendo e istigano gli studenti contro gli studenti, le masse contro le masse. Per la maggior parte sono figli di operai e contadini, manovrati dagli elementi negativi. Alcuni sono controrivoluzionari, altri hanno appena cominciato a fare la rivoluzione, ma il loro spirito rivoluzionario si è affievolito a poco a poco e sono passati dalla parte opposta. Alcuni soggettivamente vogliono fare la rivoluzione, ma oggettivamente, nella pratica, si comportano nel modo opposto. Infine un piccolo pugno è composto da chi è controrivoluzionario sia soggettivamente che oggettivamente.
Il presidente Mao ha detto:
Adesso è il momento che i piccoli generali commettono i propri sbagli. Non datevi delle arie. Se vi gonfiate troppo, andrete in idropsia. Spero che non vorrete dividervi in fazioni del cielo e della terra. Una è sufficiente, perché crearne due?
Il vicepresidente Lin ha detto:
Oggi il presidente Mao si è preso personalmente cura di voi e vi ha dato insegnamenti importantissimi, correttissimi, chiarissimi e del tutto tempestivi. Se farai orecchie da mercante anche stavolta, commetterai un gravissimo errore. Voi guardie rosse avete giocato un ruolo di grande importanza nella Grande Rivoluzione culturale. Adesso le scuole di tutto il Paese hanno realizzato la grande alleanza rivoluzionaria. Alcune vostre università sono indietro sulla questione della grande alleanza. Il problema è che non avete tenuto in considerazione le necessità delle diverse fasi del movimento. Speriamo che vi rimetterete in carreggiata.
Al contempo, il nostro Primo ministro e i nostri compagni Chen Boda, Kang Sheng, Jiang Qing, Yao Wenyuan, Xie Fuzhi, Huang Yongsheng e altri ci hanno criticati e incoraggiati cordialmente.
Questo incontro di cinque ore ci ha educati profondamente. Il grande dirigente il presidente Mao ama e protegge noi guardie rosse e fazioni proletarie rivoluzionarie. Il nostro grande dirigente il presidente Mao è colui che più di tutti capisce noi guardie rosse e fazioni proletarie rivoluzionarie. È proprio vero che nemmeno i genitori più cari sono amati quanto il presidente Mao, e che in cielo e in terra niente e nessuno eguaglia l’affetto del Partito. In passato, non abbiamo svolto il nostro lavoro nel modo giusto ed abbiamo avuto numerosi difetti e commesso molti errori. Ce ne vergogniamo immensamente e siamo estremamente addolorati per alcuni casi. Siamo decisi nella misura più assoluta a non deludere l’interessamento, l’incoraggiamento e le aspettative che il grande dirigente il presidente Mao ha riposto in noi. Siamo determinati a dare ascolto alle parole del presidente Mao e ad applicare le sue istruzioni. Noi accogliamo calorosamente e sosteniamo con risolutezza le squadre operaie di propaganda del pensiero di Mao Zedong della capitale nel loro lavoro per diffondere le massime direttive e l’ordine del 3 luglio nelle università. Ci impegniamo a studiare diligentemente le opere del presidente Mao, ad imparare con onestà dagli operai, dai contadini e dall’Esercito di Liberazione, a trasformare fino in fondo la nostra concezione del mondo, ad attenerci scrupolosamente al grande piano strategico del presidente Mao, ad applicare con decisione l’ordine del 3 luglio e tutte le direttive del presidente Mao, e a portare la Grande Rivoluzione culturale proletaria fino alla fine!
 
Nie Yuanzi Università di Pechino
Kuai Dafu Università Tsinghua
Tan Houlan Università normale di Pechino
Han Aijing Istituto aeronautico e astronautico di Pechino
Wang Dabin Istituto di Geologia di Pechino
 
 
30 luglio 1968
 
 

25 maggio 2016