Corteo a Napoli
10 mila migranti e campani rivendicano lavoro, casa e diritti
“Stop Salvini”

Redazione di Napoli
Un corteo combattivo e colorato ha attraversato Napoli venerdì 18 maggio partendo da piazza Mancini vicino al monumento dedicato a Garibaldi fino ad arrivare a piazza del Plebiscito. Trattasi di migliaia di migranti e campani provenienti da tutte le parti della regione che si sono dati appuntamenti nel capoluogo per la manifestazione "Reddito e diritti per tutte e tutti - Nessuno escluso" con cartelli inequivocabili dedicati alla Lega razzista e fascista come “Stop Salvini”, “Nessuno è illegale”, “Accoglienza uguale dignità”. La fetta dei migranti più imponente arriva in particolare da Castel Volturno e da tutti i comuni compresi tra Caserta e Napoli Nord, da Mondragone fino a Giugliano e Villaricca, Melito, Sant’Antimo ma anche dai comuni vesuviani, in particolar modo Palma Campania. A manifestare con loro molti giovani dei centri sociali napoletani e casertani italiani aderenti allo storico Centro Sociale ex Canapificio di Caserta, ex Opg di Napoli, Comitato Città Viva, Laboratorio Insurgencia. Presenti anche i sindacati di base in particolare l’USB, ma anche Emergency. Forte la protesta contro il possibile governo formato dai ducetti Salvini-Di Maio in chiave antimigranti: “Siamo preoccupati e spaventati, si sta formando un governo in Italia con la Lega e non sappiamo cosa vorrà fare”, afferma Mamadou Sy, esponente della comunità senegalese di Castel Volturno. E continua: “Migliaia di immigrati sono in attesa del permesso di soggiorno e vivono in una situazione particolarmente pesante perché sino alla mercé dello sfruttamento di persone senza scrupoli che li fanno lavorare sottopagandoli. Noi contribuiamo per il 10% al Pil dell'Italia, tante attività come l'agricoltura non potrebbero continuare senza gli immigrati. Ma stanno facendo un contratto per il nuovo governo senza tenere conto di questo”. Sy sottolinea anche che "il caporalato esiste ancora nelle campagne italiane, perché sfrutta migliaia di immigrati senza permesso di soggiorno che alle cinque del mattino cercano lavoro. A chi dice che gli immigrati rubano ricordo che i ladri non si alzano dal letto alle quattro per lavorare ogni giorno”. Nella zona di Caserta, tra Castelvolturno e Sessa Aurunca, nell’hinterland di Napoli Nord è ormai frequente e “normale” vedere non solo i migranti africani, ma anche rumeni, bulgari e ucraini lavorare come schiavi a raccogliere a pochi euro sotto il sole battente e senza nemmeno le ben che minime condizioni igienico-sanitarie e lavorative frutta e verdura per farla giungere presto e subito nei mercati gestiti da pescecani senza scrupoli. Una situazione che dura da anni nonostante le frequenti manifestazioni dei migranti, soprattutto africani che denunciane questo stato di cose, senza che le istituzioni nazionali e locali in camicia nera risolvano mai uno solo dei problemi delle estreme periferie urbane delle masse popolari migranti e non.
 

30 maggio 2018