Contro l’aggressione squadristica di Forza Nuova
Partecipato corteo antifascista a Forlì
Presenza militante del PMLI

Dal corrispondente della Cellula “Stalin” di Forlì
Lunedì 11 dicembre si è tenuta a Forlì una partecipata manifestazione contro l’aggressione fascista di venerdì 8, quando una squadraccia di Forza Nuova ha aggredito a bastonate, colpendo il Segretario Fiom di Forlì e persino un agente di polizia in borghese, un gruppo di antifascisti che stava protestando per la presenza di un banchino della stessa organizzazione neofascista, facendo un cordone attorno ad essi. Gli squadristi giunti da Rimini a dar manforte al pugno di fascisti di Forlì, e arrivati di corsa bastoni in mano hanno creato scompiglio lanciando anche un fumogeno vicino ad una delle bancarelle presenti per il tradizionale mercatino di natale in Piazzetta della Misura.
Nei giorni successivi si sono moltiplicate le prese di posizione contro l’aggressione fascista e i sindacati confederali hanno indetto un corteo. Diverse prese di posizione però sono state di facciata, qualcuno addirittura ha accusato gli antifascisti di aver volutamente “provocato” Forza Nuova, qualcun altro ha condannato la “violenza di entrambe le fazioni”, ma la maggioranza ha giudicato inaccettabile l’aggressione fascista e invitato ad alzare la guardia contro i rigurgiti neofascisti che costituiscono un pericolo per la “democrazia”. Il sindaco PD di Cesena ha invitato il suo omologo forlivese Drei ad unirsi nell’antifascismo alla luce del regolamento approvato proprio a Cesena, così come anche nel Comune di Santa Sofia (nel forlivese), che dovrebbe (a parole) impedire ai fascisti di tenere iniziative di piazza mentre invece Forza Nuova continua tranquillamente a fare banchini. Drei ha risposto accettando e rilanciando uno sterile coordinamento provinciale antifascista istituzionale. Intanto, il giorno dopo è andato a Predappio ad inaugurare assieme al locale sindaco Pd Frassineti una mostra nella casa natale di Mussolini sui progetti di un museo fascista da realizzare nella ex sede della casa del fascio!
Deliri da parte degli squadristi di Forza Nuova che hanno detto di essersi difesi (a bastonate contro un presidio pacifico ...) e di Fratelli d’Italia che hanno appeso in centro una bandiera della Rsi con un cartello contro i “narco-comunisti”.
A scendere in piazza per ribadire che l’antifascismo non arretra di fronte alla violenza squadrista i sindacati confederali, in particolare la Fiom, anche di altre città come Cesena e Imola, particolarmente interessate visto che a essere colpito è stato proprio il Segretario della Fiom di Forlì, e poi l’Anpi e l’Istituto Storico della Resistenza, il Centro sociale “Casa Madiba” di Rimini, associazioni, partiti come il PD, PRC, MDP, e naturalmente il PMLI che ha sfilato tenendo alta la propria bandiera, tante associazioni e in fondo al corteo il nutrito e rumoroso spezzone degli studenti antifascisti.
Il PMLI ha manifestato contro l’aggressione di Forza Nuova, per mettere immediatamente al bando tutte le organizzazioni neofasciste alla quali non va concesso alcuno spazio, ma anche, come riportato nei 2 comunicati stampa inviati nei giorni precedenti, contro l’ipocrisia delle istituzioni borghesi a partire dal sindaco PD Drei (presente al corteo), e affinché non vengano comminate denunce agli antifascisti come invece sembra possa avvenire. La presenza del PMLI è stata citata dai siti internet www.forli24ore.it e www.forlitoday.it, quest'ultimo aveva pubblicato in parte il nostro comunicato di adesione.
Il corteo, composto da circa 600 antifascisti con alla testa lo striscione “No al fascismo”, è partito proprio dalla piazza teatro dell’aggressione e ha percorso il centro cittadino, passando per piazza Saffi dove furono impiccati diversi partigiani, per giungere in Piazza Ordelaffi dove ha sede la Prefettura e dove si sono tenuti i comizi conclusivi. Gli organizzatori, per bocca del segretario Uil di Forlì Luigi Foschi che ha aperto l’iniziativa, si sono guardati dal citare nella lista letta anche il PMLI fra coloro che avevano aderito, dando poi la parola a diversi rappresentanti tra i quali una dell’Anpi, uno degli studenti, un parroco, ma in particolare è stato importante quello di Giovanni Cotugno, Segretario cittadino della Fiom colpito proprio da una bastonata di Forza Nuova che ha detto chiaramente come il fascismo non sia un’opinione alla quale occorre lasciare spazio, ma un reato, e in quanto tale va perseguito. Ricostruendo i momenti dell’aggressione ha denunciato sia come gli squadristi siano potuti arrivare sul posto armati di bastoni ma anche come abbiano potuto rimanere, sempre con i bastoni in mano, anche dopo l’aggressione e all’arrivo della polizia a supporto dei pochi agenti presenti inizialmente.
Da sottolineare però la completa assenza di denunce politiche, non solo a livello nazionale per le politiche razziste oramai sempre più prassi anche della “sinistra” borghese oltre che dell’accondiscendenza delle istituzioni borghesi verso i gruppi neofascisti, ma anche per quanto riguarda le responsabilità a livello locale per quel che riguarda la concessione di spazi pubblici ai gruppi neofascisti; nulla è stato detto nemmeno su Predappio dove si è appena aperta una mostra nella casa natale di Mussolini in cui vengono esposti i progetti del museo fascista che troverà spazio nella ex sede della casa del fascio, denuncia che avrebbe spiazzato il diretto interessato, cioè il sindaco Drei presente alla manifestazione e anche all’inaugurazione due giorni prima della mostra a Predappio.
Al termine dell’iniziativa un gruppo di studenti e altri antifascisti hanno ripreso il corteo per tornare in piazza Saffi e continuare lì con un presidio.
La manifestazione è stata molto importante in quanto ha dimostrato ancora una volta come sia profondo il legame con l’antifascismo e ha dato una forte risposta immediata agli squadristi.
Bisogna dar vita a un largo e conseguente fronte unito antifascista per mettere al bando le organizzazioni neofasciste e neonaziste senza illudersi che siano le istituzioni e le “forze dell’ordine” a farlo. Quest'ultime le tollerano quando proprio non le agevolano, mentre le masse le ripudiano!

13 dicembre 2017