Roma
Grillo contestato da attivisti dei movimenti per la casa
Il padre padrone del M5S protetto dalle camionette della polizia

“Volevamo parlare con Beppe Grillo, solo che oggi non gira liberamente per Roma: è costretto a farsi proteggere dai blindati”.
È il commento alla cocente delusione subita delle centinaia di attivisti dei movimenti per il diritto all’abitare che il 23 novembre hanno sonoramente contestato il padre padrone del M5S davanti al Teatro Flaiano nel centro di Roma.
Grillo è arrivato nella Capitale nella sua veste di uomo di spettacolo per mettere in scena il suo nuovo spettacolo “Insomnia”. Ad attenderlo ha trovato centinaia di senza casa con al seguito donne, anziani e bambini delusi dalle ingannevoli promesse dell'amministrazione capitolina guidata dalla sindaca Virginia Raggi in tema di politiche abitative.
Al grido: “L’insonnia è quella nostra, di chi non ha un tetto e non sa come arrivare a fine mese” la contestazione è iniziata davanti al Flaiano ma è stata subito allontanata dalle “forze dell'ordine” fino all’area pedonale di largo Argentina, mentre l’isolato che ospita il teatro veniva blindato da camionette della polizia. Una vera e propria “zona rossa” a protezione di Grillo accessibile solo ai residenti proprio come avviene durante le grandi contestazioni di massa contro i summit del G8.
I manifestanti hanno portato in strada delle casette di cartone a simboleggiare le baracche di plastica montate nel quartiere Portuense e destinate a ospitare le famiglie sgomberate a suon di manganellate e idranti questa estate da Piazza Indipendenza.
“Vogliamo case dignitose e non campi profughi per i poveri” hanno urlato a più riprese i manifestanti. Ma né Grillo né la Raggi sembrano disposti ad ascoltare le sacrosante richieste dei senza casa e ora sono costretti a nascondersi e a farsi difendere dai poliziotti.
Segno evidente che le masse popolari cominciano finalmente a prendere coscienza del grande imbroglio politico ed elettorale su cui il Movimento 5 Stelle ha costruito il proprio consenso e i “bagni di folla fra i cittadini” che fin qui hanno caratterizzato le uscite pubbliche di Grillo, Casaleggio, Di Maio e di tutta la cupola dei 5 Stelle potrebbero ben presto trasformarsi in altrettante contestazioni pubbliche.
In questi mesi, denunciano i manifestanti, la Raggi in nome della “legalità” e in combutta col nuovo Scelba Minniti ha criminalizzato e sgomberato con la forza gli occupanti di case confondendo ad arte la loro condizione con quella degli abusivi e del racket che si appropriano di case popolare senza avere alcun diritto. Nei giorni scorsi la Raggi è tornata alla carica e durante la presentazione del bilancio di previsione triennale del Comune ha sollevato di nuovo “il problema dei furbetti” delle case popolari invitandoli ad abbandonare spontaneamente gli appartamenti occupati. Mentre contro i veri “furbetti”, ossia i palazzinari, i grandi proprietari di immobili che speculano sulla pelle dei senza casa e vivono di rendita la sindaca pentastellata non ha nulla da dire.
“In tanti hanno sperato in Virginia Raggi e nell’amministrazione del M5S – commentano a fine manifestazione alcuni contestatori – ma molti di quegli stessi adesso stanno cambiando idea, si stanno rendendo conto che Roma non merita questo sindaco”. Da più parti non si capacitano della mancata disponibilità al confronto: «È evidente che i 5 Stelle hanno problemi a gestire questa città, forse per risolverli dovrebbero parlare con queste persone», dicono. E siccome questo primo anno e mezzo di giunta Raggi ha dimostrato che interloquire con la sindaca è difficile, gli attivisti hanno pensato bene di rivolgersi direttamente a Grillo. Solo che quest’ultimo non si è fatto vedere.
Insomma “Da quando è il M5S amministra diverse città, Grillo non fa più ridere” e la nuova amministrazione capitolina è capace solo di “costruire ghetti per i poveri e promuovere rastrellamenti etnici” rivendicando al tempo stesso di essere “diversi” da chi è venuto prima, rincarano la dose dal megafono i manifestanti.

29 novembre 2017