Saluto di Monica Martenghi ai partecipanti alla commemorazione di Mao nel 40° Anniversario della sua scomparsa
Armati del marxismo-leninismo-pensiero di Mao, cacciamo il nuovo duce Renzi

Care compagne e compagni, care amiche e amici,
a nome del Comitato centrale del nostro Partito e dei compagni dirigenti seduti alla presidenza con alla testa il compagno Giovanni Scuderi porgo a tutti voi un caloroso saluto e un sincero grazie per essere presenti a questa pubblica iniziativa in occasione del 40° Anniversario della scomparsa di Mao, grande Maestro del proletariato internazionale, dei popoli e delle nazioni oppresse, deceduto il 9 Settembre 1976.
La commemorazione di questo anno ha un rilievo e un’importanza del tutto particolari sia perché il discorso commemorativo sarà tenuto dal nostro amato Segretario generale, sia perché il tema che egli affronterà, “Da Marx a Mao”, è fondamentale per comprendere fino in fondo la genesi, il percorso e i capisaldi del marxismo-leninismo-pensiero di Mao e mettere ognuno in grado di distinguere la vera ideologia del proletariato rivoluzionario dal ciarpame riformista e socialdemocratico anche quando si presenta dietro il paravento del marxismo-leninismo e del comunismo.
Salutiamo con gioia rivoluzionaria tutte le compagne e i compagni provenienti un po’ da tutta Italia, specialmente quelli che vengono da molto lontano, dal Trentino- Alto Adige, dalla Sicilia e da Ischia e che hanno sopportato lunghi, disagevoli e costosi viaggi.
Salutiamo chi non conosciamo e partecipa per la prima volta a una iniziativa pubblica del Partito. Auspichiamo che si possa approfondire la nostra reciproca conoscenza concordando un incontro.
Un saluto speciale rivolgiamo alla giovanissima compagna Aurora della provincia di Catania, alla sua prima iniziativa di Partito pubblica di carattere nazionale, sulla quale riponiamo tanta fiducia e aspettative per il radicamento del Partito fra le masse giovanili e femminili siciliane. Teniamo a rivolgere un saluto speciale a Sara, figlia del compagno Giuseppe Lepore recentemente deceduto.
Salutiamo con particolare calore tutti i compagni che hanno gravi problemi di salute, sia quelli che, nonostante tutto, oggi sono qui con noi, sia quelli che purtroppo non sono più in grado di partecipare nemmeno alla vita del Partito.
Esprimiamo la nostra solidarietà militante e fraterna ai compagni disoccupati e licenziati.
Ringraziamo chi, pur impossibilitato a partecipare, ha voluto comunque esserci vicino inviando messaggi di saluto alla commemorazione.
Tutti i presenti, non membri del PMLI, sono invitati a inviare a “Il Bolscevico” le loro impressioni, anche solo poche parole, sulla commemorazione di Mao.
Ricordiamo con eterna gratitudine i nostri compagni deceduti, a cominciare da Nerina “Lucia” Paoletti.
Negli ultimi mesi due storici compagni ci hanno lasciati fisicamente. Si tratta di Giuseppe Lepore, cofondatore della Cellula “Marx” della Val Vibrata e Cirano Biancalani, membro della Cellula “Nerina ‘Lucia’ Paoletti” di Firenze. Due compagni che avevano in comune l’aver fin da giovanissimi sposato la causa del comunismo. Aderirono entrambi al PCI revisionista nell’immediato dopoguerra per poi abbandonarlo in tempi diversi dopo essersi resi conto che non si trattava di un autentico partito comunista. Poi l’incontro col PMLI che ha riacceso in loro la fiducia e l’entusiasmo nella lotta di classe e nella lotta per il socialismo. Lepore è il secondo pioniere marxista-leninista dell’Abruzzo, dopo il compagno Zunica, e dopo aver preso contatto col Partito per la prima volta nel 1995 vi aderirà nel 1996. È stato delegato al 4° e al 5° Congresso nazionale del PMLI. Biancalani ha seguito e appoggiato politicamente ed economicamente il Partito fin dal 1988 e ne è divenuto militante nel 2007.
I compagni Lepore e Biancalani sono un esempio di fedeltà e coerenza verso la causa del PMLI, del proletariato e del socialismo. Rimarranno per sempre nei nostri cuori. Vi invito ad alzarvi in piedi per rendere omaggio con un minuto di silenzio a loro e all’amico Angiolo Casalini, padre di nostri due compagni, deceduto il mese scorso.
Ringraziamo caldamente e con profonda riconoscenza tutte le compagne e i compagni, militanti e simpatizzanti del PMLI, e le loro rispettive istanze, nonché le Commissioni centrali che hanno preparato e propagandato la commemorazione e addobbato la sala.
