Nel Bicentenario della nascita del cofondatore del socialismo scientifico e grande Maestro del proletariato internazionale
Una delegazione del Comitato centrale del PMLI visita a Treviri la casa natale di Marx e le due mostre a lui dedicate
La targa commemorativa, il manifesto e “il bolscevico” dedicati a Marx spopolano alla nuova statua di Marx. Dopo aver visto e letto questo materiale, un gruppo di giovani tedeschi intona in italiano “Bandiera rossa”. La Karl-Marx-Haus accoglie con piacere i doni de Partito

di Erne
Dal 17 al 20 maggio una delegazione del Comitato centrale del PMLI, composta dai compagni Erne e Giancarlo Canfailla, si è recata con successo a Treviri, la città natale di Karl Marx, per rendere omaggio al grande Maestro del proletariato internazionale e cofondatore del socialismo scientifico nel Bicentenario della nascita. Una missione annunciata ufficialmente e con rilievo dal Partito il 5 maggio all’anteprima della proiezione dello splendido video nella sede centrale di Firenze, e coadiuvata sin da subito dal Segretario generale, compagno Giovanni Scuderi, che assieme al compagno Mino Pasca, non hanno fatto mancare il loro decisivo incoraggiamento e supporto politico, ideologico e organizzativo ai membri della delegazione.
Arrivati a Treviri nel pomeriggio del 17 maggio, via Lussemburgo, i compagni della delegazione del CC non hanno perso tempo, consci dell’importanza della missione e armati di coscienza e entusiasmo proletari rivoluzionari hanno fatto un ampio sopralluogo sui luoghi da visitare, protrattosi fino a tarda sera. La città di Treviri, situata nel sud-ovest della Germania, nel Land Renania-Palatinato, fondata dai romani nel 16 a.c., una delle città più antiche in assoluto del territorio tedesco, non è grandissima, attualmente conta 115.000 abitanti, ma la sua posizione geografica, nella regione vinicola della Mosella, al confine con il Lussemburgo e vicinissima a Francia, Olanda e Belgio, sede di una storica Università e licei d’avanguardia, le danno la sembianza di un centro vivo e operoso, tranquillo e vivibile, dove è norma mangiare popolarmente tutti insieme e bere birra e vino nelle piazze al suono di orchestre locali, dove il fiume Mosel, che la taglia in due con i suoi isolotti verdi, e le colline circostanti sprigionano una ventilazione costante che rende l’aria respirabile e la temperatura di questi tempi ideale per visitatori in perenne movimento come lo siamo stati noi.
La città ci è apparsa subito ancor più gradevole tappezzata com’è in ogni luogo dalle immagini di Marx, presente non solo nei siti a lui dedicati, ma piacevolissima sorpresa, dai negozi alle gallerie commerciali, dai bar alle librerie, tutti a fare a gara a proporre qualcosa che ritraesse il grande Maestro con la dedica di “buon compleanno”. Dal pane al vino di Marx, alle sue sagome a figura intera, ai ritrattisti di strada, penne, lapis, cartoline, quaderni, blocchi notes, magneti con tutte le sue più importanti citazioni, poster, busti di tutti i colori e dimensioni, portachiavi, campanelli per le biciclette, magliette, decine e decine di biografie e libri di recentissima uscita. Persino i semafori hanno adottato un Marx stilizzato rosso e verde che dirige il traffico nel centro della città, mentre un enorme ritratto compare sulle fiancate degli autobus turistici a due piani che fanno il giro della città. Un’operazione commerciale? Sicuramente sì, ma come ci insegna il capitalismo e la legge del mercato, tanta roba così non sarebbe immessa sul mercato se risultasse invenduta o ignorata dalle masse provenienti da tutto il mondo che visitano Treviri. Abbiamo assistito a code per accaparrarsi un qualsiasi gadget del grande Maestro.
 

