Rapporto Eurispes 2017
Il 48,3% delle famiglie non riesce ad arrivare a fine mese
Costrette a indebitarsi e a chiedere aiuto ai genitori

Nel corso degli ultimi dodici mesi, la situazione economica e sociale del Paese e delle famiglie popolari si è ulteriormente aggravata.
A certificarlo è il Rapporto Eurispes 2017 da cui emerge che quasi la metà delle famiglie non arriva a fine mese; la perdita del lavoro, insieme ai problemi di salute e ai debiti contratti per curarsi sospinge più masse crescenti di lavoratori, pensionati, cassaintegrati e precari verso la povertà assoluta.
In un anno i nuclei familiari in condizioni di povertà sono aumentati di un punto percentuale: erano il 47,3% del 2015.
Secondo Eurispes il 48,3% delle famiglie non riesce a far quadrare i conti e solo una famiglia su quattro riesce a mala pena a mettere via qualche risparmio. Per sbarcare il lunario il 44,9% delle famiglie italiane sono costrette a utilizzare i propri risparmi. Le rate del mutuo per la casa sono un problema per il 28,5% delle famiglie, ma va ancora peggio per chi è in affitto (il 42% vive con angoscia la scadenza del canone di locazione mensile). L’altro assillo è trovare i soldi per le spese mediche, una difficoltà economica per il 25,6% delle persone.
La situazione è diventata così drammatica da far aumentare del 10% anche le persone che non possono più permettersi di mantenere un animale domestico.
Gran parte delle famiglie in difficoltà economica, per far fronte all’affitto e alla rata del mutuo oltre a intaccare i risparmi si indebita o ricorre all'aiuto dei genitori. Il 32,6% degli intervistati da Eurispes si è fatto aiutare economicamente da mamma e papà, un altro 23% usa i nonni come asilo nido gratuito per i figli. Il 13,8% non potendosi permettere una vita autonoma è stato costretto a tornare a casa dai genitori; il 32,6% si è fatto aiutare da loro economicamente e il 23% gli ha affidato anche la cura dei figli per non dover pagare nidi privati o baby sitter.
Dall'indagine emerge che si può sprofondare nella povertà nel giro di poche settimane a causa di un licenziamento (76,7%) per una separazione o un divorzio (50,6%) per una malattia propria o di un familiare (39,4%) o per la perdita di un componente della famiglia (38%); ma anche a causa del gioco d'azzardo che nel corso degli ultimi anni è diventato una vera e propria piaga sociale, in continua espansione che colpisce il 38,7% della popolazione.
Non diminuisce l’analfabetismo digitale, che resta al 37% della popolazione compresa tra i 6 e i 75 anni che non sa usare il computer; la stessa quota registrata quattro anni fa, nel 2013, quando solo un terzo degli italiani tra i 14 e i 75 anni risultavano in grado di avere un uso spedito di internet, sia per atti amministrativi che per tutti gli altri possibili utilizzi.
Dal rapporto emerge anche che il 48% dei circa 11 milioni di ragazze e ragazzi nati fra gli anni Ottanta e Duemila, dà per scontato che per affrontare il futuro avrà bisogno dell’aiuto economico dei genitori, il 40% prevede che non guadagnerà uno stipendio pari a quello della generazione precedente ma rimane forte l'aspirazione a rendersi autonomi dalla famiglia per oltre il 64% dei 18-24enni.

22 febbraio 2017