Protestano le popolazioni della Maremma contro la Tirrenica
Migliaia di persone in piazza
Rossi va avanti a braccetto con Benetton

Sono scesi in piazza in migliaia alla manifestazione del 26 febbraio contro l'autostrada tirrenica, promossa alla vigilia della Conferenza dei servizi per il via libera al maxi progetto autostradale in Maremma. Due i cortei con 250 auto, il primo partito dal parco di via Giotto a Grosseto ed il secondo da Capalbio, nel corso dei quali i manifestanti con cartelli e bandiere di associazioni, comitati e partiti contrari al progetto, sono andati a convergere ad Orbetello, continuando la protesta in piazza Giovanni Paolo II. Ad opporsi a Governo e Regione, le associazioni di protezione ambientale Italia Nostra, Fai, Legambiente, Wwf, insieme a numerosi comitati territoriali (Comitato per la Bellezza, Rete per la difesa del territorio, Terra di Maremma, No Sat, Colli e laguna di Orbetello, Maremma viva, Forum ambientalista e altri ancora), hanno ribadito il no al progetto inutile e dannoso dell’Autostrada Tirrenica, sostenendo che l'unica soluzione possibile per loro è l'adeguamento della statale 1 Aurelia. In piazza anche i sindaci di Grosseto, di Orbetello, di Capalbio e di Magliano, tutti comuni interessati dal tragitto.
L’impatto devastante sul territorio
La larghissima opposizione all’opera converge su più criticità ambientali: un tragitto che insiste caparbiamente su l’area di Albinia a fortissimo rischio idrogeologico e che solo cinque anni fu devastata da una terribile alluvione; poco più a sud l’autostrada lambirebbe la meravigliosa laguna di Orbetello col suo ecosistema delicato e già provatissimo; successivamente sventrerebbe la frazione di Orbetello Scalo nella quale dovrebbero essere abbattuti molti edifici che contengono civili abitazioni e negozi. Inoltre le popolazioni si oppongono all’introduzione del pedaggio e alla profonda lacerazione del territorio provocata da un tracciato autostradale in larga parte non attraversabile, che finirebbe per mettere in ginocchio le uniche economie che trainano questa parte di Maremma, che sono agricoltura e turismo. Il tutto con sullo sfondo lo scempio di un paesaggio meraviglioso.
Governo e Regione tirano dritto nell’interesse di Benetton
Ad oggi però la Conferenza dei servizi ha già fatto scattare il conto alla rovescia per il via libera definitivo all’ennesima grande opera inutile, con due mesi di tempo per la decisione finale. Al momento a poco o nulla, tranne a compattare la popolazione contro il progetto, sono valsi i ricorsi sulla Via “a rate”, in otto lotti diversi, che non consente di valutare l’impatto complessivo, e sull’elusione di fatto della Valutazione di Incidenza pur in presenza di aree di pregio come i Monti dell’Uccellina, la Laguna di Orbetello, il lago di Burano e il Parco della Maremma. Stessa sorte per la forte denuncia di sottovalutazione dei delicati equilibri idrogeologici dei fiumi Albegna e Ombrone, ma non c’è da stupirsi: nemmeno i dati del traffico, attuali e futuri, che non giustificano una autostrada e la mancanza di un piano economico-finanziario , hanno fruttato qualche ripensamento a Rossi e compagnia. Resta invece aperta all’Ue la procedura di infrazione sulla concessione a Sat, Società Autostrade Toscane, ed in proposito è appena partito un esposto alla magistratura contabile e all’Anac da parte di alcuni senatori di Sinistra italiana poiché risulta incomprensibile “come alla soglia del 2020 si debba assistere a proroghe ultradecennali di concessioni autostradali senza evidenza pubblica, e al regalo ad un privato di un’infrastruttura pubblica come la Statale Aurelia, realizzata e mantenuta dai cittadini. Le incredibili difformità procedurali che caratterizzano l’iter dell’AutoTirrenica ci impongono di rivolgerci a Corte dei Conti e Anac, per chiarire se, come noi crediamo, ci siano violazioni su un progetto tra l’altro inutile, dannoso, e fuori dal tempo”. Protesta anche Legambiente che, a nome di tutte le associazioni ambientaliste, chiede al ministro Delrio e al governatore toscano Enrico Rossi, l’apertura di un tavolo di confronto al fine di aprire al più presto i cantieri per la messa in sicurezza dell’Aurelia, che ad oggi risulta una direttrice fondamentale ma con un asfalto in pessime condizioni, tante buche e pericolosissimi incroci a raso.
Rossi e la priorità alla grande e inutile opera
Qualche settimana prima della manifestazione, Enrico Rossi aveva risposto sui media ad una lettera di Tomaso Montanari che poneva alcune domande cruciali in merito alla costruzione dell’Autostrada Tirrenica. In quella sua risposta, oltre a non rispondere direttamente ad alcuna delle domande rivolte sul merito del tracciato, egli aveva anche definito “asini” gli abitanti della Maremma da anni organizzati in Comitati, poiché non avrebbero saputo interpretare “i superiori ideali dei loro governanti, i quali soli intendono le ragioni del progresso e della storia”. L’associazione Colli e Laguna, raccogliendo in sé tutta l’opposizione delle migliaia di persone che di lì a breve sarebbero scese in piazza contro l’Autostrada, ha risposto per le rime all'arrogante presidente appena fuoriuscito dal PD. Noi siamo d’accordo con loro; il tracciato non solo non risolve i rischi dal punto di vista idraulico e idrogeologico come sostiene Rossi, ma li aumenta sottraendo preziosa superficie alla cassa di espansione e creando ulteriori barriere nella zona alluvionata dell’Albinia, inoltre Rossi se ne infischia del fatto che una strada statale come l’Aurelia venga ‘regalata’ a una società privata, la SAT del Gruppo Benetton; così come non gli interessa che l’Europa abbia aperto una procedura di infrazione nei confronti del governo italiano sospettato di aver prolungato la concessione SAT senza seguire le procedure di legge, e che, se confermata, sarà pagata anch’essa dalla popolazione. Figuriamoci poi se la questione pedaggio, che ingrasserà i Benetton, possa essere per lui degna di qualche critica o ripensamento. Egli continua a ripetere da anni, come un dogma di fede, che “l’autostrada serve perché porta sviluppo e porta sviluppo perché serve”. Un’idea di marca reazionaria, che non intende assolutamente discutere. Ecco qual è la nuova politica di chi fuoriesce dal PD per costruire una “nuova sinistra”. Avanti dunque, in piazza, uniti per l’adeguamento dell’Aurelia, contro il progetto autostradale inutile, dannoso ed ultraspeculativo di Rossi e Benetton.

8 marzo 2017