L’omaggio alla nuova statua di Marx
Il 18 maggio, di buon’ora, con indosso le magliette rosse fiammanti “Con Marx per sempre”, abbiamo composto un bel mazzo di fiori rossi ed insieme alla bellissima targa realizzata ad hoc dalla Commissione di stampa e propaganda del CC del PMLI recante il testo in quattro lingue, italiano, tedesco, inglese e francese, che pubblichiamo a parte, li abbiamo deposti alla base della nuova grande statua di Marx sita in una piazza nel centro di Treviri a pochi passi dalla famosa Porta Nigra romana, in un punto di passaggio veramente strategico. Accanto abbiamo posto il manifesto “Viva Marx” e i numeri 17 e 18 de “il bolscevico”, rispettivamente speciale per il 200° e quello seguente con la proiezione del video e il discorso ufficiale del compagno Scuderi. Una ben fatta statua di bronzo alta oltre 5 metri e pesante due tonnellate, inaugurata proprio il 5 maggio per i 200 anni di Marx, realizzata dalla scultore cinese Wu Weishan e donata alla città di Treviri, raffigurante il cofondatore del socialismo scientifico in cammino con passo spedito con sottobraccio un grande libro. Una posa che ci ha ispirato una dedica al grande Maestro del proletariato internazionale: “A te e con te, compagno Karl Marx, avanti senza mai fermarsi nello studio in generale e in particolare della tua opera e dei tuoi insegnamenti, dell’esempio che ci hai dato con la tua vita spesa per il potere politico del proletariato e del socialismo, che insieme al leninismo e al pensiero di Mao ci danno le coordinate per costruire un forte e radicato PMLI e realizzare l’Italia unita, rossa e socialista”.
Un sole alto e splendente ha reso ancor più sfavillante il nostro omaggio a Marx, un bel colpo d’immagine che ha da subito attirato l’attenzione dei passanti, dai cittadini di Treviri di ogni età, alle comitive di turisti provenienti da ogni parte del mondo, a gruppi di giovani, studenti universitari e scolaresche. Tutti che si fermavano per omaggiare Marx e con ammirazione leggevano la targa e visionavano manifesto e giornali, presi letteralmente d’assalto e superfotografati. Chi si affrettava a inviare WhatsApp ad amici e conoscenti, chi faceva capannello a commentare la nostra presenza. In molti ci hanno chiesto notizie sul Partito, chi eravamo e dove fosse la nostra sede centrale. Addirittura dopo aver visto e letto il nostro materiale un gruppo di giovani tedeschi ha intonato in italiano “Bandiera rossa”.
L'omaggio alla statua di Marx si è protratto per tutti e tre i giorni della nostra permanenza, la mattina e a fine serata facevamo la ricognizione rimettendo il materiale che era stato preso o andato deteriorandosi. In diverse migliaia hanno conosciuto e immortalato il nostro splendido materiale di propaganda, confermandoci che avevamo fatto la scelta giusta a rendere l’omaggio principale a Marx in questo luogo.
Altresì abbiamo capito perché il sindaco di Treviri, Wolfram Leibe della socialdemocratica SPD, abbia resistito agli attacchi della locale destra borghese e dei neonazisti che hanno fatto fuoco e fiamme contro l’installazione della statua di Marx, non perché fosse diventato improvvisamente marxista o per un discorso esclusivamente di richiamo turistico in particolare dalla Cina, com’è stato accusato da stampa e media, ma soprattutto perché conosceva l’amore e il rispetto per Marx della stragrande maggioranza della popolazione.
 

La casa natale
Alla casa in cui il 5 maggio 1818 nacque Karl Marx, edificio borghese costruito nel 1727 in stile barocco e gestito dall’inizi del ‘900 prima dal partito socialista tedesco e dalla SPD poi fino al 1968, allorché passò in mano alla Fondazione Friedrich-Ebert come museo, i compagni della delegazione hanno portato in dono un bel pacchetto rosso contenente video, manifesto, cartolina, segnalibri con le citazioni e i numeri 17 e 18 de “il bolscevico”. Una copia della targa, dopo essere stata in mostra sotto la lapide che ricorda Marx, è stata donata anch’essa agli attuali gestori, che hanno bene accolto i compagni, facendogli i complimenti per la bellezza delle magliette indossate e ringraziandoli per il gentile e gradito dono. Sarà la direttrice della Fondazione e della Karl-Marx-Haus, Elisabeth Neu, assente nei giorni della nostra visita, a visionare il materiale del nostro Partito, in particolare il video su Marx.
Nel giardino interno della casa, dove troneggia un bellissimo busto di Marx del 1953, i compagni della delegazione del CC sono stati avvicinati e salutati fraternamente da un gruppo di militanti di un partito comunista indiano, a cui abbiamo dato, molto apprezzati, cartoline e segnalibri di Marx.
La casa natale del Maestro, rinnovata in occasione del 200°, ha riaperto proprio il 5 maggio con nuovi e interessanti contenuti. L’introduzione di elementi multimediali dell’ultimissima generazione che ne narrano correttamente la vita e l’opera e che hanno attirato l’interesse anche dei giovanissimi, si fonde con una nutrita e ben composta esposizione di busti, statue, quadri, dipinti, ritratti degli anni più svariati, a immagini del compagno e amico di mille battaglie Engels, passando dalle edizioni originali del “Manifesto del Partito comunista” degli anni trenta donati dalla Cina tramite l’allora successore designato di Mao Hua Kuo Feng, a una delle prime copie in tedesco del 1848 a cui abbiamo messo significativamente accanto “Il Bolscevico” speciale su Marx, a lettere originali di Marx alla moglie Jenny, ad un’edizione de “Il Capitale” in francese con dedica originale autografa di Marx all’amico comunardo Lissagaray, una copia del tempo dell’Indirizzo generale dell’Associazione Internazionale dei lavoratori redatta da Marx, l’orologio a cipolla del grande Maestro, fino al pezzo forte della poltrona da lettura dove il 14 marzo 1883 Marx si spense serenamente a Londra, omaggiata col materiale di Partito. Di proprietà degli eredi della famiglia Longuet-Marx, che nel 2014 l’ha ceduta alla Fondazione della Karl-Marx-Haus.
Un’ampia sezione è dedicata a “Marx nel mondo”, con manifesti, foto, cartoline e immagini di partiti e movimenti comunisti e marxisti-leninisti dalla fine dell’800 agli anni ‘80 del secolo scorso. Qui abbiamo trovato il modo di lasciare cartolina e segnalibri, affinché anche i veri marxisti-leninisti italiani fossero rappresentati.
 

