Migliaia in piazza per la difesa dei diritti delle persone LGTB
Grandi Gay Pride a Firenze, Varese, Treviso, Genova e Palermo
Il PMLI ha partecipato ufficialmente ai cortei di Firenze e di Varse, dove la polizia ha imposto ai suoi militanti di ritirare la bandiera e i cartelli

Questo fine settimana, nell'ambito della mobilitazione per i diritti di LGTB, il movimento è sceso in piazza in ben cinque città italiane. Grande il successo da Nord a Sud delle manifestazioni, anche queste, come quella romana, fortemente caratterizzate da contenuti antifascisti, antisessisti e antirazzisti.
Storica la manifestazione di Varese , organizzata dall'Arcigay locale. Si è infatti trattato della prima volta che il tradizionale appuntamento del Pride si tiene nella città, peraltro considerata, almeno fino alla cocente sconfitta elettorale, roccaforte della rezonaria e omofoba Lega di Salvini, Partito da Piazza Cacciatori delle Alpi, il corteo era aperto dallo striscione “Varese Pride”. Più di duemila i partecipanti, che hanno sfilato per le vie della città. Il pride varesino non ha avuto il patrocinio del Comune, guidato fino a sabato dal leghista Attilio Fontana, ma quello dell’Università degli Studi dell’Insubria a dimostrare la spaccatura tra istituzioni politiche e mondo reale. Lungo il corteo due ali di folla hanno accompagnato la manifestazione, spesso con applausi e sorrisi. L'animato, divertente e rumoroso corteo è giunto in piazza Monte Grappa, dove è stato osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime di Orlando. Benché vi avesse ufficialmente aderito, al PMLI è stato vietato di sfilare con la bandiera e le sue insegne e i sui militanti sono stati schedati e intimiditi da agenti della Digos (si veda comunicato in questa stessa pagina).
A Treviso, invece il Pride ha visto riconosciuto il patrocinio del Comune, guidato dal PD, Giovanni Manildo, che, tuttavia, non ha mostrato una grande apertura, a partire dal lunghissimo tira e molla sul sostegno alla manifestazione e lo scarsissimo entusiasmo mostrato dalle istituzioni. Il patrocinio è stato praticamente strappato al PD dalle pressioni delle associazioni locali, mentre qualche mese fa, quando si trattò di dare il patrocinio al comizio anti-lgbt di Gandolfini, il neurochirurgo cattolico ultrareazionario assertore della “cura dell’omosessualità”, l PD trevigiano non ebbe alcuna esitazione.
Dato il nullo sostegno delle istituzioni locali, in testa il PD, e il violento attacco del nazi omofobo della Lega, ex sindaco Gentilini (“Io non avrei mai dato il patrocino al Gay Pride. Io sarei per i manganelli e per l’olio di ricino”) non erano per nulla scontati quei settemila partecipanti al corteo da tutto il Nord est. Preoccupantemente vicine quelle della Lega alle posizioni ultrareazionarie anti-gay che stanno emergendo in tutto il mondo. La posizione della Lega è esattamente quella delle nazi istituzioni turche che per impedire il Pride di Istambul hanno inviato centinaia di poliziotti a sparare gas lacrimogeni e proiettili di gomma sui manifestanti.
In manifestazione Arci Gay, Arci Lesbica, Coordinamento LGBTE di Treviso, Agedo, Famiglie Arcobaleno, UDU e CGIL. A conclusione del corteo trevigiano c’è stato un minuto di silenzio per la strage di Orlando.
Al corteo di Genova , dove scende in piazza tutta la comunità LGTB ligure in una manifestazione organizzata dal coordinamento Liguria Rainbow, hanno aderito decine di associazioni e partiti. Il corteo, lungo quattro chilometri, si è snodato per le vie del centro per arrivare ai giardini Brignole alle 18, dove si è tenuto il discorso del rettore dell'Università, Paolo Comanducci.
Due i carri organizzati dal Coordinamento Liguria Rainbow. Su uno dei carri era posizionato uno striscione per ricordare la strage Orlando.
A Firenze, dove è stata ben accolta la delegazione del PMLI, oltre 30 mila persone nel corteo festoso e colorato del Toscana Pride, che ha attraversato il centrostorico con lo striscione del comitato organizzatore “Fatti di Pride, l'orgoglio è contagioso”, seguito dai gonfaloni dei Comuni che hanno dato il patrocinio alla manifestazione, ma non quello fiorentino. I partecipanti sono arrivati da Lucca, Siena, Arezzo, Grosseto, Livorno. Molti fiorentini e turisti si sono aggregati al corteo.
A Palermo il colorato corteo è partito da Piazza Marina, dopo il minuto di silenzio per ricordare le vittime di Orlando in Florida. Il tema del pride palermitano è l’accoglienza e l’integrazione.
La parata ha attraversato il centro cittadino, da corso Vittorio Emanuele è passata per via Roma sino a raggiungere il Massimo e il Politeama. Tanti i giovani, ma anche le famiglie con bambini. A piazza Marina l'Asp aveva allestito un camper per effettuare gratis test per l'epatite e l'Hiv.
Non ci potevano essere risposte migliori di queste combattive e colorate piazze antifasciste e anti-omofobe all'offensiva della destra reazionaria contro le unioni civili, ma anche per rivendicare pari diritti per le persone LGBT.
Le manifestazioni non si fermano qui, continueranno per tutta la settimana, fino a culminare il 25 giugno nei cortei di Milano e Bologna per arrivare il 2 luglio al corteo di Catania.

22 giugno 2016