È questo il progresso promesso dal capitalismo
9 italiani su 10 sono più poveri dei loro genitori

Altro che sviluppo, benessere, ricchezza e crescita infinita dell'economia capitalistica: l’ultimo Rapporto McKinsey dal titolo “Poorer than their parents? A new perspective on income inequality” (Più poveri dei genitori? Una nuova prospettiva sull’ineguaglianza dei redditi) conferma che il 70% per cento della popolazione nell’Occidente sviluppato e la quasi totalità delle famiglie italiane ha redditi inferiori rispetto alle generazioni precedenti.
Gli esperti della società internazionale di consulenza manageriale sottolineano fra l'altro che “per effetto dell’impoverimento e dello shock generazionale, una quota crescente di cittadini non credono più ai benefici dell’economia di mercato, della globalizzazione, del libero scambio”.
Lo studio ha preso in esame le 25 economie più ricche del pianeta. C’è dentro tutto l’Occidente più il Giappone. In quest’area il disastro si compie nella decade compresa fra il 2005 e il 2014: c’è dentro la grande crisi del 2008, ma in realtà il trend era cominciato prima. Fra il 65% e il 70% della popolazione si ritrova al termine del decennio con redditi fermi o addirittura in calo rispetto al punto di partenza. Il problema affligge tra 540 e 580 milioni di persone, una platea immensa. Non era mai accaduto nulla di simile nei 60 anni precedenti, cioè dalla fine della Seconda guerra mondiale. Tra il 1993 e il 2005, per esempio, solo una minuscola frazione della popolazione (2%) aveva subito un arretramento nelle condizioni di vita. Ora l’impoverimento è un tema che riguarda la maggioranza. L’Italia si distingue per il primato negativo. È in assoluto il paese più colpito: il 97% delle famiglie italiane al termine di questi dieci anni è ferma al punto di partenza o si ritrova con un reddito diminuito. Al secondo posto arrivano gli Stati Uniti dove stagnazione o arretramento colpiscono l’81%. Seguono Inghilterra e Francia. Sta decisamente meglio la Svezia, dove solo una minoranza del 20% soffre di questa tendenza. Ciò che fa la differenza alla fine è l’intervento pubblico. In Italia, guardando ai risultati di questa indagine, non vi è traccia di politiche sociali che riducano le diseguaglianze o compensino la crisi del reddito familiare.
L’altra conclusione del Rapporto McKinsey riguarda i giovani: la prima generazione, da molto tempo, che sta peggio dei genitori. “I lavoratori giovani e quelli meno istruiti – si legge nel Rapporto – sono colpiti più duramente. Rischiano di finire la loro vita più poveri dei loro padri e delle loro madri”.
In Italia, grazie alla macelleria sociale del nuovo Mussolini Renzi, all'abolizione dei diritti e delle tutele dei lavoratori, tagli dei servizi e delle pensioni, “il risultato finale è ancora peggiore: si passa dal 97% al 100%, quindi la totalità delle famiglie sta peggio in termini di reddito disponibile.”

12 ottobre 2016