Tra i parlamentari M5S un banchiere, un massone, un estimatore di Mussolini e voltagabbana ex PdCI, Idv, Mpa, PD

Fra i 342 “onorevoli cittadini” che il Movimento 5 stelle è riuscito ad eleggere fra Camera e Senato, in massima parte esponenti della media e piccola borghesia, liberi professionisti, ufficiali dell'Esercito e giovani rampanti, ci sono anche diversi parlamentari voltagabbana la cui storia politica e professionale fa letteralmente a cazzotti con la tanto sbandierata “onestà” e “trasparenza” codificata dai Cinquestelle nel codice etico.
È il caso ad esempio della neosenatrice calabrese Silvia Vono che nel recente passato ha presieduto un circolo dell'Italia dei Valori, è stata assessora a Soverato con il “centro-sinistra” e nel 2014, alle ultime regionali, ha sostenuto la candidatura di una esponente PD.
Poi c'è la deputata Vittoria Casa da Bagheria, ex segretaria del PD nel suo paese e anche assessora alle Politiche sociali con il “centro-sinistra”.
A Palazzo Madama troviamo anche Francesco Mollame , dieci anni fa si era candidato a sindaco di Partinico per l'Mpa di Raffaele Lombardo. Mentre alla Camera c'è Filippo Perconti , ex Mpa ed estimatore di Benito Mussolini tant'è che nel 2011 durante un'assemblea pubblica del movimento autonomista Perconti ringraziò pubblicamente il duce per aver costruito i collegamenti ferroviari siciliani.
Vicino ai neofasciti anche Marinella Pacifico neoeletta senatrice, insegnante all'istituto tecnico “Ramadù” di Cisterna di Latina; nemica dei lavoratori e apertamente schierata contro i sindacati che, a suo dire, “andrebbero eliminati”, convinta No Vax ma soprattutto alleata dei neofascisti di Casa Pound con cui il 20 luglio scorso ha manifestato insieme al grido di “Littoria” e con tanto di saluto romano per impedire il cambio del nome del parco cittadino intitolato ad Arnaldo Mussolini a favore di Falcone e Borsellino.
Quindi Giuseppe Auddino già candidato nel 2010 alle comunali di Polistena (Reggio Calabria) con una lista di falsi comunisti denominata “Rilanciamo Polistena” sotto il simbolo della falce e martello.
Mario Perantoni avvocato civilista sassarese, eletto nel collegio uninominale del Nord per la Camera dei deputati, ex dirigente locale dei Comunisti italiani di Cossutta, già candidato nel 2010 per una poltrona nel consiglio provinciale con la coalizione di “centro-sinistra” appoggiata dai comunisti italiani.
Porte della Camera dei deputati spalancate anche per Paolo Lattanzio , ex candidato alle comunali del 2009 per il consiglio della circoscrizione Carrassi-San Pasquale di Bari a sostegno dell'allora sindaco Emiliano, oggi porta in dote al M5S oltre 50mila voti nel collegio uninominale di Bari e per questo è certamente ben voluto da Di Maio.
Festeggia la sua elezione al Senato con oltre 121mila voti, il 46 per cento dei voti validi del collegio uninominale di Bari, anche Gianmauro Dell'Olio finito nella bufera perché socio in affari del capo di gabinetto della Regione, Claudio Stefanazzi, uomo di fiducia del governatore Emiliano. Punto di incrocio e di affari è la Nextnow srl, società di consulenza per aziende e fondi di investimento nel settore delle energie rinnovabili, eolico e solare in testa, conta tre soci i fratelli Gioacchino e Gianmauro Dell'Olio e poi proprio Stefanazzi.
Festeggia anche Ruggiero Quarto , eletto all'uninominale del Senato numero tre di Andria, con oltre 108mila voti (il 46 per cento dei voti validi) nonostante il suo diretto coinvolgimento nel progetto della Trevi Energy per realizzare un parco eolico off shore da 50 turbine nel golfo di Manfredonia. Progetto da sempre osteggiato dal Movimento 5 Stelle locale ma ideato nel 2007 proprio sulla base di uno studio geosismico firmato da Geoprospector srl, società dei fratelli Alberto e Ruggiero Quarto.
Alla schiera dei voltagabbana pentastellati eletti in parlamento appartengono anche
Emilio Carelli , dopo una vita passata alla corte di Belusconi, l'ex direttore di SkyTg24 con un annuncio su Facebook ha confermato la sua candidatura coi 5 Stelle. Dal 2008 è membro della Fondazione Italia USA, dal 2013 Vicepresidente di Confindustria Radio TV. Dal 2014 Presidente della Fondazione Gigi Ghirotti e dal 2013 a febbraio 2017, inoltre, è stato Direttore del Master in Giornalismo Digitale presso la Pontificia Università Lateranense. Quindi Giorgio Trizzino , direttore medico dell'Ospedale dei Bambini Di Palermo eletto a Montecitorio, e il bancario ora neosenatore Steni Di Piazza . Entrambi ex militanti della sinistra DC Siciliana di Piersanti Mattarella (ucciso dalla mafia nel 1980) e poi del fratello Sergio, attuale Capo dello Stato, con cui sono tutt'ora in stretti rapporti. In particolare Steni Di Piazza all'inizio degli anni Novanta, quando Sergio Mattarella era commissario del partito e poi ministro dell'Istruzione, è stato eletto con la DC in consiglio comunale a Palermo. Il suo primo contatto con M5s risale al 2014, quando i 14 deputati regionali M5s gli affidano un fondo di garanzia, frutto della rinuncia di parte del loro stipendio, per sostenere il microcredito per piccole e medie imprese.
