Contestato Renzi a Cagliari, Palermo e Benevento
Nel capoluogo campano Renzi mette in stato d'assedio la città e fa rimuovere anche i gazebo per il NO

Il 16 novembre il nuovo duce Renzi è stato sonoramente contestato durante il suo tour elettorale di 24 ore in Sicilia e Sardegna a sostegno del Sì al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre.
Da Catania a Siracusa, da Ragusa a Caltanissetta, Agrigento, Palermo, Cinisi e Cagliari gruppi di manifestanti hanno sonoramente contestano la politica economica del governo e tutta le legislazione sul fronte del lavoro, scuola, sanità e infrastrutture.
Al Politeama di Palermo appena Renzi ha iniziato a parlare è stato subito interrotto dall'intervento di un'agente di polizia municipale che a nome dei oltre 23 mila precari siciliani ha rinfacciato al premier le nefaste conseguenze del Jobs act. La donna è stata immediatamente bloccata dalla polizia e “accompagnata” fuori dal teatro. Mentre Renzi con piglio ducesco ha provocatoriamente replicato che avrebbe parlato di precariato in altra sede: "Signora, mi faccia parlare dell'agroalimentare", poi quando la donna veniva portata fuori ha aggiunto: "Non credo che stia aiutando la sua causa".
A Cagliari Renzi è stato “accolto” da un combattivo corteo di centinaia di lavoratori, disoccupati, studenti, precari, radunati in piazza dei Centomila. Non appena i manifestanti hanno cominciato a muoversi alla volta del palazzo dei congressi della Fiera dove Renzi avrebbe ricevuto il presidente cinese Xi Jinping, un cordone di polizia in assetto antisommossa li ha immediatamente bloccati.
Il corteo con alla testa un eloquente striscione in cui era scritto "Casteddu non ti vuole, no Renzi no Pd" ha quindi lasciato viale Diaz e si è incolonnato in via Ancona, nel tentativo di aggirare il blocco. Duri gli slogan contro il premier e contro le forze dell'ordine: "Pd non è democrazia, Pd vuol dire polizia", hanno urlato.
Il corteo si è spostato più volte lungo diverse strade laterali nel tentativo di raggiungere la Fiera, ma ha sempre trovato sbarrata la strada dalle forze di polizia.
Alla fine alcune decine di manifestanti sono riusciti a entrare all'interno della Fiera di Cagliari approfittando dell'apertura di un cancello automatico. Ma il gruppo è stato subito bloccato dalla polizia prima che potesse raggiungere il Centro congressi.
"Hanno approfittato dell'uscita di alcuni dipendenti che avevano aperto il cancello – ha raccontato una guardia giurata - sono arrivati di corsa, uno di loro ha bloccato la fotocellula, per evitare la chiusura automatica. Io ho allargato le braccia nel tentativo di bloccarli, ma mi hanno spintonato. Poi sono stati rincorsi e bloccati dalle forze dell'ordine".
A Benevento il 19 novembre l'arrivo di Renzi al Teatro Massimo per un comizio referendario a favore del Sì è stato “salutato” da centinaia di manifestanti che lo hanno sonoramente fischiato e contestato. A suon di manganellate e lacrimogeni la polizia ha impedito ai manifestanti di avvicinarsi al teatro, mentre la questura ha fatto addirittura rimuovere dalla zona un gazebo del comitato locale per il No preautorizzato 20 giorni prima quando l'agenda del premier non era ancora nota. Tutto il centro città e in particolare la “zona rossa” intorno a Piazza Matteotti è stata posta sotto assedio da centinaia di poliziotti che fin dalla mattina hanno schedato chiunque si trovasse a passare nei paraggi, compresi i residenti.
Evidentemente le masse popolari e gli antifascisti non credono alle promesse di cambiamento del nuovo duce Renzi e del suo nero governo. La verità è che Renzi è il nuovo Mussolini che attraverso la controriforma piduista e fascista della Costituzione e la nuova legge truffa, l'Italicum fascistissimum, vuole rimettere la camicia nera all'Italia e perciò va spazzato via dalla piazza il prima possibile e intanto occorre battersi come leoni per la vittoria del NO al referendum del 4 dicembre.

23 novembre 2016