Un grazie di cuore alle compagne e ai compagni, dirigenti, militanti e simpatizzanti del Partito, che hanno concorso al pagamento di tutte le spese della commemorazione di Mao, in particolare ai quattro compagni che hanno versato dai cinquecento ai mille euro.
Rivolgiamo un sentitissimo ringraziamento al fotografo e grafico storico del PMLI, compagno Giancarlo, che da sempre documenta le attività ufficiali, e non solo, del Partito e abbellisce la vesta grafica de “Il Bolscevico”, con modestia e umiltà marxiste-leniniste esemplari.
Esprimiamo il nostro disgusto e sdegno verso i media, a cominciare da “Repubblica” e “il manifesto” trotzkista, per i vergognosi articoli che hanno pubblicato su Mao e la sua opera e per aver ignorato questa commemorazione, confermando il silenzio stampa che da sempre vige sul PMLI per non farlo conoscere dalle masse.
Infrangendo, peraltro, il dovere di cronaca prescritto dalla carta dei doveri del giornalista del 1993, il cui primo principio recita così: “Il giornalista deve rispettare, coltivare e difendere il diritto all’informazione di tutti i cittadini; per questo ricerca e diffonde ogni notizia o informazione che ritenga di pubblico interesse, nel rispetto della verità e con la maggiore accuratezza possibile”.
Questa “Sala verde” del Palazzo dei Congressi ci ricorda importanti e storici avvenimenti promossi dal Partito, alcuni dei quali legati a Mao. Come la proiezione, il 27 febbraio 1977, di fronte a una sala emozionata e profondamente commossa, del lungometraggio “Gloria eterna al grande dirigente e maestro, il presidente Mao”, oltre due ore di testimonianze dell’immenso cordoglio e amore del popolo cinese nei confronti del suo grande timoniere, fornitoci dall’Ambasciata della Repubblica popolare cinese di Roma, con la quale, all’epoca, intrattenevamo ancora dei rapporti politici.
Il meeting internazionalista di solidarietà con l’allora Kampuchea Democratico, ora Cambogia, e con Pol Pot del 7 gennaio 1980, promosso dal Comitato centrale del PMLI a un anno dall’invasione da parte del Vietnam, al soldo dell’allora socialimperialismo sovietico, e dove il compagno Scuderi tenne un importante discorso. La celebrazione del centenario della nascita di Mao, organizzata dal Comitato centrale del Partito il 19 dicembre 1993, dove attraverso un memorabile discorso il compagno Scuderi ha fornito una pietra miliare e un quadro prezioso sul pensiero, la figura e l’opera di Mao. E poi le celebrazioni del centenario della nascita di Engels, il 25 giugno 1995, e del 50° anniversario della morte di Stalin, il 3 marzo 2003. Nonché altre commemorazioni annuali e dibattiti elettorali astensionisti. Memorabile è comunque stato il 3° Congresso nazionale del PMLI svoltosi proprio in questa sala il 27, 28 e 29 dicembre 1985 in cui viene lanciato per la prima volta il disegno generale del socialismo in Italia. Un socialismo autentico perché rispondente a quello tracciato da Marx ed Engels e realizzato in concreto da Lenin, Stalin e Mao.
In un’altra sala di questo stesso Palazzo si sono tenuti il 2° Congresso nazionale del PMLI del 6, 7 e 8 novembre 1982 e il centenario della scomparsa di Marx il 13 marzo 1983.
Il nostro socialismo non è certo quel socialismo a parole e capitalismo e imperialismo nei fatti spacciato dagli imbroglioni revisionisti e fascisti di Pechino e dai loro tirapiedi italiani. La nostra condanna e il nostro disprezzo verso la cricca di Xi Jinping è senza limiti e totale.
Il nostro auspicio è che le forze che si rifanno a Mao e alla sua linea ancora esistenti nel Partito cinese un tempo comunista, che noi sosteniamo anche se non siamo collegati con essi, possano un giorno riportare la vittoria e restaurare la dittatura del proletariato.
Ci conforta comunque sapere che il popolo cinese è ancora profondamente legato a Mao. Come ha confermato il compagno Erne, qui presente, che 8 giorni fa, a nome del Comitato centrale del PMLI, ha reso omaggio a Mao nel suo paese natale Shaoshan. Non finiremo mai di ringraziare questo compagno che, con grande spirito di iniziativa e con esemplare generosità proletaria rivoluzionaria, ha compiuto una missione storica che stava molto a cuore al Partito.
