Nel quartiere di San Giusto a Scandicci (Firenze)
PRESIDIO E MOBILITAZIONE ANTIFASCISTA CONTRO L'APERTURA DEL COVO DI CASAPOUND
Striscioni ai balconi dei residenti contro le camicie nere. Volantinaggi e affissioni a tappeto per informare i residenti. Lanciata una raccolta firme
Il sindaco piddino Fallani deve contribuire attivamente alla chiusura del covo fascista

Redazione di Firenze
Dopo dieci giorni ad alta tensione tra molti scandiccesi antifascisti e i fascisti di Casapound, sabato 12 maggio ha avuto luogo nel quartiere di S. Giusto l'inaugurazione della sede del partito di estrema destra.
Un covo fascista in una via che infanga la memoria di Elio Chianesi, comandante dei GAP (Gruppi di azione patriottica) Medaglia d'oro al valore militare, proprio giustiziato dai fascisti nel '44, che oltraggia la città di Scandicci, protagonista delle storiche barricate del 1921 per fermare l'avanzata fascista, e Firenze Medaglia d'oro alla Resistenza.
Un partito, quello di Casapound, da sempre apologo del fascismo e fautore dell'odio razziale, tipici dei peggiori squadristi.
Un quartiere residenziale si è ritrovato completamente militarizzato da poliziotti, carabinieri, digos e polizia municipale per permettere ad alcune decine di squadristi neri provenienti da varie parti della Toscana, di fare un comizio politico davanti alla nuova sede in mezzo a via Chianesi, per l'occasione interdetta alla circolazione e al parcheggio dei veicoli fin dal giorno prima.
Una vergognosa esibizione con alla testa il responsabile fiorentino Saverio di Giulio e il responsabile di Scandicci Matteo Daddi durante la quale sono state cantate canzoni del ventennio mussoliniano, oltre all'inno di Mameli con tanto di saluti fascisti alla quale però tanti residenti antifascisti si sono opposti anche esponendo con coraggio ai balconi striscioni con scritto: “Io sono antifascista”, “Casa antifascista”, “Oggi niente parcheggio, domani niente libertà” oppure mandando ad alto volume dal proprio appartamento canzoni come “Fischia il vento” e “Bella ciao” per disturbare il comizio sottostante.
A meno di 100 metri, alle 15, diversi abitanti, alcuni del Comitato antifascista di Scandicci ma anche da Firenze, si sono dati appuntamento alla Casa del popolo/Circolo Arci di San Giusto per un presidio di protesta organizzato dalla sezione “Sergio Fallani” dell'Anpi di Scandicci al quale hanno aderito Arci, Cgil, Pd, Si, MdP. Presente anche il sindaco piddino Sandro Fallani, il partigiano Moreno Cipriani, ex gappista e amico di Chianesi, vari rappresentanti dell’Anpi e dell’associazionismo locale. In tanti hanno preso la parola per ricordare i valori dell’antifascismo, ma anche per intonare “Bella Ciao” e cori popolari. Sono stati distribuiti volantini e brochure, non solo per ricordare la Resistenza, ma anche per spiegare la storia di CasaPound ed i reati di cui si sono macchiati, anche recentemente, i suoi militanti. Era attivo anche un gazebo per la raccolta firme lanciata per chiedere alla prefettura di Firenze e al sindaco di Scandicci la chiusura del covo fascista. Tante le firme raccolte anche la mattina stessa durante il mercato settimanale in centro a Scandicci. Significativa la partecipazione al presidio della figlia di Elio Chianesi, Ida, che ha firmato la petizione.
Il giorno prima ha avuto luogo un flash-mob organizzato dall'Anpi durante il quale è stata cantata Bella ciao nei pressi della sede di Casapound dalla quale erano usciti alcuni militanti per filmare l'evento e schernire i partecipanti.
È stato deposto un mazzo di fiori sul cartello che porta il nome della via intitolata a Elio Chianesi che durante il comizio di Casapound, il giorno seguente, a più riprese gli squadristi del servizio d'ordine hanno strappato e sparpagliato in terra. Cosa che è stata riferita al vicino presidio antifascista dal quale si sono attivati per rimettere ogni volta dei fiori nuovi.
Mercoledì 2 e giovedì 3 maggio, presso il Circolo Arci di S. Giusto si erano tenute due serate di mobilitazione su sollecito di molti residenti preoccupati.
La prima sera ha visto un presidio antifascista davanti alla Casa del popolo sulla cui ringhiera campeggiava lo striscione “No al covo fascista a San Giusto” e durante il quale è intervenuto il presidente dell'Anpi di Scandicci, Renato Romei, e a seguire il sindaco Fallani.
La serata dopo partecipata assemblea cittadina per programmare una serie di iniziative per contrastare l'apertura del covo fascista, per creare disagio ambientale e soprattutto per promuovere una cultura antifascista e popolare.
Varia la fascia d'età dei presenti, giovanissimi, giovani, anziani, hanno raccolto l'appello del Comitato antifascista di Scandicci. Molti interventi durante l'assemblea hanno portato un contributo di idee sul da farsi a cominciare dalla stesura di un volantino da far circolare nel quartiere e in tutta Scandicci perché tutti sappiano che i fascisti non sono i benvenuti.
Durante l'assemblea tanti interventi hanno richiamato le istituzioni a far rispettare le disposizioni della Costituzione che espressamente vietano, la propaganda, l’esaltazione pubblica, i principi e la riorganizzazione di associazioni, movimenti o gruppi che si rifanno al fascismo. Molti i riferimenti alla continua presenza con tanto di permesso da parte dell'amministrazione di “centro-sinistra”, di un gazebo di Casapound al mercato settimanale della città il sabato mattina. Non si tratta di limitare la libertà di espressione bensì di praticare concretamente e con forza i valori dell’antifascismo e della Costituzione nata dalla Resistenza e su questo ci auguriamo che le parole espresse dal sindaco Fallani si concretizzino in un aiuto concreto agli antifascisti per far chiudere il covo dei fascisti.

16 maggio 2018