Animato da una forte carica ideale rivoluzionaria proletaria, il discorso di Scuderi ha entusiasmato i presenti per l'ampio respiro storico e strategico, per il prezioso bilancio della storia del socialismo scientifico e per le istruttive indicazioni sulla missione storica dei marxisti-leninisti verso la conquista del socialismo e del potere politico da parte del proletariato
Storica Commemorazione di Mao
Scroscianti applausi hanno ripetutamente accompagnato le parole di Scuderi: “Prendiamo esempio da Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao per trasformare l'Italia e noi stessi”. Martenghi: “Armati del marxismo-leninismo-pensiero di Mao, cacciamo il nuovo duce Renzi”.
Erne: Apprezzato l'omaggio a Mao reso dal PMLI a Shaoshan

Tutte le Commemorazioni di Mao, che il PMLI tiene ad ogni anniversario della sua scomparsa, sono speciali e uniche, perché non sono un rito formale ma un evento politico, il più importante dell'anno per il nostro Partito, che in questa occasione rafforza la sua unità e arricchisce la sua linea politica e organizzativa, traendo sempre nuova linfa vitale dagli insegnamenti di Mao e degli altri Maestri, applicati concretamente alla situazione attuale, per lanciarsi con rinnovato slancio nelle battaglie di classe che lo attendono.
Ma questa Commemorazione che si è tenuta l'11 settembre a Firenze è stata, per diversi motivi, ancor più speciale e unica: perché era un anniversario di decade, il 40° dalla scomparsa di Mao; perché a tenere il discorso commemorativo, con un intervento di carattere storico, è stato il Segretario generale del PMLI Giovanni Scuderi; e perché l'omaggio del PMLI a Mao è stato duplice, contemporaneamente in Italia e in Cina, con la visita del compagno Erne, su incarico del Comitato centrale, alla sua casa natale a Shaoshan e al suo mausoleo a Pechino.
Una Commemorazione così storica richiedeva una sede adeguata, ed è per questo che il Partito, affrontando grossi sacrifici economici, ha scelto la Sala verde del Palazzo dei congressi di Firenze: una sede storica, come ha ricordato la compagna Martenghi nel suo discorso di saluto ai partecipanti, che ha visto svolgersi negli anni i più importanti eventi politici del PMLI, molti dei quali collegati a Mao, e ben due Congressi nazionali.
Ad accogliere le compagne e i compagni, molti arrivati dalle più lontane località della penisola affrontando lunghi e faticosi viaggi, nello spazio davanti all'ingresso della sala in cui era sistemato un rosso tavolo con le pubblicazioni e i gadget del Partito, erano i compagni dirigenti, con alla testa il Segretario generale, che infaticabilmente come sempre ha voluto salutarli tutti personalmente e spesso intrattenendosi a parlare con loro. Con un'attenzione particolare per i nuovi militanti e simpatizzanti e per i giovani che, come poi ha sottolineato in un passaggio del suo discorso dedicato proprio ai giovani militanti, rappresentano l'avvenire del PMLI.
La Sala Verde del Palacongressi appariva trasformata in una splendida sala rossa,
grazie al sobrio e accurato addobbo realizzato dalla commissione di Organizzazione con l'aiuto del Comitato provinciale di Firenze. Il grande tavolo della presidenza era decorato con le bandiere dei Maestri e del PMLI, dietro di esso spiccava il grande pannello a colori, realizzato con una slide proiettata, recante una grande effige di Mao davanti al gruppo degli altri quattro Maestri e il tema della manifestazione, “Da Marx a Mao”, scritto a grandi caratteri. Ai lati del tavolo due gruppi di bandiere dei Maestri e del PMLI e, di fianco al podio dell'oratore, su un tavolino rosso, facevano bella mostra alcuni regali portati dalla Cina dal compagno Erne.
Anche le pareti laterali e quella dal lato ingresso erano addobbate di rosso grazie alle bandiere dei Maestri e del PMLI alternate con i manifesti del Partito, tra cui quello della Commemorazione, quello con Renzi nei panni di Mussolini e la parola d'ordine “Renzi è il nuovo duce, cacciamolo via”, il manifesto per il proselitismo, quello contro il fascista Erdogan e per la libertà al popolo turco, e il bel manifesto, anche questo con la foto di Renzi-Mussolini, che invita a votare NO alla controriforma piduista del Senato. Naturalmente, a fare del rosso il colore dominante dappertutto nella sala contribuivano anche le magliette rosse con l'effige dei Maestri indossate dai membri al tavolo della presidenza e dai militanti e simpatizzanti del Partito in sala.