Quando Mao è morto è come se ci avessero strappato un pezzo di cuore perché egli è parte integrante di noi marxisti-leninisti italiani. Dopo la sua morte siamo stati costretti a contare esclusivamente sulle nostre forze, ad affrontare da soli le mille avversità della lotta di classe, a fare a meno delle sue preziose indicazioni. Nello studio delle sue opere, delle sue imprese, del suo fulgido esempio di dirigente marxista-leninista abbiamo trovato la forza, il coraggio, la chiarezza di idee necessarie per andare avanti nella nostra Lunga Marcia politica e organizzativa verso l’Italia unita, rossa e socialista e la conquista del potere politico da parte del proletariato.
Il PMLI ha con Mao un rapporto del tutto particolare perché è sotto la sua influenza che il nostro Partito è nato e si è forgiato. Grazie a lui abbiamo capito qual era la situazione che si era venuta a creare a livello internazionale, ma anche nel nostro Paese, dopo l’avvento al potere del revisionismo in Urss e la frantumazione del campo un tempo socialista, seguiti al colpo di Stato kruscioviano al XX Congresso del PCUS; grazie a lui siamo riusciti a non essere fagogitati dal revisionismo moderno e abbiamo capito la necessità e l’urgenza di fornire al proletariato italiano il suo partito autenticamente marxista-leninista.
È proprio nel suo nome e seguendo il suo esempio che i primi quattro pionieri e poi i fondatori del Partito hanno dedicato le loro migliori energie alla costruzione del Partito marxista-leninista che per fondamento teorico, linea politica e organizzativa, composizione di classe, stile di lavoro e capacità di guida strategica e tattica non ha precedenti nel Paese. Grazie a Mao abbiamo avuto subito chiaro che senza tale Partito non è possibile radunare intorno al proletariato tutte le forze e le classi amiche, sgominare il nemico di classe e i suoi servi e guidare il proletariato alla conquista del potere politico.
Si comprende bene perché da quando, nel 1977, la 2ª Sessione plenaria del 1° CC del PMLI decise di commemorare pubblicamente ogni anno la sua morte, per noi quest’appuntamento non è mai stato un momento rituale o nostalgico. Ogni anno vogliamo rendere onore alla sua memoria, ricordarne il pensiero e le gesta, ma soprattutto vogliamo imparare ancor di più da Mao come fare e vincere la rivoluzione, come costruire il nostro Gigante Rosso anche nel corpo che guiderà il proletariato italiano alla conquista del potere politico, che è la madre di tutte le questioni, e all’instaurazione e la difesa della nuova società socialista fino al comunismo. Noi amiamo profondamente Mao, ma in ugual misura amiamo anche gli altri grandi maestri del proletariato Marx, Engels, Lenin e Stalin. Tutti e cinque questi Maestri sono costantemente ricordati da “Il Bolscevico” e dalle Cellule che portano il loro nome e tutte le istanze e i compagni del Partito fanno grandi sforzi per rendere loro omaggio, difenderne la memoria, propagandarne gli insegnamenti. L’ultima iniziativa è la pubblicazione su “Il Bolscevico” in occasione del 121° Anniversario della scomparsa di Engels, che cadeva il 5 Agosto, di importanti citazioni, che potrebbero essere definite autobiografiche, del cofondatore del socialismo scientifico e grande Maestro del proletariato internazionale, riprese dal carteggio con Marx e con altri interlocutori.
Armati del marxismo-leninismo-pensiero di Mao e della linea politica del PMLI, tenendo a cuore gli interessi immediati e a lungo termine delle masse lavoratrici, popolari, femminili e giovanili, non dobbiamo dar tregua al governo del nuovo duce Renzi, uno dei peggiori governanti espressi dalla borghesia. Renzi ha spostato a destra l’asse della politica governativa su tutti i piani, cercando di completare il regime neofascista preconizzato dalla P2 e da Berlusconi e seguendo le orme nazionaliste, guerrafondaie, neocolonialiste e interventiste di Mussolini, coinvolgendo l’Italia nelle guerre imperialiste per la spartizione del Medio Oriente e del mondo. Un passo dietro l’altro il governo Renzi, nonostante lo neghi, ha di fatto trascinato l’Italia in una guerra aperta allo Stato islamico scavalcando il parlamento e non informando il popolo italiano, la cui sicurezza è messa in pericolo da un’escalation militare che lo espone sempre più a ritorsioni terroristiche. Chiediamo pertanto con forza al governo Renzi di ritirare immediatamente l’Italia dalla guerra allo Stato islamico e di trattare con esso. L’Italia deve ritirare le proprie truppe dalle zone di guerra, dall’Iraq, dalla Libia, dal Kurdistan, dal Kuwait e negare l’uso delle basi militari sul suolo italiano agli altri paesi imperialisti e alla Nato.
