Altre due mosse dell'imperialismo americano contro il socialimperialismo cinese
Installato un sistema antimissile in Corea del Sud e stipulato un nuovo accordo di assistenza militare col Giappone

 
Il Ministro degli esteri giapponese, Fumio Kishida, e l’ambasciatrice statunitense in Giappone, Caroline Kennedy, hanno firmato a Tokyo l'1 ottobre la revisione dell’accordo di assistenza militare tra i due paesi che tra l'altro prevede la maggiore integrazione delle Forze di Autodifesa giapponesi nel sistema militare americano.
Lo stesso giorno l’organo ufficiale del Partito revisionista cinese, il Quotidiano del popolo, sparava una bordata di attacchi alla decisione annunciata dall'imperialismo americano di installare il sistema missilistico Thaad nella alleata Corea del Sud. Il sistema anti missile Usa sarà operativo a partire dal 2017. L'editoriale del quotidiano cinese lanciava una minaccia a Washington: “pagherete per il sistema anti missile”.
I missili in Corea del Sud e l'accordo di assistenza militare col Giappone sono le più recenti e non ultime mosse dell'imperialismo americano contro il suo principale concorrente in Asia e a livello globale, il socialimperialismo cinese, per accerchiarlo e contenerlo. I rivali di Pechino rispondono colpo su colpo.
L'accordo militare firmato a Tokyo prevede in particolare azioni per estendere l'assistenza logistica degli Usa alle forze giaponesi, una assistenza che consentirà all'esercito del premier Abe di intervenire in qualsiasi parte del mondo e con azioni non solo di “pace” ma anche per operazioni di combattimento. Secondo il progetto sviluppato dall'amministrazione Obama per far partecipare attivamente il Giappone a garantire la sicurezza del suo schieramento imperialista nell’area, fronteggiando intanto il “pericolo” immediato che sarebbe rappresentato dalla non accondiscendente Corea del Nord, che persegue legittimamente lo sviluppo dei suoi programmi nucleari e missilistici; il bersaglio principale resta comunque la concorrente Cina. Nel frattempo le oramai ex Forze di Autodifesa giapponesi si alleneranno partecipando al contingente internazionale che a novembre sarà dispiegato in Sud Sudan.
Il confronto militare Usa-Cina e rispettivi alleati si svolge al momento a livello di esercitazioni militari. Al G20 dello scorso settembre svoltosi in Cina, nella città costiera di Hangzhou, il presidente cinese Xi Jinping invitava “la Cina e il mondo a unirsi l’uno con l’altro al fine di raggiungere una comune prosperità”; pochi giorni dopo le forze militari cinesi davano il via a una serie di esercitazioni belliche con quella della Russia di Putin, previste dalla “Comprehensive Collaborative Strategic Partnership” tra Pechino e Mosca. Dal 12 al 20 settembre navi cinesi e russe hanno svolto esercitazioni belliche su vasta scala mai viste prima nel mar Cinese meridionale, con esercitazioni quali l’assalto di finte roccaforti nemiche. Negli stessi giorni 22 mila militari americani erano impegnati nell'esercitazione dal nome in codice “Valiant Shield 2016” nelle acque intorno a Guam mentre il Pentagono già in porgramma a breve l'avvio nell'area di esercitazioni congiunte con le forze militari di Corea del sud, Giappone e India.
 
 

12 ottobre 2016