Il saluto di Monica Martenghi ai partecipanti
Alle ore 10, sulle note solenni de “L'Internazionale”, i membri della presidenza, con al centro il Segretario generale, hanno preso posto al tavolo, e a nome del Comitato centrale del PMLI la compagna Monica Martenghi, Direttrice responsabile de “Il Bolscevico”, organo del PMLI, ha aperto ufficialmente la Commemorazione. Tenendo un appassionato discorso di saluto, che pubblichiamo qui integralmente, e che ha subito riscaldato i cuori dei partecipanti, che ne hanno sottolineato i vari passaggi con calorosi applausi, in un crescendo di partecipazione ed entusiasmo rivoluzionari.
La compagna ha rivolto un saluto speciale alle compagne e ai compagni provenienti dalle più lontane parti d'Italia, come dal Trentino Alto Adige, dalla Sicilia e da Ischia, alle compagne e ai compagni in cattive condizioni di salute, ai disoccupati e ai licenziati. Ha poi ricordato i nostri compagni deceduti, a cominciare da Nerina “Lucia” Paoletti, e i due compagni recentemente scomparsi, Giuseppe Lepore e Cirano Biancalani, nonché l'amico Angiolo Casalini, padre di due nostri compagni, invitando la sala ad alzarsi in piedi e a tributare un minuto di silenzio in loro memoria. Al termine dell'omaggio il compagno Scuderi ha gridato “viva i compagni Lepore e Biancalani”, suscitando gli applausi commossi della sala.
La figlia del compagno Lepore, Sara, che era presente alla Commemorazione e ne è rimasta felicemente impressionata, ha detto che ora ha capito perché suo padre avesse scelto il PMLI e perché le diceva che il nostro Partito era diverso da tutti gli altri. Sara ci ha detto anche che ci seguirà settimanalmente su Internet insieme alle sue parenti che erano con lei, e che ci farà sapere le loro impressioni.
Martenghi ha ringraziato tutti coloro che hanno partecipato all'organizzazione della manifestazione e all'addobbo della sala, nonché quanti hanno contribuito a sostenere le spese della Commemorazione, in alcuni casi anche con versamenti molto generosi (avvenuti tra l'altro anche nel corso stesso della manifestazione). La compagna ha poi denunciato il vergognoso silenzio stampa che anche stavolta ha accolto la Commemorazione (interrotto solo da qualche giornale locale e dalla radio fiorentina “Controradio”, come ha ricordato a fine manifestazione ringraziandola), stigmatizzando in particolare “Il Manifesto” trotzkista e “La Repubblica” per i loro velenosi articoli su Mao.
Quindi è entrata nel vivo dell'attualità politica denunciando la cricca revisionista e fascista cinese, auspicando che un giorno possa essere restaurata la dittatura del proletariato in quel Paese. A questo proposito un ringraziamento sentito a nome di tutto il Partito, sottolineato dai calorosi applausi della sala, lo ha rivolto al compagno Erne, per aver appena compiuto una missione storica a nome del CC del PMLI recandosi in Cina a rendere omaggio a Mao nella sua casa natale, testimoniando come Mao sia tuttora vivo nel cuore del popolo cinese. Missione sulla quale il compagno ha poi riferito brevemente prima del discorso di Scuderi.
Dopo aver descritto il rapporto profondo tra Mao e il PMLI, la compagna ha esortato ad armarsi del marxismo-leninismo-pensiero di Mao per non dare tregua al governo del nuovo duce Renzi: uno dei peggiori governanti espressi dalla borghesia e che sta seguendo in tutto e per tutto le orme di Mussolini, ha scandito tra gli applausi dei partecipanti, come anche quando ha chiesto con forza il ritiro dell'Italia dalla guerra allo Stato islamico.
Applausi sempre più calorosi e scroscianti hanno accompagnato poi i successivi passaggi del suo attacco al governo del nuovo duce Renzi, come quando ha denunciato la campagna mussoliniana e antifemminile del “Fertility day”, e quando ha espresso solidarietà ai terremotati e ai loro soccorritori, e all'Anpi per gli attacchi e le discriminazioni di cui è fatta oggetto dal nuovo duce e dal PD a causa della sua presa di posizione per il NO al referendum costituzionale.
Un applauso ininterrotto, rafforzato dall'esclamazione “brava!” lanciata dal Segretario generale, ha accolto la sua esortazione a “lavorare sodo per accumulare le forze necessarie per cacciare da Palazzo Chigi Renzi, questo nuovo Mussolini con la faccia da bravo ragazzo. Intanto va seppellito sotto una montagna di NO al referendum sulla controriforma piduista e fascista del Senato”. Un applauso particolarmente caloroso come quello che ha sottolineato il suo smascheramento della demagogia del M5S e il suo invito a “combattere e abbattere ogni governo borghese per aprire la strada all'Italia unita, rossa e socialista e al potere del proletariato”.