Mentre il governo continua a finanziare le imprese militari all’estero, la disoccupazione aumenta, specie quella giovanile e femminile, il monte salari e pensioni diminuisce, i poveri non hanno di che mangiare e curarsi, le scuole e le università cadono a pezzi, le case, le strade, le infrastrutture si sbriciolano come cartone per il terremoto ma anche per le alluvioni o per temporali solo un po’ più forti. Il governo si presenta come il paladino dei diritti civili, ma ha fatto approvare una legge retriva e oscurantista sulle coppie di fatto e gay, ma ha lanciato una campagna per la natalità, il “Fertility Day”, che fa quasi impallidire le campagne demografiche di mussoliniana memoria e che umilia e offende gravemente le masse femminili. È proprio questa cultura reazionaria e antifemminile basata sulla triade mussolinana “dio, patria e famiglia” che alimenta il femminicidio e la violenza sulle donne.
Dobbiamo lavorare sodo per accumulare le forze necessarie per cacciare da Palazzo Chigi Renzi, questo nuovo Mussolini con la faccia da bravo ragazzo. Intanto va seppellito sotto una montagna di NO al referendum sulla controriforma piduista e fascista del Senato.
Dobbiamo combattere anche i governi locali e regionali mettendo al centro il lavoro a tutti i disoccupati, ed esigendo che sia assicurato un lavoro adeguato agli studenti appena terminati gli studi.
Alle popolazioni terremotate esprimiamo la nostra totale solidarietà militante, rivolgiamo un calorosissimo applauso a tutti i generosi e infaticabili soccorritori, esigiamo che siano ricostruiti in fretta i comuni distrutti e risarcite le persone per i danni subiti.
Esprimiamo la nostra solidarietà ai partigiani a cui è stata negata la parola in occasione della celebrazione della liberazione di Firenze dal nazi-fascismo e all’ANPI favorevole al NO al referendum che per questo è stata esclusa dalle Feste de l’Unità, come è accaduto a Firenze e in altre città.
Prima ci liberiamo del governo Renzi meglio è per tutti gli sfruttati e gli oppressi, ma sarebbe un’illusione se si pensasse che potrebbe fare meglio un governo del Movimento 5 stelle. Basta vedere come si sta comportando la giunta della bugiarda e destrorsa Raggi a Roma. Bisogna invece combattere e abbattere ogni governo borghese per aprire la strada all’Italia unita, rossa e socialista e al potere del proletariato.
Il nostro rammarico è che il PMLI non è tuttora in grado di tutelare come vorremmo gli interessi immediati e a lungo termine del proletariato, perché non ha un numero sufficiente di militanti e di simpatizzanti attivi e forti ed estesi legami con le masse, soprattutto operaie e giovanili, per mancanza di mezzi economici e materiali e per il rigido black-out stampa che da sempre vige nei nostri confronti. Dobbiamo quindi decuplicare gli sforzi per dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso difendendo con i denti e applicando risolutamente la linea politica e organizzativa del PMLI.
Continuiamo a fare nostra l’esortazione che Mao lanciò nel pieno della Grande Rivoluzione Culturale Proletaria di cui quest’anno ricorre il 50° Anniversario: “Osare pensare, osare parlare, osare agire, osare attaccare e osare fare la rivoluzione” (Direttiva alla III Sessione plenaria del IX CC della Lega della Gioventù comunista, aprile 1968)
Come ebbe a dire il compagno Scuderi, il 9 ottobre 1976, in occasione del trigesimo della scomparsa di Mao: “Colui che ci ha dato la luce e ci ha lanciato nell’avvenire, non è più presente fisicamente fra il suo popolo e fra tutti noi, il suo grande cuore ha cessato di battere per sempre, la sua prodigiosa mente non potrà più lavorare alla risoluzione dei problemi della rivoluzione e del socialismo, la sua luminosa figura di condottiero non sarà più lì ad incitarci ad andare avanti con forza e determinazione sulla strada che lui ha tracciato, ma la sua opera, il suo insegnamento, il suo tesoro di esperienza di tutta una vita spesa per la rivoluzione rimangono incancellabili e sta a noi e a tutti i suoi discepoli sparsi in ogni dove impadronircene e farli vivere in eterno nella costruzione del nuovo mondo senza più sfruttamento, miseria e guerra”.
Noi marxisti-leninisti italiani, fedeli e coerenti discepoli di Mao, nonostante siano passati 40 anni dalla sua scomparsa, siamo ancora e più che mai determinati a conquistare questo nuovo mondo, cioè il socialismo.
Tutto per il PMLI, il proletariato e il socialismo!
Gloria eterna a Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao!
Cacciamo il nuovo duce Renzi!
Con Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao per sempre contro il capitalismo per il socialismo!
Avanti con forza e fiducia verso l’Italia unita, rossa e socialista!
Con i Maestri e il PMLI vinceremo!

14 settembre 2016