Comunicato della 6a Sessione plenaria del 5° CC del PMLI

Il 14 gennaio 2018 si è tenuta a Firenze la 6a Sessione plenaria del 5° Comitato centrale del PMLI, presieduta dal Segretario generale del Partito, compagno Giovanni Scuderi.
La Sessione, aperta dal canto de “Il Sole Rosso”, aveva all’ordine del giorno il fondamentale tema: “La situazione del PMLI, i nostri problemi e la lotta contro il capitalismo, per il socialismo”.
 

Il discorso di Scuderi
Sul tema, il compagno Scuderi ha tenuto un forte, appassionato e magistrale discorso che, per la sua lucidità marxista-leninista e il suo contenuto di fondamentale importanza per il presente e il futuro del Partito, è stato unanimemente esaltato dai partecipanti alla Sessione come una lezione di marxismo-leninismo-pensiero di Mao, di respiro e valore congressuale, in mancanza delle condizioni per celebrare il 6° Congresso nazionale.
Il discorso mette a fuoco il passaggio “assai delicato” attraversato dal Partito, motivato fondamentalmente dai tre vecchi problemi ancora irrisolti: quello economico, l’allargamento del gruppo dirigente centrale e il radicamento locale. C’è una grave contraddizione fra l’accettazione della linea e delle indicazioni del Partito e la loro non applicazione. È perciò assolutamente necessario, afferma il compagno, “sedersi attorno a un tavolo e discutere i tre elementi che compongono la parola d’ordine ‘Studiare, concentrarsi sulle priorità, radicarsi’ e per ciascuno di essi stabilire cosa fare, tenendo presente la situazione concreta in cui si opera, le forze che disponiamo e il principio più qualità e meno quantità”. Aggiungendo: “La linea politica del PMLI non è un’arma da contemplare e apprezzare, ma un’arma di combattimento del 21° secolo.”
Per radicarsi occorre portare la linea del Partito alle masse lavorando nei luoghi di lavoro e di studio e nei movimenti di massa, “perché è in questi luoghi e in questi movimenti che si orientano le masse in un senso o in un altro, che avviene lo scontro delle idee e delle proposte, che possiamo trovare consensi e alleati per spostare i movimenti il più avanti possibile politicamente”. La priorità va data al fronte sindacale e studentesco, ma anche al fronte femminile vista l’esplosione di “Non una di meno”.
Il Segretario generale, riaffermando che il PMLI ha una testa da Gigante Rosso, fuori testo ha voluto specificare che essa è il prodotto del lavoro di tutti i membri del CC e dell'UP, non solo di quella sua. Da qui la responsabilità e il dovere di tutti i dirigenti nazionali del PMLI di svolgere bene il proprio lavoro e di migliorarsi costantemente.
Cogliendo l'occasione del 50° Anniversario della Grande Rivolta del Sessantotto, il Segretario generale invita a “mantenere e trasmettere ai nuovi militanti del PMLI lo spirito, la determinazione, la combattività, il coraggio e l’iniziativa con le quali i primi pionieri del PMLI hanno affrontato e smascherato pubblicamente i falsi comunisti”, invito accolto dalla Sessione con un grande applauso.
Fare bilanci critici e autocritici periodici è essenziale, ha insistito il compagno Scuderi. Per migliorare il lavoro del Partito occorre innanzitutto “migliorare la militanza e la qualità delle Istanze intermedie e di base”, lodando come buon esempio il caso della Cellula “Stalin” di Catania fra gli applausi. In questo devono essere in prima fila i membri del CC, soprattutto nello studio dei problemi che si trovano ad affrontare.
Il discorso ha trattato la questione dell’ammissione al PMLI di chi non condivide parti della linea del Partito e quella dell’accorpamento dei comuni locali, avanzando proposte approvate dal CC.
L’indebolimento numerico del Partito negli ultimi due anni non ha però intaccato la sua forza e combattività sui piani ideologico, politico, propagandistico e giornalistico, dimostrate dall’impegno e dalle iniziative per il referendum costituzionale del 4 dicembre, per smascherare il governo Gentiloni e per commemorare il Centenario della Rivoluzione d’Ottobre. Un’autorevolezza crescente dimostrata anche dai documenti sulle elezioni regionali in Sicilia, sul referendum sull’autonomia in Lombardia e in Veneto e sul movimento LGBTQI. Lunghi e calorosi applausi sono stati indirizzati alle compagne e ai compagni di base che hanno dato l'anima per celebrare il Centenario della Rivoluzione d'Ottobre. Applausi hanno accompagnato l’augurio del Segretario generale alle compagne e ai compagni dell’Emilia-Romagna che la successiva domenica del 21 gennaio commemoreranno Lenin davanti al suo busto a Cavriago.
Il discorso fa il quadro sull’esistenza nel mondo di partiti che si definiscono comunisti, chiedendosi quanti meritano tale appellativo. Di certo non quelli degli Stati sedicenti socialisti. Ribadendo però che siamo disponibili a qualsiasi partito straniero voglia confrontarsi con il PMLI e siamo pronti, salvo eccezioni, all’unità d’azione con i partiti italiani con la bandiera rossa e la falce e martello.
Il discorso analizza a fondo l’attuale condizione del capitalismo italiano e sottolinea che esso significa disuguaglianze sociali e territoriali anche guerra e fascismo, tanto più oggi che Renzi vuole completare l’instaurazione del regime neofascista di Gelli, Craxi e Berlusconi nonostante la sconfitta referendaria. “Il capitalismo italiano,” precisa il compagno Scuderi, “… va spazzato via per non avere mai più guerre imperialiste, fascismo, disuguaglianze sociali e territoriali”. Pertanto al primo posto della nostra piattaforma rivendicativa vanno messi i diritti sociali nel seguente ordine: lavoro, casa, salute, pensioni, istruzione. Dobbiamo impegnarci affinché il PMLI diventi il partito portabandiera del lavoro, e lavorare nella Cgil, nei “sindacati di base” solo dove sono maggioritari, tenendo ferma la strategia del Sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati. In proposito, il compagno Scuderi ha sottolineato: “Non esiste un algoritmo, cioè una formula matematica informatica, capace di cancellare le classi e i conflitti di classe, e quindi la rivoluzione proletaria.”
A proposito delle elezioni politiche del 4 marzo, il discorso mette in luce le contraddizioni delle liste a “sinistra” del PD, a partire da Liberi e uguali e Potere al popolo, che non escono dai limiti della Costituzione borghese. L’astensionismo è il nemico comune di tutti i partiti in tornata, perciò le Istanze di base dovranno concentrare tutto il lavoro politico nella campagna elettorale, centrata sulla parola d’ordine: “Solo il socialismo può cambiare l’Italia e dare il potere al proletariato”.
In conclusione, il compagno Scuderi ha ricordato il bicentenario della nascita di Marx, che cade il 5 Maggio, in occasione del quale saranno realizzati un manifesto, un numero speciale de “Il Bolscevico” e un dvd sulla sua vita e opera. Le Istanze di base dovranno impegnarsi per tenere almeno un banchino o volantinaggio. Il Segretario generale ha invitato, applaudito, a farsi ispirare dalla “eccezionale ed esemplare vita di Marx” per affrontare gli attuali problemi del Partito.
 

