La Rpd di Corea ha diritto ai test atomici
La Cina come gli Usa la condanna

 
Lo scorso 9 settembre la televisione di Stato della Republica popolare democratica di Corea ha diffuso un comunicato per annunciare il successo di un esperimento atomico condotto, secondo fonti americane, presso la base di Pungyye-ri. Il quinto test atomico era stato ordinato dal presidente Kim Jong-un per ricordare il 68° anniversario dalla fondazione della Rpd di Corea.
Il governo di Pyongyang, riferiva l'agenzia di stampa nordcoreana Kcna, spiegava che il quinto test atomico era una risposta necessaria alla minaccia nucleare americana e alle sanzioni imposte sul paese. Nel comunicato si annunciava che la potenza nucleare sarà rafforzata “nella quantità e nella qualità”.
“Continueremo a rafforzarci come nazione nucleare per difendere la nostra autentica pace, la nostra dignità e il diritto alla vita”, sottolineava la Kcna e annunciava che il governo della Corea del Nord chiedeva agli Stati Uniti il riconoscimento come "legittimo Paese dotato di armi nucleari".
La Rpd di Corea ha diritto ai test atomici, un diritto negato dall'imperialismo americano e dal compiacente Onu che a ogni stormir di fronda a Washington reagisce proponendo nuove sanzioni contro Pyongyang.
Sanzioni unilaterali annunciate immediatamente del presidente Barack Obama: “Gli Stati Uniti non accettano e non accetteranno mai la Corea del Nord come stato nucleare” e considerava il lancio nordcoreano come "una grave minaccia alla sicurezza della regione e alla pace internazionale". Nel sottolineare che gli Stati Uniti erano al lavoro con i paesi alleati per concordare nuove sanzioni da imporre a Pyongyang affermava di aver sottolineato "ancora una volta alla presidente sudcoreana Park Geun-hye e al primo ministro giapponese Shinzo Abe l'irremovibile impegno americano per prendere le misure necessarie per difendere i nostri alleati nella regione, inclusi l'installazione della batteria missilistica terminal high altitude area defense (Thaad) e l'impegno a fornire ulteriori deterrenti, garantiti dall'intera capacità della difesa americana".
La Cina, come gli Usa, condannava l'esperimento nucleare. Ma pensava anche al proprio interesse imperialista invitando “tutte le parti alla moderazione” e osservando che “la decisione Usa di installare il sistema anti-missile Thaad nella penisola coreana danneggia seriamente l'equilibrio strategico nella regione”. Un colpo al cerchio e uno alla botte.
Il dispiegamento dello scudo antimissile Thaad, annunciato da Washington e Seul nella penisola, sé uno dei nuovi punti critici delle contraddizioni intrerimperialiste nella regione tra Usa e Giappone da una parte e Cina e Russia dall'altra.

21 settembre 2016