Alle elezioni politiche del 18 settembre
La maggioranza degli elettori della Federazione russa ha disertato le urne
Il 12,4% in più rispetto alle elezioni del 2011. Affluenza record negli ospedali psichiatrici, nelle prigioni e nelle case di cura. Il partito del nuovo zar Putin batte il partito comunista revisionista

 
Alle politiche del 18 settembre per l'elezione dei 450 deputati della Duma russa non era certamente in dubbio la vittoria del partito Russia Unita, la formazione del presidente Vladimir Putin, che infatti ha ottenuto la maggioranza assoluta col 54,21% dei voti validi. Inattesa o quantomeno non in tale misura è stata invece la crescita della diserzione delle urne che ha superato la metà degli elettori, con una media del 52,2%. Come dire che la maggioranza assoluta del partito del nuovo zar Putin in parlamento rappresenta in realtà poco più di un quarto di consensi tra gli elettori.
La diserzione delle urne è cresciuta del 12,4% rispetto alle precedenti politiche del 2011 quando aveva sfiorato il 40% del corpo elettorale. Significativa la diserzione del voto nelle due maggiori città, Mosca e San Pietroburgo dove ha toccato il 71,4% e il 74,4% rispettivamente.
Al contrario si è registrata un'anomala situazione negli ospedali psichiatrici, nelle case di cura per i malati di mente e nelle carceri con una percentuale di votanti dell’80%, molto superiore rispetto alla media nazionale.
La diserzione delle urne ha delegittimato il parlamento russo e la maggioranza del partito del presidente Putin e del premier Dimitri Medvedev. Non era possibile ignorarla e financo Putin ha dovuto commentare il risultato delle elezioni definendo il successo di Russia Unita un “buon risultato, nonostante l'affluenza non molto alta ma comunque positiva”. Chi si accontenta.
Certo la Duma rimane nelle mani di Putin. Il partito del presidente, Russia Unita sfiora il 55% dei voti validi e lascia molto indietro il revisionista Partito comunista che si ferma al 13,54%. Poco distante, col 13,3%, si piazzano i Liberaldemocratici.
Se nel 2011 assieme alla vittoria plebiscitaria del partito di Putin avevano viaggiato numerose e sistematiche violazioni delle procedure e brogli che erano stati denunciati dalle opposizioni, questa volta si sono registrate irregolarità di minore entità. Su Internet sono apparsi per poche ore video di denuncia che mostravano operatori dei seggi che depositavano nelle urne schede aggiuntive mentre gli osservatori occidentali dell'Osce hanno certificato il voto russo come "ordinato e trasparente". Anche se la campagna elettorale è stata dominata dalla propaganda governativa grazie al “controllo dei media e della società” che hanno impedito agli elettori di compiere una "scelta informata".
Dalle denuce sui social risulta che in diversi casi il voto è stato “comprato” dal partito Russia Unita con biglietti gratuiti offerti nei cinema di Yalta in Crimea o con litri di birra gratis in locali di Novosibirsk. Buon ultimo il caso delle navette gratuite che il comune di Mosca ha offerto ai pensionati per recarsi alle urne che comunque non ha impedito l'alta diserzione nella capitale.

28 settembre 2016