Carpi
6 in condotta a studente che contesta l'alternanza scuola-lavoro

Se qualcuno aveva dei dubbi sulla natura della controriforma scolastica “Buona scuola”, sull'alternanza scuola-lavoro e sui suoi effetti tutti a vantaggio dello sfruttamento capitalistico, nel quadro della fascistizzazione della scuola pubblica, l'ultima storia che arriva da Carpi non lascia più molte illusioni sulla natura anti popolare di questa riforma. L'ennesima vittima di regime della legge 107 è un giovane studente di 17 anni, al quarto anno dell'Itis Da Vinci di Carpi, il quale si è visto schiaffare un penalizzante 6 in condotta dal consiglio di classe, per una sua affermazione, un post pubblicato sul proprio account Facebook, nel quale muoveva delle aspre critiche all'alternanza scuola-lavoro a cui la scuola lo aveva sottoposto.
Questo è bastato ai caporioni del consiglio per fare di lui un capro espiatorio per tutte quelle studentesse e studenti che osano mettere in discussione il sistema dell'alternanza, le politiche della dirigenza scolastica, e l'asservimento schiavista al capitalista di turno. Perché questo è il nocciolo della questione, che ha portato il ragazzo a denunciare il suo periodo di alternanza e per questo è stato punito, una punizione tra l'altro incostituzionale visto che all'articolo 21 della Costituzione sancisce che: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. Un diritto che a quanto pare è andato a farsi benedire nel nome della fascistizzazione dello Stato e degli interessi della borghesia, un ultimo tassello che dimostra come ormai la Costituzione democratico-borghese del 1948 sia solo carta straccia per l'attuale regime neofascista.
Nel post incriminato lo studente denunciava, il sistema dequalificante e di sfruttamento a cui è stato sottoposto nelle tre settimane di alternanza che dovevano accrescere e arricchire le sue esperienze da affiancare agli studi. Nella cruda realtà lo studente si è ritrovato a lavorare in catena di montaggio con una mansione molto semplice, premere un bottone e mettere un'etichetta.
Un lavoro estremamente ripetitivo e poco formativo, lui e il suo compagno di stage, hanno anche richiesto di poter affiancare e seguire il lavoro degli ingegneri, ma gli è stato tassativamente vietato. Così nei fatti per settimane questi ragazzi non hanno imparato nulla di formativo mentre finivano per fornire manodopera completamente gratuita all'azienda per cui hanno lavorato, costando zero al padrone e facendogli risparmiare l'assunzione di un lavoratore “regolare”, che seppur pagato con un salario di fame non sarà mai ridotto allo stato di uno studente schiavo offerto gratuitamente dalla scuola dei padroni.
Il PMLI, che esprime la propria solidarietà allo studente colpito dal repressivo voto in condotta, da sempre ha denunciato lo sfruttamento dell'alternanza scuola-lavoro e la fascistizzazione della scuola attraverso la Buona scuola, e ancora una volta rivendica la completa abolizione dell'alternanza e della legge 107 che nella pratica si sono dimostrate una fucina di oppressione e schiavitù delle masse studentesche.
 
 
 
 

11 aprile 2018