Il discorso di Scuderi “Da Marx a Mao” è “ancorato al passato”?

Ciao compagni,
vi do il mio punto di vista sul PMLI, e spero possa far nascere un dibattito e non un attrito: ho letto integralmente il discorso di Scuderi “Da Marx a Mao” e lo ritengo un interessante documento storico; però onestamente il PMLI è troppo ancorato al passato, secondo me ha lo sguardo rivolto indietro. Anche se i messaggi sono giusti, andrebbero rivisti in chiave moderna. Citando ogni volta nei discorsi Mao o Lenin, si cade nella retorica.
A mio modo di vedere dovrebbe essere più aperto all'interno, e modificare parte della fraseologia per entrare nelle teste e nei cuori della gente.
Anche se Guevara non è stato un marxista al 100% (che poi è tutto da dimostrare), non lo si può lasciare agli avversari. Anche il riconoscimento dell'ISIS è qualcosa che non capisco.
Simone, simpatizzante PCI, Roma
 
Ciao compagno Simone,
nessun “attrito”, fra compagni è bene essere franchi, leali e dirsi le cose apertamente, nell'interesse della causa.
Il discorso di Scuderi ci pare tutt’altro che “ancorato al passato”. Per esempio ci sono lunghi capitoli sul governo Renzi, sulla costruzione del Partito, sul progetto di socialismo che guardano ben avanti, non indietro. Se non citiamo Lenin o Mao, o meglio se non ci ricolleghiamo ai Maestri del proletariato internazionale che ci hanno lasciato insegnamenti imprescindibili per capire e combattere il capitalismo, come possiamo fare bene la lotta di classe? Se leggi attentamente i discorsi di Scuderi e degli altri dirigenti del PMLI, i suoi documenti e gli articoli del “Bolscevico”, vedrai che noi cerchiamo sempre di legare il marxismo-leninismo-pensiero di Mao alle condizioni concrete.
Ciascuna classe e ciascun partito cita i propri maestri, chi apertamente chi indirettamente. Noi non abbiamo paura a dire che i nostri sono Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao e non abbiamo intenzione di rinunciare alla loro bandiera rossa. L’esatto contrario di quanto hanno fatto i partiti revisionisti, in Italia e nel mondo, che hanno cestinato il marxismo considerandolo “roba vecchia” e oggi hanno completamente smarrito la bussola. Infatti si infognano sulla Costituzione del ’48, che però nasce come un compromesso al ribasso per il proletariato e che nei fatti non esiste più, pensa solo al presidenzialismo di fatto, all’indebolimento del parlamento, alla cancellazione di fatto dell’articolo 11, all’inserimento del fiscal compact.
Certo che dobbiamo entrare “nelle teste e nei cuori della gente” ma con un’alternativa valida al capitalismo. È compito degli autentici comunisti lavorare affinché il proletariato recuperi la sua coscienza di classe e si batta contro l’intero sistema di sfruttamento capitalistico. Ma se modificassimo la “fraseologia” cancellando i riferimenti al marxismo-leninismo-pensiero di Mao e al socialismo, non ti sembra che faremmo il gioco della borghesia, che ha interesse a far dimenticare il comunismo? Attento, compagno: storicamente, questa è la via che ha portato l’ex PCI a omologarsi al capitalismo trasformandosi infine nell’attuale PD.
Riguardo a Guevara e all’IS, non sappiamo se hai letto i documenti del PMLI in merito. Ti invitiamo a farlo perché la tua “critica” di appena due parole su questi temi molto importanti, soprattutto l’IS, lascerebbe intendere che ti basi più che altro sul “sentito dire” o che comunque non hai approfondito molto. Speriamo tu non ti sia fatto influenzare da avversari del PMLI. Se non è così ne siamo felici, ma non capiamo perché tu non abbia articolato meglio il tuo punto di vista, dandoci peraltro modo di chiarire le nostre posizioni.
Sull’IS ti invitiamo a leggere in via immediata la seconda parte del discorso di Scuderi dell’11 ottobre 2015 e l’editoriale “Spezzare la spirale guerra imperialista e attentati terroristici”, successivamente l’intero rapporto del compagno Erne alla 5ª Sessione plenaria del CC del PMLI. Da questi documenti capirai che noi non condividiamo per niente l’ideologia, la religione, il progetto di società e gli attacchi terroristici dell’IS contro i civili, tuttavia da coerenti antimperialisti ci opponiamo alla guerra che gli imperialisti americani, europei e russi stanno conducendo contro di esso per spartirsi il Medioriente. In questo senso appoggiamo la resistenza dell’IS per scacciare gli occupanti stranieri, ma giudichiamo gravissimi errori gli attacchi contro i civili, attacchi che comunque non cesseranno se non si ferma la guerra.
Su Guevara, puoi leggere il saggio di Scuderi: “Dove porta la bandiera di Guevara”. Comunque non ci pare che esista il pericolo di lasciare Guevara “agli avversari”, si tratta invece di riconoscere che è stato un importante rivoluzionario antimperialista, ma che il suo pensiero e la sua azione non erano marxisti-leninisti. Il problema è che i neorevisionisti e i trotzkisti ne hanno fatto un’icona da sostituire a Lenin e persino a Marx.
Speriamo di avere chiarito almeno in parte i tuoi dubbi. In ogni caso continuiamo a confrontarci. Facendo attenzione a non cadere nelle trappole del revisionismo e del riformismo, che non hanno mai portato i sinceri comunisti da nessuna parte.

1 febbraio 2017