La discussione
È seguito un vivace e ricco dibattito e confronti di opinioni, in cui è stato particolarmente significativo il contributo dei compagni cofondatori del Partito, già esaltati in apertura del discorso per la loro esperienza politica marxista-leninista e il loro esempio. Unanimi il ringraziamento al Segretario generale per il lavoro svolto e la condivisione del discorso – che compagni hanno definito “non di ordinaria amministrazione”, un esempio di sintesi e di come concentrarsi sulle priorità – nell’analisi dello stato del Partito, della situazione nazionale, delle misure per risolvere i problemi aperti e delle questioni inedite che affronta. Un discorso da studiare e ristudiare a livello collettivo e individuale, da applicare e far applicare, sulla base del quale fare bilanci critici e autocritici della propria militanza ai quali far seguire un’applicazione concreta della linea del Partito.
Più interventi hanno sottolineato le peculiarità proletarie rivoluzionarie del PMLI rispetto al riformismo e all’elettoralismo e ribadito che occorre risolvere la contraddizione fra l’accettazione della linea e la sua non applicazione, avere un quadro chiaro delle priorità, puntare più sulla qualità che sulla quantità, migliorare lo studio della situazione concreta, ancora insufficiente, formulare programmi tattici adeguati ai problemi affrontati e lavorare seriamente per trasformare la propria concezione del mondo, essere allievi delle masse. Il Segretario generale è intervenuto a più riprese, in particolare per sottolineare ancora una volta l’importanza di stabilire delle priorità e curare lo studio, per evitare di cadere in un lavoro poco approfondito e discontinuo. Ha ripetuto con forza: “Dobbiamo studiare, studiare, studiare”.
Diversi compagne e compagni hanno presentato autocritiche franche e leali sul loro lavoro, meritandosi il caloroso ringraziamento del Segretario generale per avere espletato questo diritto-dovere marxista-leninista, assieme all’invito a chi non l’ha fatto a scuotersi, o risvegliarsi, a fare l'autocritica.
Si è parlato anche dell'uso della tecnologia e di strumenti telematici come i social network, su cui il Partito non è contrario, purché non se ne abbia una visione idealista, ricordando che essi riflettono anche una certa concezione dei rapporti e della fruizione della tecnologia, in ogni caso anche sul piano della propaganda occorre concentrare le forze a disposizione sulle priorità. Per il PMLI conta comunque anzitutto e soprattutto il rapporto diretto con le masse.
 