Martenghi ha infine concluso il suo vibrante e applaudito intervento riallacciandosi agli insegnamenti di Mao e proclamando, nell'entusiasmo generale, che come suoi coerenti discepoli noi marxisti-leninisti italiani “siamo ancora e più che mai determinati a conquistare questo nuovo mondo, cioè il socialismo”.

Il Video sulla vita e l'opera di Mao
Dopo la conclusione del discorso di saluto di Martenghi e il lancio delle parole d'ordine del Partito scandite dai partecipanti a pugno chiuso, è stato proiettato il video sulla vita e l'opera di Mao, realizzato a cura della Commissione per il lavoro di stampa e propaganda del CC del PMLI, dal titolo: “Mao vivrà per sempre nel cuore del proletariato, delle nazioni e dei popoli oppressi”. “Una grande opera della propaganda marxista-leninista”, lo ha definito Martenghi tra gli applausi ringraziando la Commissione diretta dal compagno Mino Pasca. Il video è stato seguito con grande e partecipata attenzione dal pubblico, che non ha mancato di sottolinearne con spontanei e calorosi applausi i momenti più significativi, come all'apparizione dei Maestri, Marx, Engels, Lenin e Stalin, e nei passaggi che mostravano le più significative vittorie politiche e militari di Mao: “Penso che per tutti noi sia stata una grande emozione rivedere Mao vivo”, ha commentato la compagna Martenghi nel riprendere la parola alla fine del video, interpretando il sentimento di commozione generale ancora aleggiante nella sala.

Le informative della Presidenza e di Erne
Martenghi ha dato notizia dell'invio di messaggi di saluto da parte di istanze di base, di amici e simpatizzanti del Partito che non hanno potuto partecipare alla Commemorazione per motivi di salute, economici o di lavoro (pubblicati nelle pagg. 13-14). Tra questi la compagna ha letto un brano del messaggio di Alessandro Fontanesi, già segretario, in attesa di conferma, del ricostituito PCI di Reggio Emilia, che ci aveva invitato a partecipare con un banchino alla Festa unitaria della sinistra di Reggio Emilia, invito a cui però gli altri partiti organizzatori hanno messo il veto. Un messaggio pieno di sincera ammirazione per Mao che i partecipanti hanno apprezzato accogliendolo con un applauso.
La compagna ha annunciato che con i soldi avanzati dai contributi straordinari saranno stampate delle copie cartacee de “Il Bolscevico” sulla Commemorazione. Ha poi informato i presenti che sull'ultimo numero del giornale, reperibile in copia anche al banchino all'ingresso, è stato pubblicato l'articolo di Zi Lou che spiega la linea dei marxisti-leninisti cinesi: “Viva i marxisti-leninisti cinesi”, ha esclamato il Segretario generale all'unisono con gli applausi della sala.
Martenghi ha quindi invitato il compagno Erne a riferire sul suo omaggio alla casa natale di Mao a Shaoshan, ringraziandolo a nome del CC per la missione storica compiuta con successo. Il breve intervento del compagno, che pubblichiamo integralmente a pag. 16, è stato molto apprezzato e applaudito entusiasticamente dai presenti. In particolare quando ha detto che con la manifestazione odierna e il contemporaneo viaggio in Cina, il PMLI è stato probabilmente il solo al mondo, tra i partiti che si definiscono marxisti-leninisti e comunisti, a rendere omaggio a Mao in casa propria e nella patria del fondatore della Repubblica popolare cinese.
“Ancora oggi il popolo cinese ama Mao, lo adora e gli rende omaggio”, ha detto con commozione il compagno mentre sullo schermo scorrevano le foto da lui scattate che descrivevano questo continuo tributo delle masse cinesi alla casa natale e al mausoleo e alla statua di Mao in piazza Tien An Men: “Hai fatto una cosa enorme, rimarrà nella storia”, ha commentato il Segretario generale rivolto ad Erne al termine dell'informativa sulla sua missione politica, mentre la sala applaudiva entusiasta. Da parte sua Erne ha mostrato alcuni doni che aveva portato al Partito dalla Cina, tra cui una splendida penna con l'effige di Mao in oro che ha regalato e consegnato personalmente al Segretario generale: “Grazie compagno Erne – ha detto Scuderi dopo averlo abbracciato calorosamente tra gli applausi scroscianti della sala – ne farò buon uso nel combattere il capitalismo, il revisionismo e tutti i falsi comunisti, per l'Italia unita, rossa e socialista”.