Senza dimenticare i 9 fra deputati e senatori appena eletti nelle liste del Movimento 5 stelle ma già espulsi durante la campagna elettorale per aver violato il regolamento interno.
Su tutti spicca il caso di Emanuele Dessì , imprenditore eletto nel listino proporzionale del collegio Lazio 3, inquilino di una casa di proprietà del comune per la quale paga un canone irrisorio di sette euro al mese, picchiatore di giovani immigrati romeni nonché coprotagonista di video dance insieme a un membro del clan Spada di Ostia, Domenico detto “Vulcano”, condannato per usura ed estorsione. La sua espulsione dal Movimento è durata meno di due settimane e appena eletto è stato già reintegrato da Di Maio.
Insieme a Dessì è stato eletto anche l'ex massone Catello Vitiello nonostante fosse stato espulso. Ha infatti vinto nel collegio uninominale di Castellammare di Stabia dove ha ottenuto il 46,58% dei voti. Per il momento ha dichiarato all’Adnkronos di voler ricucire con i vertici M5s: “Sono in attesa”, ha dichiarato dopo l’elezione, “di capire che posizione assumeranno i 5 Stelle nei miei confronti, vorrei tanto ricucire con loro. In parlamento dovrò fare una scelta, che potrebbe essere quella del gruppo Misto. Faccio presente però che ad oggi non mi è stato notificato alcun provvedimento di espulsione. La mia esclusione è avvenuta a mezzo stampa”. Secondo Vitiello, il suo è un “malinteso” e assicura, almeno per ora, che non si presterà al “mercato delle vacche” in parlamento: “Ogni mia scelta politica sarà orientata al bene del mio territorio”. E dunque niente dimissioni!
Un caso a parte è quello della deputata Giulia Sarti : blindata da Di Maio nel collegio uninominale di Rimini che si era autosospesa dal Movimento dopo aver denunciato l’ex fidanzato e collaboratore per aver truccato i rimborsi. I probiviri stanno ora valutando la sua posizione ma hanno già anticipato che “molto probabilmente sarà reintegrata”. Poi c'è Andrea Cecconi altro deputato uscente espulso per il caso rimborsopoli, è stato eletto nelle Marche dove ha battuto addirittura l’ex ministro dell’Interno Pd Marco Minniti. Ha già messo le mani avanti ribadendo che sosterrà il Movimento “da esterno” finché siederà alla Camera.
Poi c'è Silvia Benedetti deputata uscente espulsa per il caso rimborsopoli ma rieletta, ha sempre negato di aver truccato le ricevute. Eletta nonostante la cacciata dal Movimento, continua con il silenzio stampa. I vertici non hanno più avuto sue notizie e dubitano che sia pronta a dimettersi.
Segue Antonio Tasso cacciato dal Movimento perché condannato in primo grado nel 2007 per aver spacciato compact disk piratati. Eletto nel collegio uninominale Manfredonia – Cerignola della Camera ha già confermato che non ha nessuna intenzione di dimettersi. Invece Salvatore Caiata , il presidente del Potenza Calcio, dopo essere stato presentato come uno dei “volti” e nomi di punta in corsa per i collegi uninominali addirittura da Luigi Di Maio, è stato espulso perché indagato per riciclaggio a Siena. E’ stato eletto a Potenza con 60.706 preferenze (42,7% dei voti). Nei giorni scorsi ha detto di non voler rinunciare alla poltrona: “Ho fiducia affinché la cosa si possa ricomporre velocemente in modo che possa tornare all’interno del Movimento”, ha detto.
All'assemblea del Senato prenderà parte anche Carlo Martelli capolista eletto in Piemonte anche se era stato espulso per il caso rimborsopoli. Se ai tempi delle polemiche aveva detto di essere pronto a fare un passo indietro, nei giorni scorsi a la Stampa ha dichiarato: “Le dimissioni? Non so ancora cosa farò. È troppo presto e non escludo nessuna soluzione. Ho appena ricevuto l’ufficialità della nomina, quindi mi prenderò del tempo per valutare e decidere: questa è l’unica certezza”.
Tornano rispettivamente a Palazzo Madama e Montecitorio anche Barbara Lezzi e Emanuele Scagliusi entrambi coinvolti nel ciclone rimborsopoli per alcuni bonifici non versati.
Chiude Maurizio Buccarella senatore uscente rieletto a Palazzo Madama per la Puglia. Cacciato anche lui per il caso rimborsopoli ora è in una botte di ferro perché, ha dichiarato: “Adesso entro in Senato e non voglio iscrivermi in gruppi diversi dal M5s e pertanto verrò assegnato al gruppo Misto. La mia intenzione è di continuare il lavoro fin qui fatto in Parlamento e sostenere l’azione politica del M5S. Le mie eventuali dimissioni (qualora ritenessi di presentarle) credo non avrebbero comunque senso poiché nella mia circoscrizione non ci sarebbero sostituti che potrebbero subentrare al mio posto perché già tutti eletti”.

28 marzo 2018