Saluto di Federico Picerni alla 12ª Riunione dei marxisti-leninisti dell'Emilia-Romagna
Migliorare sempre più il lavoro di radicamento del PMLI e tenere sotto tiro le giunte locali
Studiare, concentrarsi sulle priorità, radicarsi; radicarsi, concentrarsi sulle priorità, studiare. Attualmente la priorità è la battaglia per il No alla controriforma del senato

Care compagne e cari compagni,
un caloroso benvenuto alla 12a Riunione dei marxisti-leninisti dell'Emilia-Romagna, che quest'anno si svolge nel Circolo Arci di Castelvetro, al quale vanno i nostri sinceri ringraziamenti per l'amichevole disponibilità dimostrata nei nostri confronti. Allo stesso Circolo esprimiamo la nostra solidarietà per la difficile condizione economica in cui si trova attualmente, aggravata dall'atteggiamento ostile del Comune a guida PD.
È la seconda volta che ci riuniamo qui: la precedente fu cinque anni fa per l'8a Riunione regionale. Rispetto ad allora molte cose sono cambiate, in meglio, per il nostro Partito a livello locale, soprattutto con la nascita, il 29 giugno 2014, dell'Organizzazione di Modena, diretta dal compagno Antonio Leparulo, affiancato da valorosi simpatizzanti che ringraziamo per il loro fondamentale contributo. Ai compagni modenesi colpiti dallo sfruttamento padronale e da gravi problemi familiari, a partire dallo stesso compagno Leparulo vigliaccamente licenziato dalla ditta dove lavorava, vanno la solidarietà militante e affettuosa dell'intero Partito. Con lo stesso affetto salutiamo i compagni assenti per motivi di salute.
Il cambiamento in meglio che ho menzionato è stato possibile principalmente grazie al lavoro di massa, che ci ha permesso di farci conoscere dalle masse, di conquistare nuovi militanti e simpatizzanti e di trovare un terreno estremamente fertile nel quale, come ci insegna Mao, dobbiamo mettere le radici e fiorire.
Si tratta di portare avanti questo lavoro con intelligenza tattica, senza mai distaccarsi dalle masse e senza illudersi che esistano scorciatoie, magari “ultrasinistre” o di piccolo gruppo. Finiremmo solo per isolarci e lasciare il proletariato e le larghe masse in balìa dei riformisti. Bisogna piuttosto migliorare sempre più il lavoro di radicamento, privilegiando i due fronti principali per lo sviluppo tanto del Partito quanto della lotta di classe in Italia, ossia quello operaio-sindacale e quello giovanile-studentesco; fare tesoro delle esperienze acquisite fin qui e imparare da esse; penetrare nei luoghi di lavoro e di studio, a partire da quelli dove siamo presenti, nei quartieri popolari, nella periferia; promuovere comitati di lotta o entrare in quelli già esistenti, senza disperdere le esigue forze a disposizione e concentrandosi sulle questioni più scottanti e maggiormente sentite dalle masse; conoscere i problemi delle masse, magari attraverso inchieste, proporre soluzioni efficaci e chiedere il contributo attivo degli elementi più attivi e avanzati. Va intensificata la propaganda davanti alle fabbriche e alle scuole più combattive. Quando possibile, dobbiamo essere presenti alle manifestazioni, soprattutto operaie e studentesche. Bisogna tenere sotto tiro la giunta locale avviando un buon lavoro giornalistico. “Studiare, concentrarsi sulle priorità, radicarsi; radicarsi, concentrarsi sulle priorità, studiare”: questa è la parola d'ordine che dobbiamo sempre tenere a mente nel nostro lavoro di radicamento. Se la applichiamo correttamente e se lavoriamo con perseveranza su questa base, i successi prima o poi arriveranno.
A tal proposito è essenziale anche realizzare un buon gioco di squadra, sia fra militanti e simpatizzanti, sia all'interno del Partito. Ciascuno faccia la propria parte con spirito d'iniziativa in base alla propria collocazione lavorativa, alle proprie capacità e conoscenze e al tempo a propria disposizione. Elementi fondamentali del gioco di squadra marxista-leninista sono l'osservanza del centralismo democratico, il sano uso della critica e dell'autocritica, che non vanno mai prese sul personale ma servono a migliorare se stessi e il proprio lavoro, e il rispetto e la solidarietà reciproci fra compagni e verso il Partito nel suo insieme.
Al momento la priorità del lavoro locale va alla battaglia per il No alla controriforma fascista del Senato. In questa battaglia, sia pure nell'ambito del fronte unito, dobbiamo portare avanti le nostre posizioni rivoluzionarie e lavorare con le dovute forme per trasformarla in una battaglia antigovernativa e anticapitalista.
Queste considerazioni, scaturite dall'esperienza modenese che è oggi la più avanzata a livello regionale, sono in realtà valide e d'ispirazione per tutte le Istanze. Solo facendo un buon lavoro di radicamento potremo finalmente dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso. Per questo è essenziale che ciascuna compagna e ciascun compagno abbia fiducia nel marxismo-leninismo-pensiero di Mao, nel socialismo, nel Partito, nelle masse e in se stesso.
Come ci ricorda il compagno Giovanni Scuderi nel suo importante brano recentemente ripubblicato da “Il Bolscevico” avente per titolo: “Chi siamo e cosa vogliamo”: “Noi siamo il partito del proletariato, l'unica classe oggettivamente rivoluzionaria, totalmente antagonista alla classe borghese, in grado di emancipare tutta l'umanità emancipando se stessa. Una classe che nasce con il capitalismo e che è destinata a essere il suo becchino. […] Noi siamo il partito del proletariato anche se gli operai, in maggioranza, ancor oggi danno la loro fiducia e i loro voti ai partiti della 'sinistra' borghese e finanche, sia pure in misura minore, ai partiti della casa del fascio. Lo siamo perché ne rappresentiamo gli interessi immediati e a lungo termine; perché possediamo e attuiamo la sua ideologia e cultura; perché la struttura del PMLI è modellata e funzionale alla sua natura, alle sue esigenze e ai suoi scopi rivoluzionari di classe; perché il nostro Programma generale si propone di guidarlo di tappa in tappa verso la conquista del potere politico. Noi siamo il Partito del marxismo-leninismo-pensiero di Mao, che è la sintesi dell'esperienza storica del proletariato internazionale, la cultura del proletariato, la guida per l'azione dei marxisti-leninisti di tutto il mondo. Il marxismo-leninismo-pensiero di Mao è l'arma ideologica e politica più potente che possiedono il proletariato e i maxisti-leninisti di tutto il mondo. Come dimostra infatti la storia, solo possedendo e brandendo quest'arma si possono vincere le battaglie contro la borghesia e i revisionisti, avanzare nella lotta di classe, conquistare e difendere il socialismo dagli attacchi esterni dell'imperialismo, del nazismo e del fascismo e da quelli interni dei traditori revisionisti”.
Compagne e compagni,
dopo essermi dilungato fin troppo, lascio la parola al compagno Denis Branzanti per la sua relazione e invito tutti voi ad arricchirla attraverso il dibattito.
Nell'anno politico a venire ci aspettano molte battaglie importanti per lo sviluppo della lotta di classe e antigovernativa e per fare grande, forte e radicato il nostro amato PMLI. A cominciare da quella referendaria contro la controriforma piduista e fascista del senato. Mettiamo in campo tutta la nostra forza intellettuale e pratica per combatterle al meglio e radicare il PMLI nella lotta, mettendo a frutto quanto ci diremo nel corso di questa riunione.
Tutto per il PMLI, il proletariato e il socialismo. Buon lavoro!

20 luglio 2016