Il discorso di Scuderi a nome del CC del PMLI
Il Segretario generale è quindi salito sul podio per tenere il discorso commemorativo a nome del Comitato centrale del PMLI. Discorso che dato il tempo a disposizione ha dovuto tagliare pesantemente, ma che si può leggere integralmente su questo giornale. Un discorso magistrale, di portata storica per il nostro Partito e per il proletariato italiano, che ha entusiasmato i partecipanti per l'ampio respiro storico e strategico, per il prezioso bilancio della storia del socialismo scientifico e per le istruttive indicazioni sulla missione storica dei marxisti-leninisti verso la conquista del socialismo e del potere politico da parte del proletariato. Arricchito da frequenti osservazioni a braccio e sottolineato ripetutamente dai calorosi applausi della sala concentrata e partecipe al massimo.
Scuderi ha spiegato magistralmente come da Marx a Mao, passando per Engels, Lenin e Stalin, c'è un unico filo rosso ininterrotto che ne lega indissolubilmente il pensiero e l'azione. Come il marxismo si sia affermato nel movimento operaio internazionale grazie all'opera di Engels, sia poi stato applicato e sviluppato da Lenin, trasformandosi in marxismo-leninismo. Come Stalin l'abbia difeso dai revisionisti e dai trotzkisti, e come questa opera di difesa e di arricchimento sia stata proseguita e combattuta da Mao, sia in Cina che a livello mondiale, fino alla sua morte. I nostri cinque Maestri, ha sottolineato Scuderi, “hanno per noi la stessa importanza e li consideriamo di pari livello. Il pensiero di ciascuno di essi ci è indispensabile per trasformare l'Italia e noi stessi”.
Scuderi ha ricordato fra l'altro come il giovane Mao, non appena letto il “Manifesto del Partito comunista” di Marx ed Engels, lo mise immediatamente in pratica cominciando ad organizzare i lavoratori: “Perché – è la morale che ha aggiunto a braccio – le chiacchiere e i discorsi non servono a nulla, se non vengono messi in pratica. Non si può dire 'io sono comunista' e fine. Si dice 'io sono comunista perché vivo, penso, lotto e agisco da comunista'”, ha scandito tra gli applausi.
Descrivendo poi la lotta ininterrotta di Mao contro il revisionismo moderno e il socialimperialismo, dal XX Congresso del PCUS fino alla sua morte, di cui la Grande Rivoluzione Culturale Proletaria rappresentò il punto più alto, il Segretario generale ha spiegato la sua importanza fondamentale per capire quello che è successo nel movimento operaio internazionale. E ha aggiunto a braccio, applaudito calorosamente dalla sala: “Se non si fa questo studio non si viene a capo di niente e non si capisce anche quello che è successo nel PCI revisionista, che ora praticamente è in mano al nuovo duce Renzi”. E sempre a braccio, dopo aver citato gli scritti di Mao contro il revisionista Togliatti, ha osservato, suscitando un altro convinto applauso: “Se il nostro proletariato e i sinceri comunisti avessero avuto per le mani queste opere non ci sarebbe questa situazione e non ci sarebbe il governo Renzi”.
Con parole sferzanti ha demolito anche i cosiddetti “rifondatori del comunismo”, i quali, ha detto sempre parlando a braccio, “non sono stati capaci di scrivere una sola parola su questa rifondazione. Hanno scritto dei libri, ma non sono riusciti a dire una sola parola concreta di cosa significa per questi trotzkisti il socialismo e il comunismo”. Allo stesso modo ha smascherato l'imbroglione trotzkista Marco Rizzo e il berlingueriano Enrico Rossi, che demagogicamente ha riesumato in un suo libro la parola socialismo, ribadendo a questo proposito qual è invece la nostra concezione del socialismo; e suscitando applausi entusiasti quando ha scandito che per noi è l'abbattimento della classe dominante borghese e la dittatura del proletariato.
Quest'ultima è la missione storica dei marxisti-leninisti italiani, e anche se attualmente il proletariato ne ha persa la coscienza, “dobbiamo avere fiducia nel proletariato. Prima o poi il socialismo tornerà di moda, di gran moda, e alla fine il proletariato trionferà”, ha esclamato il Segretario generale tra gli applausi scroscianti del pubblico.

