Nel famigerato “giorno del ricordo”
Mattarella rilancia le bugie dei fascisti sulle foibe

In occasione del famigerato “giorno del ricordo”, il 10 febbraio, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, coerentemente con il suo essere democristiano e anticomunista, ha rilasciato una dichiarazione per rilanciare le bugie dei fascisti sulle foibe. A suo dire si è trattato di “feroci crimini”, di “una strage di italiani”, di “criminali pulizie etniche”. Le stesse menzogne sono state pronunciate dalla presidente della Camera Laura Boldrini alla vergognosa commemorazione alla Camera dove erano stati radunati ignari studenti di ogni ordine e grado, accompagnati dagli insegnanti.
Niente di più falso. In realtà nella zona di Trieste, in Istria, a Fiume e nella costa dalmata negli anni tra il 1943 e il 1945 furono giustiziati dei criminali fascisti da parte dei partigiani comunisti, ed emigrarono numerose famiglie di anticomunisti.
“All'origine di questi fatti stanno lo snaturamento dell'identità nazionale del popolo jugoslavo e dei suoi diritti, le vessazioni a cui è stato sottoposto dall'imperialismo, dal nazionalismo e dal fascismo italiano prima e, in seguito, dall'aggressione e dall'occupazione nazifascista”. Così come è detto ed è dimostrato dall'articolo de “Il Bolscevico” del 2005 “Sulla questione delle foibe: origine, storia, cause e responsabilità” che si trova sul sito del PMLI al seguente link http://www.pmli.it/questionefoibe.htm.

15 febbraio 2017