Un ordigno intimidatorio contro il M5S
La lotta politica per smascherare il M5S va fatta a viso aperto e senza bombe

Nella tarda serata di giovedì 6 ottobre sul blog di Beppe Grillo è apparso un post intitolato “Un ordigno non ci fermerà” a firma dello stesso boss dei 5Stelle e della sindaca di Roma Virginia Raggi in cui si rende noto che un “innesco di ordigno” è stato trovato “nell'abitazione di un collaboratore della giunta M5s” a Roma.
"L'ordigno", composto da un piccolo involucro da cui fuoriuscivano fili, con dentro tre batterie chiuse, ma senza polvere esplosiva, è stato ritrovato da Paolo Saolini, responsabile degli Affari legali del vicesindaco Daniele Frongia, all’ingresso del palazzo ai Parioli dove abita.
"Nessuno deve restare indietro, nessuno deve rimanere solo – si legge fra l'altro sul post di Grillo e della Raggi - Lo abbiamo detto sempre e lo diciamo con più forza oggi perché uno di noi, un cittadino, un collaboratore della giunta M5s di Roma, è stato oggetto di una minaccia inaccettabile in un Paese civile: il ritrovamento dell'innesco di un ordigno nella sua abitazione a Roma. Si tratta di un messaggio che le forze dell'ordine, alle quali va un ringraziamento per il lavoro svolto con serietà e discrezione, hanno valutato come un atto intimidatorio. Diamo fastidio a qualcuno. Le indagini sono in corso e non vogliamo disturbare chi se ne sta occupando in queste ore. Siamo pronti a collaborare con le forze dell'ordine e chiediamo al ministero dell'Interno di intervenire quanto prima. Intanto, però, non dobbiamo lasciarci spaventare. Dobbiamo fare quadrato attorno a chi di noi viene attaccato, perché siamo una comunità unita che affronta i problemi insieme. Nessuno deve essere lasciato solo. Questo è il momento di dimostrarlo. I cittadini ci stiano vicino".
E mentre sui social network si scatena la caccia all'attentatore, in serata la Questura di Roma precisa: "Mai parlato di atto intimidatorio". Quanto all'innesco, in realtà si tratta di "tre pile avvolte tra di loro con un filo, una specie di giocattolo, una sorta di simulacro lasciato sul davanzale della finestra".
Insomma un falso “atto intimidatorio” che però ha scatenato una serie di querele e controquerele fra la cronista di Repubblica Federica Angeli e il leader del M5S, Beppe Grillo. La prima ha ammonito: "Grillo deve imparare che non si gioca con la vita altrui per avere consensi. Per questo sto entrando ora in questura a denunciarlo"; mentre il boss dei 5 Stelle ha risposto: "A pochi minuti dall'annuncio del ritrovamento dell'innesco di un ordigno" la cronista "si è lanciata in un paio di tweet disgustosi tesi a sminuire un episodio che appare gravissimo e che minaccia l'incolumità non solo di un libero cittadino, ma di un'intera famiglia... L'innesco di un ordigno non è una piuma. La Angeli per prima - ha aggiunto nel post Grillo - dovrebbe essere in grado di capire, se non fosse che la sua partigianeria politica viene prima di tutto, anche prima del silenzio. O, peggio ancora, prima della solidarietà. Questo è lo spessore, se così vogliamo chiamarlo, di certi giornalisti prestati al potere: infangare in ogni occasione, oltrepassando se necessario il limite della decenza. In qualsiasi altro Paese il direttore responsabile avrebbe immediatamente richiamato all'ordine la sua giornalista, annunciando pubbliche scuse. Ci auguriamo che accada".
Evidentemente i recenti successi elettorali ottenuti dal M5S hanno spostato alcuni equilibri interni e acuito la guerra per bande tra le maggiori cosche parlamentari borghesi per la conquista del potere politico sia a livello locale che nazionale.
Di fronte a ciò è bene ribadire che per noi marxisti-leninisti la lotta politica per smascherare il grande inganno politico-elettorale del M5S e di tutte le altre cosche parlamentari che aspirano ad amministrare unicamente gli affari della borghesia e del capitalismo e non certo a difendere gli interessi del proletariato e delle masse popolari, va fatta a viso aperto, nelle piazze e alla luce del sole.
Le bombe, le intimidazioni e gli attentati terroristici contro le istituzioni e gli uomini che le rappresentano hanno sempre fatto il gioco della classe dominante borghese e nuociuto al proletariato e alla lotta di classe.
 

12 ottobre 2016