“Andare avanti, avanti, sempre avanti”
Gli applausi si sono infittiti man mano che Scuderi sviluppava il suo discorso con la denuncia del governo Renzi, dimostrando con i fatti il suo totale asservimento al capitalismo e alla classe dominante borghese, in particolare quando ha scandito per tre volte il NO al referendum sulla controriforma del Senato; quando ha chiesto con forza al governo Renzi di ritirare l'Italia dalla guerra allo Stato islamico e trattare con esso; quando ha rivolto un appello a CGIL, CISL, UIL e ai cosiddetti sindacati di base perché proclamino al più presto uno sciopero generale di otto ore con manifestazione nazionale a Roma; e quando ha espresso il nostro profondo dolore per le vittime del terremoto e il plauso alle soccorritrici e ai soccorritori, dando con ciò “un'immagine bellissima del grande cuore dell'amato popolo italiano”: “Viva il popolo italiano!”, ha esclamato tra gli applausi Scuderi. Applausi che si sono fatti prolungati e scroscianti quando concludendo la denuncia del nuovo duce Renzi ha scandito con forza: “Va cacciato via! Va cacciato via! Va cacciato via!, prima che compia ulteriori danni”.
Grandi e calorosi applausi hanno poi sottolineato anche la parte del suo discorso dedicata al Partito, e alla sua Lunga Marcia politica e organizzativa per dotare il PMLI anche di un corpo da Gigante rosso. In particolare quando ha esortato i militanti e dirigenti del PMLI a “fare continui bagni di marxismo-leninismo-pensiero di Mao e bagni di massa”. E quando, leggendo una citazione di Mao sulle 10 indicazioni ai militanti marxisti-leninisti, ha osservato a braccio che sono “parole da incorniciare alla testata del letto e nello studio personale di ciascuno di noi”.
Prima di concludere il suo magistrale discorso, nell'entusiasmo generale della sala, con la bellissima e toccante citazione del giovane Marx sulla scelta di vita dei rivoluzionari, Scuderi ha esortato tutti i militanti a praticare il centralismo democratico e la critica e l'autocritica, procedendo in cordata con spirito unitario per scalare le montagne, avendo fiducia nel Partito e nel proletariato, e ha aggiunto a braccio questo illuminante esempio: “Io ho notato, guardando il documentario, che Mao sorrideva sempre. Questo perché guardava lontano e aveva una grande fiducia nel suo popolo: bisognava andare avanti, andare avanti, sempre avanti!”. Una parola d'ordine che ben riassume lo spirito e gli insegnamenti di questa storica 40ª Commemorazione di Mao.

Gli inni e le parole d'ordine finali
Dopo la conclusione del suo discorso i partecipanti hanno scandito le parole d'ordine inneggianti ai Maestri e al PMLI, e poi intonato in piedi e a pugno chiuso “L'Internazionale”, “Bandiera Rossa” e l'inno del Partito, “Il Sole Rosso”. Poi è seguito il lancio delle parole d'ordine finali, ripetute ciascuna per due volte: “Via, via, via, il nuovo duce Renzi cacciamolo via!”; “Avanti con forza e con fiducia, verso l'Italia unita, rossa e socialista!”; “Viva Marx, viva Engels, viva Lenin, viva Stalin, viva Mao Ze-Dong!”; “Coi Maestri e col PMLI vinceremo!”.
Prima di dichiarare ufficialmente conclusa la manifestazione e augurare a tutti un felice ritorno a casa, Martenghi ha invitato chi aveva partecipato per la prima volta a prendere contatti con il Partito, ha invitato tutti i simpatizzanti e gli amici a inviare a “Il Bolscevico” le loro impressioni sulla Commemorazione, e ha ringraziato a nome della Presidenza tutti coloro che prima e anche durante la Commemorazione hanno versato contributi economici, anche molto generosi: “Siete esemplari, siamo commossi per la vostra generosità proletaria rivoluzionaria”, ha detto la compagna.
Prima di partire per le loro lontane destinazioni, con ancora negli occhi e nel cuore le immagini della splendida Commemorazione, molte compagne e compagni hanno voluto abbracciare e ringraziare personalmente il Segretario generale per il suo brillante e storico discorso. Una ricercatrice cinese, che ha seguito attentamente tutta la manifestazione e cantato delle canzoni cinesi che c'erano nel documentario su Mao, ha preso il video su Mao e chiesto di essere iscritta nella mailing list del Partito. Una coppia di peruviani dichiaratisi “maoisti”, che vivono e lavorano a Firenze, si sono fatti fotografare davanti al banchino e alla bandiera del PMLI, e hanno lasciato i loro dati per essere ricontattati.

14 settembre 2016