Fico: “Siamo diventati Stato. Oggi rivoluzione significa dialogo e pazienza”

 
Comodamente appollaiato sulla poltrona di presidente della Camera, quando non impegnato nello show di girare per Roma in autobus, s'intende, Roberto Fico è per ora fra gli esempi viventi della normalizzazione e istituzionalizzazione del Movimento 5 Stelle, lui che vantava i suoi trascorsi movimentisti e le sue radici a sinistra.
Nella sua intervista al Fatto Quotidiano del 31 marzo ha perfettamente illustrato la nuova linea del Movimento: “oggi rivoluzione significa cambiamento, costruzione, dialogo, pazienza”, ha detto, quindi non più protesta e lotta, ma delega in bianco ai deputati e ai possibili ministri al seguito del “capo politico” Di Maio e al sempre presente dietro le quinte Beppe Grillo. E così si giustifica pure l'inaccettabile concessione a Forza Italia per l'elezione della berlusconiana di ferro Casellati alla presidenza del Senato, perché per Fico “si è agito nella democrazia”, leggi nella prassi spartitoria borghese. Sì perché l'evoluzione del M5S vede ora “i cittadini che diventano Stato”... cioè il M5S che si mette alla guida dello Stato capitalista per fare gli interessi del padronato che Di Maio ha tanto coccolato nei mesi precedenti le elezioni, ottenendo in cambio l'endorsement entusiasta di Confindustria e Marchionne all'indomani del 4 marzo. Ah, sembrano passati secoli da quel famoso “apriremo il parlamento come una scatoletta di tonno”!
Nulla di nuovo sotto il cielo dell'opportunismo piccolo-borghese: il M5S ha fatto esattamente la fine che avevamo previsto, una volta sentito il profumo di poltrona di voerno ha accantonato la protesta per il cambiamento, ma era inevitabile non trattandosi di un movimento rivoluzionario anticapitalista. Se non si ha un progetto di radicale cambiamento della società, cioè di abbattimento del capitalismo, l'unica fine possibile è finirne ingoiati e corrotti. Anzi, ora i pentastellati scalpitano per ritagliarsi quanto più spazio possibile al suo interno inciuciando come consumati politicanti. La base del M5S che aspira veramente al cambiamento si merita ben altro.

18 aprile 2018