Eventi e mostre
Il programma per il 200° di Marx prevede a Treviri manifestazioni tutto l’anno, organizzate sotto l’egida del Land della Renania-Palatinato e della città, con il contributo dell’Università e sotto il patronato dell’Unesco. Un tabloid di 60 pagine stampato in rotativa a colori, confezionato a punto metallico e diffuso in tutta la città ci illustra lo svolgimento del giubileo, con centinaia e centinaia di eventi tra cui visite guidate, letture, mostre, piece teatrali, convegni, conferenze, esposizioni, rappresentazioni musicali, che trattano i differenti aspetti della vita, dell’opera e dell’influenza di Marx nel corso della storia, dal suo epicurismo giovanile alla sua dottrina sociale, alle sue teorie politiche ed economiche.
Nella nostra visita abbiamo selezionato due mostre, le più importanti, quella al Museo della Fondazione Simeon dal titolo “Karl Marx. Le tappe della sua vita” dispiegata in 600 metri quadrati e quella al Museo regionale renano “Karl Marx 1818-1883. La sua vita, le sue opere, la sua epoca” in uno spazio di ben 1.000 metri quadrati. Occasione unica per ammirare ed emozionarci ancora di fronte a materiali originali per lo più inediti, mostrati al grande pubblico per la prima volta, provenienti dagli archivi storici delle Università di Berlino e Bonn, dell’Istituto internazionale di storia sociale di Amsterdam, dove durante la furia nazista della seconda guerra mondiale furono ammassati gran parte dei documenti che Engels dopo la sua morte aveva lasciato al futuro rinnegato Kautski, suo erede testamentario per i manoscritti di Marx, dell’Archivio di Stato russo che beneficia tutt’oggi dell’opera di Stalin che cercò di portare nell’Unione Sovietica socialista tutto quanto era possibile salvare dell’opera di Marx e Engels dalla sicura distruzione.
Così siamo passati da un’enorme teca illuminata di diversi metri con dentro centinaia di edizioni del “Manifesto del Partito comunista” in tutte le lingue del mondo, all’originale dell’unica pagina tutt’oggi esistente della stessa opera che ha cambiato il corso della storia del movimento operaio e comunista mondiale, manoscritta da Marx con delle correzioni fatte dalla moglie Jenny, alla prima copia de “Il Capitale” con le correzioni postume dello stesso Marx, all’originale del diploma di dottorato conferitogli dall’Università di Jena, ad un disegno del volto di Marx, ritrovato soltanto nel 2016, fatto da un suo compagno di Treviri con lui all’Università di Bonn. E poi ancora un quaderno titolato “Libro delle crisi del 1857”, base della sua magistrale opera pubblicata l’anno seguente “Per la critica dell’economia politica” a sua volta embrione fondamentale de “Il Capitale”. Da qui si evince il particolare metodo di lavoro di Marx che ritagliava e incollava sulle pagine del quaderno pezzi di articoli di giornale, tabelle, dati di ogni genere, accompagnati da suoi appunti e commenti a latere. La visione degli originali manoscritti da Marx, siano stati essi appunti o lettere, è impressionante e ammirevole. Il grande Maestro riusciva a scrivere talmente piccolo e fitto in modo da consumare meno carta possibile, il tutto abbinato alla sua grafia difficilmente leggibile dagli altri. Fogliolini su fogliolini, pieni fino ai margini; il nostro pensiero è andato subito a Engels e a quanto avrà dovuto soffrire e lavorare per dare alle stampe i volumi II e III del “Capitale” lasciati incompleti da Marx.
Insomma da tutto quanto abbiamo visto nella nostra missione a Treviri, di cui ringraziamo sinceramente il Partito di averci dato questa possibilità, da questo Bicentenario Marx ne esce ancor più grande, scienziato della rivoluzione e gigante del proletariato e del socialismo. Poco importa se poi gli ideatori delle mostre e delle esposizioni alla fine chiedono metaforicamente, più o meno velatamente, al pubblico dei visitatori se il grande Maestro aveva ragione o no, a quella del Museo renano ce lo hanno fatto scrivere col pennarello su foglio rosso, ma con noi sono caduti male, e se in definitiva collegano Marx al crollo dei regimi revisionisti dell’Est e al cosiddetto “fallimento del comunismo”. Chi si avvicina a lui partendo esclusivamente dai suoi scritti e dalle sue opere, insieme a quelle di Engels e le studia obbiettivamente senza manipolazioni o interferenze revisioniste e anticomuniste non può che dar ragione anche a Lenin, Stalin e Mao, che proprio applicando gli insegnamenti di Marx sul socialismo e il potere politico da parte del proletariato, hanno potuto eliminare la barbarie del capitalismo e instaurare le prime società al mondo senza lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.
Viva Marx!
Con Marx per sempre!

23 maggio 2018