Compito dei marxisti-leninisti italiani è continuare a far vivere e consolidare il Partito del proletariato e tener viva la fiamma della rivoluzione socialista

Il Centro del PMLI ha invitato le istanze di base a redigere una Risoluzione sul discorso del compagno Giovanni Scuderi “Da Marx a Mao”. Lo stesso Centro ci ha trasmesso alcune Risoluzioni che danno una idea precisa della sintonia ideologica e politica che esiste tra la base del Partito e il Comitato centrale con alla testa il compagno Giovanni Scuderi.
 
Lunedì 26 settembre abbiamo discusso il documento del compagno Segretario generale Giovanni Scuderi, dopo averlo studiato individualmente.
In generale si è avvertita l’enorme portata del discorso poiché esso nella sua prima parte esprime in estrema sintesi il percorso del marxismo-leninismo-pensiero di Mao dalla sua nascita con Marx ed Engels, alla sua massima elaborazione con Mao, passando per Lenin e Stalin.
Questa sintesi, oltre che a ricordare a noi stessi certi contenuti e il filo rosso che lega indissolubilmente i nostri Maestri e la loro importanza nello sviluppo del pensiero marxista-leninista, può essere molto utile a chi, avvicinandosi al Partito o ai singoli compagni, ha interesse nell’essere introdotto in maniera snella ma allo stesso tempo esaustiva all’argomento.
Di grande rilevanza anche il capitolo sul revisionismo che, oltre alla sua piena attualità, focalizza un altro importante passaggio che spesso è controverso nelle discussioni di piazza che svolgiamo con la popolazione. Avere a disposizione tale sintesi, significa possedere uno strumento utile per far comprendere meglio la differenza fra l’URSS socialista e l’URSS socialimperialista – punto di riferimento anche dei militanti di base di altri sedicenti partiti comunisti a partire da quello di Rizzo – fra la Cina di Mao e la Cina del capitalismo di oggi, in sostanza fra socialismo e revisionismo.
La discussione, dinamica e viva, si è poi incentrata sull’ultima parte del discorso del compagno Segretario generale, e quindi sul Partito e sulla militanza. I compagni hanno apprezzato alcune citazioni riportate nell’intervento, su tutte quelle che, per mezzo delle parole di Stalin e di Mao, definiscono lo spessore dei militanti del partito del proletariato e le loro caratteristiche.
I compagni presenti hanno interpretato quelle parole come l’obiettivo che tenta di perseguire ogni singolo militante, ma altrettanto onestamente hanno convenuto che tutti, nessuno escluso, dovranno lavorare e studiare di più e meglio per potersi sentire cucite addosso le qualità presentate, se mai ci riusciranno. L’importante però è muoversi su quella strada.
La parte specifica sulla militanza marxista-leninista, definita giustamente non per tutti ma accessibile a tutti i figli del proletariato, ha chiarito la differenza abissale che intercorre tra coloro che hanno fatto o faranno la scelta marxista-leninista e la concezione “dell’iscritto” di tutti gli altri partiti; è questo uno degli aspetti di consolidamento del Partito che dimostra come i nostri piedi non siano d’argilla ma di roccia, per sostenere il Gigante Rosso anche nel corpo che sarà il PMLI di domani.
Sulla parte di bilancio della situazione interna del Partito, di centrale importanza, e sul suo radicamento, tutti i presenti hanno condiviso il punto fatto dal compagno Segretario generale. Le parole di Mao “Fin dai tempi antichi nessuna cosa avanzata è stata ben accolta sin dall’inizio: tutte si sono attirate ingiurie. Così è stato fin dall’inizio per il marxismo e per i partiti comunisti. Anche tra diecimila anni le cose avanzate all’inizio attireranno ingiurie su di sé ” sono state oggetto di grande condivisione e di approfondita discussione ed infine condivise pienamente.
Il messaggio riassuntivo di questa importante discussione potrebbe essere sintetizzato col seguente: come nel 1917 i marxisti-leninisti russi avevano il compito storico di mettere in pratica gli insegnamenti di Marx e di Engels e l’elaborazione di Lenin realizzando nella pratica la rivoluzione socialista in Russia, come i marxisti-leninisti dell’epoca di Stalin avevano il compito storico di realizzare il socialismo in URSS e come i marxisti-leninisti dell’epoca di Mao ebbero prima il compito di conquistare il potere sulla scia della Rivoluzione d’Ottobre e poi di combattere il revisionismo sull’esperienza sovietica, oggi i marxisti-leninisti italiani hanno il compito storico di resistere, di continuare a far vivere e di consolidare il Partito del proletariato in Italia ad ogni costo, affinché sia possibile mantenere viva ed alimentare quando possibile la fiamma della rivoluzione nel nostro Paese.
Un compito più facile dei precedenti? Un compito più ingrato? Apparentemente meno importante?
Nella sostanza questo è il primo compito che sia Lenin che Mao si trovarono ad affrontare e comunque, in ultima analisi, è il nostro compito attuale che, insieme alla continua trasformazione di noi stessi e della nostra concezione del mondo, abbiamo il dovere rivoluzionario di portare avanti.
Un domani, per noi o per chi a noi seguirà, arriverà un altro compito e via di seguito fino alla conquista del potere politico da parte del proletariato ed allora tutti, nessuno escluso, sarà stato artefice di quella straordinaria vittoria.
L'Organizzazione di Rufina (Firenze) del PMLI
 

12 ottobre 2016