Le conclusioni e le decisioni
Nelle sue conclusioni, il compagno Scuderi, rilevando la compattezza ideologica e politica del CC, ha definito la 6a Sessione uno “sprone fortissimo a tutto il Partito a serrare i ranghi, a migliorarsi, a radicarsi, a studiare”, ricordando che Mao non smise di studiare nemmeno sul letto di morte. La priorità dello studio individuale e collettivo va ora al Documento elettorale del CC, ai programmi e candidati degli altri partiti, soprattutto quelli a “sinistra” del PD per parlare in primo luogo a chi è più vicino alle nostre posizioni e tenendo presente che i nostri interlocutori principali sono il proletariato e gli studenti.
Ha spronato a stare “pancia a terra per quanto riguarda la nostra campagna astensionista, non perdere un solo giorno, una sola occasione e, quando è possibile, se le forze ci sono, se le priorità lo consentono, affrontiamo anche il dibattito pubblico dalle liste di “sinistra”, andiamo nella tana del lupo e presentiamo le nostre posizioni”. Inoltre ha invitato il Comitato lombardo a redigere al più presto un documento sulle elezioni regionali in Lombardia che si svolgeranno assieme a quelle politiche, e ha rivolto un elogio alle compagne e ai compagni milanesi e lombardi che sono sempre in piazza, seguito da un calorosissimo applauso.
La campagna elettorale è un’“ottima occasione per farsi conoscere e per arrivare alle masse”, specie ora che la sinistra di PRC e PCI non accetta la rinuncia della falce e martello nel simbolo di Potere al popolo, è anche un’“occasione per chiarire quali sono le due linee che si affrontano in campagna elettorale: la linea borghese e la linea proletaria, uno spartiacque che politicamente significa capitalismo da una parte e socialismo dall’altra”. Quasi tutte le liste, ha aggiunto, “hanno messo a fuoco il problema del lavoro, ma è tutto un bluff” lasciando intatto il capitalismo.
Il compagno Scuderi ha chiarito che l’approvazione del discorso “è un punto di partenza, adesso si tratta di metterlo in pratica e su questo ci misuriamo collettivamente e individualmente per quanto riguarda la coerenza e il lavoro concreto”. A partire dal riunirsi intorno a un tavolo per discutere la suddetta parola d’ordine, subito dopo la campagna elettorale, essenziale per dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso.
Il Segretario generale ha infine ringraziato la Commissione di organizzazione del CC e le compagne e i compagni “che hanno lavorato splendidamente” per rendere possibile la Sessione.
Il CC ha approvato alcune risoluzioni interne sul rafforzamento del gruppo dirigente centrale e della Redazione centrale de “Il Bolscevico”, sull’ammissibilità al PMLI di chi non condivide certi punti della sua linea purché ne accetti lo Statuto, il Programma generale e la linea astensionista e osservi il centralismo democratico e sulla contrarietà del Partito all’accorpamento dei comuni, in generale, perché ciò restringe la democrazia borghese e rende più difficile il controllo degli eletti da parte delle masse; ha nominato la Commissione per la stesura del Comunicato della 6a Sessione plenaria; ha stabilito l’oratore della Commemorazione di Mao del 2019, confermando oratore e tema di quella del 2018.
Il canto corale de “L’Internazionale” ha chiuso la Sessione. In apertura della Sessione il massimo dirigente del Partito aveva detto: “Buongiorno, compagne e compagni, diamo una bella pennellata di rosso al 14 gennaio 2018 che rimanga nella memoria del nostro amato Partito e dia a tutti i militanti del PMLI nuove energie e nuovi spunti per avanzare sulla via dell'Ottobre verso l'Italia unita, rossa e socialista”. E così è stato.
Dopo la Sessione si è svolto un ricco e gustoso pranzo collettivo in un clima fraterno e gioioso.

17 gennaio 2018